Scuole, 150 milioni per la manutenzione L’Ance: «Ma un terzo sono da rottamare»

da Corriere della Sera

I costruttori: 24mila scuole in aree a  rischio sismico, più di 6mila  a  rischio idrogeologico

Scuole, 150 milioni per la manutenzione L’Ance: «Ma un terzo sono da rottamare»

Il ministro Giannini: per piano edilizia stanzieremo 4 miliardi. La mappa delle «scuole a pezzi» della community ScuolaZoo

I primi spiccioli ci sono: 150 milioni che il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha assicurato alle scuole – calce e mattoni per tenerle in piedi – ottenendo nel primo Consiglio dei ministri del governo Renzi la proroga del «bando per l’assegnazione dei fondi per l’intervento sull’edilizia scolastica». Ma nel grande piano dell’edilizia, «che sarà concordato con le amministrazioni locali», il ministro assicura che «si stanzieranno non meno di 4 miliardi, e anche più di questi, come risultato dello sblocco del patto di stabilità interno».  Il bando scadeva proprio il 28 febbraio e il denaro sarebbe «tornato, per i due terzi, allo Stato», ha spiegato Giannini. Invece quel denaro – che finanzia il Piano straordinario di manutenzione – e che ha ricevuto una valanga di richieste (per oltre un miliardo di euro), già «assegnato» attraverso bandi a Comuni e Regioni, ma non ancora distribuito per via di ritardi e procedure incomplete, può finalmente  venire destinato. «Sta ora agli amministratori approfittare di questi fondi»,  ha detto il ministro al terminedel Cdm.

SPICCIOLI – Spiccioli, appunto,  per ora, rispetto al «qualche miliardo di euro» da spendere sui singoli territori, tra il 15 giugno e il 15 settembre, nell’ambito  del piano straordinario di investimenti annunciato dal presidente del Consiglio nel suo discorso programmatico al Senato. In cui aveva definito più importante la stabilità delle aule e degli edifici scolastici di quella dei conti.  Ma il ministro Giannini ha ribadito che l’edilizia scolastica «da emergenza diventa il cuore dell’agenda politica di questo Governo». «La scuola – ha affermato la titolare del dicastero di viale Trastevere – è, senza retorica, il futuro del Paese. E poiché a oggi questo Paese ha speso 270 mld in fondi per pensioni e 55 mld per tutto il comparto istruzione è evidente – ha aggiunto – che c’e da riprogettare il rapporto. L’ edilizia è una componente fondamentale e un Paese avanzato non può permettersi di avere bimbi che vivono e studiano in condizioni di insicurezza».

LE SEGNALAZIONI DI SCUOLAZOO – Il premier    ha programmato di scrivere a sindaci e presidenti di provincia per chiedere un punto della situazione dell’edilizia scolastica. Una situazione che anche gli studenti hanno iniziato a monitorare, denunciando «dal basso» i casi più drammatici e inviando foto di aule e strutture disastrate ai siti e alle community scolastiche.      Numerosissime le segnalazioni arrivate al servizio d’ascolto «Scuole a Pezzi» di ScuolaZoo – una delle più frequentate community di studenti, con un milioSCUOLE A  PEZZI – C’è l’istituto di Roma, dove appena piove le aule si allagano e ci sono infiltrazioni ovunque; nel Mantovano un rappresentante d’Istituto denuncia  riscaldamenti che si rompono di continuo, muffa e spifferi, laboratori  inutilizzabili;  c’è la scuola di Orvieto, con pezzi di intonaco che si staccano dalle pareti e impianti elettrici inadeguati; il degrado del Nautico di Genova; l’amianto a Cagliari, le crepe a Modena.  Una toponomastica che unisce in un identico stato di abbandono gli edifici in cui ragazzi e insegnanti passano tanta parte delle loro giornate. Molti  rappresentanti d’Istituto  hanno fatto da cronisti per ScuolaZoo ,   inviando in tempo reale foto e segnalazioni che la community ha raccolto per più di un anno su un blog nato proprio a questo scopo.

ROTTAMARE – In base all’ultimo rapporto dell’Ance – l’associazione dei costruttori – , oltre 24mila scuole si trovano in aree a elevato rischio sismico, più di 6mila in aree a forte rischio idrogeologico. Almeno un terzo del patrimonio scolastico, secondo questa analisi, è «da rottamare». Quindicimila, secondo i costruttori, «gli edifici diventati inadatti a ospitare una scuola, o perché strutturalmente incompatibili con le norme tecniche di sicurezza o perché caratterizzati da un rischio eccessivo per alunni e docenti in caso di emergenza».

Antonella De Gregorio