Libri Book miei

LIBRI EBOOK MIEI
Ancora, ancora, ancora?

di Umberto Tenuta 

 

La mia dichiarata e acclarata pignoleria mi induce a ritornare su questa vexatio quaestio che da tempo assilla i docenti nelle nostre scuole e sgomenta i genitori non facoltosi.

Allora mi ripeto.

Abbiamo il fondato timore che la globalizzazione della stampa superi le disponibilità di cellulosa che il globo terrestre può offrire.

C’è quindi anche una buona ragione ambientalista per l’utilizzo del digitale.

Ma forse la ragione più consistente è l’estrema leggerezza del digitale.

Ho acquistato i dizionari più accreditati della lingua italiana, francese ed inglese..

Ho acquistato enciclopedie, e fino al soffitto ho riempito di scaffali le pareti del mio studio, per sistemarvi in ordine alfabetico i testi delle diverse scienze

dell’educazione.

Ma ora, quando ho bisogno di fare una ricerca e una  citazione, ricorro a Google.

Peraltro, faccio il copia e incolla per le citazioni, memorizzandole a futura occasione nel Glossario di Winword.

E a scuola?

I sussidiari, i libri di storia, i libri e gli atlanti di geografia, i libri di scienze naturali, i libri di grammatica italiana, inglese, francese, spagnolo…

Vedo il libro di Scienze naturali di prima media, leggo, mi spavento e non lo dico a mio nipote che pure il libro di scienze naturali lo conosce, almeno così mi assicura la zietta.

Quante pagine, quante illustrazioni a colori, quante mappe concettuali già pronte, quanti ideogrammi…!

Quante nozioni, quanti saperi che conoscer si debbono, che la professoressa certamente ricorderà, anche se con un po’ di fatica. Perché pretendere di più non si può da una brava professoressa, ma da uno studente, sì, perbacco!

Certo le pagine debbono entrare nel cervello, nell’area della memoria, della memoria a breve termine, perché dopo l’interrogazione ricordar non serve.

Non solo le pagine dei testi, ma anche le videoregistrazioni delle lezioni, anche le schede, anche le videoschede del docente pure necessita conservare.

E, allora, che si fa?

Sembra ovvio.

Memorizzare nel  tablet!

Nel tablet ogni studente si crea l’antologia dei suoi testi ai quali ricorre alla bisogna.

Una cartella per le città d’Italia, con le immagini, le descrizioni, le mappe, i video delle stanze dei musei eccetera eccetera.

Una cartella per le poesie: L’infinito di Leopardi, Alla sera di Foscolo, il Primo maggio di Manzoni…

Una cartella per i romanzi preferiti, a libera scelta: romanzi di narrativa, romanzi di contenuto storico, romanzi della scienza… Oh quanti romanzi!

Tutti in ordine, tutti a portata di mano, pardon, di dito.

E poi, a casa, sì, ci sono i libri cartacei…

Forse la carta e il digitale convivranno a lungo.

Poi si vedrà.

Quando sono comparse le automobili circolavano ancora le carrozzelle. E sono rimaste un bel po’, magari per i freschi sposi, là, sul Vomero!

Bah, non facciamoci il sangue acido.

La vita è bella, è bella perché è varia.

A chi piace la carne, a chi piace il pesce.

A chi piace il rosso, a chi piace il bianco

C’è posto per tutti.

Per coloro ai quali piace il cartaceo.

Per coloro ai quali piace il digitale.

A me piacciono tutt’e due?

E a te?

Suvvia, son centocinquantatrè anni da che Voltaire scrisse il Trattato sulla tolleranza.

Cartacei, Cartacei, tollerate!

Digitali, Digitali, tollerate!

Viva la tolleranza, viva il rispetto reciproco, viva la convivenza democratica!