Giornata nazionale del braille: i 25 anni della stamperia “San Giacomo”

Giornata nazionale del braille: i 25 anni della stamperia “San Giacomo”

La cooperativa bolognese trascrive in braille testi religiosi ma anche libri scolastici e per l’infanzia; è composta da soci non vedenti e vedenti: 6 dipendenti, 10 collaboratori e 11 volontari

da Redattore Sociale
21 febbraio 2014

ROMA – Compie 25 anni la Stamperia braille “San Giacomo”, nata a Bologna e collegata al Movimento apostolico ciechi (Mac); costituita in cooperativa dal 1988, è presieduta da Salvatore Bentivegna. La ricorrenza viene festeggiata oggi, 21 febbraio, settima Giornata nazionale del braille, dal Mac insieme all’Unione Italiana Ciechi e all’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza.

“La nostra cooperativa è stata fondata nel 1988 da un gruppo di volontari animati da due insegnanti non vedenti e da una ricercatrice dell’Università di Bologna: Lucia Micito e le compiante Lina Ferrari e Clara Capiluppi”. La professoressa Micito ricordava in un suo scritto: “Dobbiamo tornare agli anni ’80. Partecipavo alla Fuci e con tanta malinconia giravo le pagine  dei breviari sui quali i miei amici leggevano la Liturgia delle ore e mi struggevo di tristezza perché avrei voluto che anche noi non vedenti potessimo unirci al coro della Chiesa di Dio per cantarne le lodi. Nel cuore era maturato questo desiderio ma erano anni difficili. Un’amica (la Piccola Sorella), riceve la sua parte di eredità e, consapevole del mio desiderio, vorrebbe regalarmi la Bibbia. Le dico che la Bibbia nella scrittura Braille non esiste. Ne esisteva una, in una traduzione superata del 1926. Se voleva appagare il mio desiderio doveva regalarmi una stampante Braille per trascriverla. Già nel 1976, con l’aiuto di un sacerdote amico, don Paolo Serra Zanetti, servendoci della stamperia fiorentina ‘Baruffi’, avevamo trascritto in Braille “Spero nella tua Parola”, un testo con Lodi, Vespri tratte dal Libro della Comunità Di Bose”.

Il 6 agosto 1978, festa della Trasfigurazione, “esce la prima pietra della Bibbia e nella chiesa nella Chiesa dei Santi Giuseppe e Ignazio abbiamo potuto leggere il Vangelo di San Matteo, nella traduzione della Cei, stampato in braille dal gruppo di volontariato S. Giacomo – scriveva ancora Lucia Micito. In autunno si stamparono gli altri Vangeli; dovevamo pagare, ma non avevamo i mezzi: avevamo solo l’atteggiamento incredulo di certa gente che ci ripeteva: “Lasciate l’impresa, farete brutta figura”. Andammo avanti: dopo i Vangeli, tutto il Nuovo Testamento, poi l’intera Bibbia e poi tante cose stampate. Nel 1988 il gruppo di volontari si è dato una struttura: nasce finalmente a Reggio Emilia la Cooperativa Sociale per Ciechi, che abbiamo voluto denominare  Centro Braille San Giacomo”.

Il Centro Braille San Giacomo ha la sua sede legale a Bologna, in Via San Donato 37, e la sua sede operativa a Cadriano di Granarolo Emilia, in Via Nuova 24 (tel. 051/765595). È una cooperativa sociale di tipo A, la cui attività principale consiste nella trascrizione e stampa in scrittura braille e nella diffusione di testi di particolare interesse religioso, scolastico, culturale e formativo. La cooperativa è composta da soci non vedenti e vedenti (soci lavoratori, volontari ed utenti); si avvale dell’opera di 6 dipendenti, di 10 collaboratori e di 11 soci volontari. “Lo scopo principale della cooperativa è stato fin dall’inizio, e tuttora continua ad essere, quello di trascrivere in braille testi a carattere religioso: la sacra Bibbia, i messali festivo e feriale, la liturgia delle ore, i catechismi e tanti altri testi di formazione spirituale e di preghiera, al fine di permettere anche ai non vedenti di partecipare attivamente alla vita ecclesiale”, precisa il presidente, aggiungendo: “Ogni qualvolta ne viene richiesta, la cooperativa trascrive in braille anche testi scolastici su ordinazione dei comuni o delle stesse scuole elementari, medie o superiori. Il nostro Centro si è specializzato nella trascrizione di testi di particolare difficoltà: greco antico, geometria con figure in rilievo, algebra… I sussidi didattici sono trascritti ed elaborati dopo un contatto diretto con gli insegnanti di sostegno”. Inoltre “un’attenzione particolare viene rivolta ai minori non vedenti, a cominciare dai piccolissimi; per questo motivo presso sono state predisposte opere di letteratura infantile per ragazzi dai 6 ai 15 anni. I racconti sono corredati da figure in rilievo, che danno la percezione tattile dell’immagine visiva”. Infine, la cooperativa trascrive e stampa in braille periodici, circolari e sussidi per l’attività del Mac. Su richiesta vengono preparati, testi a caratteri ingranditi per ipovedenti e, quando non ci siano ostacoli di carattere giuridico (copyright) che lo impediscano, testi su supporto informatico. Il Centro organizza anche iniziative per il tempo libero e un soggiorno estivo.

La Giornata nazionale del braille è stata istituita nel 2008 per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti e per richiamare l’attenzione sull’importanza che il sistema braille riveste nella loro vita formativa, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive. Sono circa 30mila i giovani ciechi ed ipovedenti che in Italia frequentano le scuole pubbliche e private (dalla materna all’università). Il Braille, inventato nel XIX secolo dal francese cieco Louis Braille, è rimasto al passo con i tempi, diventando, con l’avvento delle nuove tecnologie, non desueto ma al contrario sempre più utile ed utilizzabile. Grazie alla scrittura Braille i ciechi hanno potuto accedere ad un sempre maggior numero di prodotti scritti ed oggi, con l’informatica e la tecnologia, dotati di stampante o display Braille, computer, scanner e rete internet, potenzialmente possono leggere con le mani qualsiasi testo esista in formato digitale accessibile. (lab)