Sentenza del Consiglio di Stato n. 990/2014

Al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
Al Presidente del Senato della Repubblica, Piero Grasso
Al Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini
Al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi
Al Presidente della VII commissione della Camera, Manuela Ghizzoni
Al Presidente della VII commissione del Senato, Andrea Marcucci
Al Ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi
Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini
Al Direttore Generale Reggente USR Toscana, Giovanna Boda
Al Dirigente Ufficio II Dipartimento per l’istruzione – Direzione gen.personale scolastico
Agli Organi di Stampa

OGGETTO: Sentenza del Consiglio di Stato n. 990/2014. Conseguente grave pregiudizio.
Istanza di intervento urgente a tutela dei dirigenti scolastici toscani.

I sottoscritti dirigenti scolastici e docenti, appartenenti a scuole di ogni ordine e grado del
territorio nazionale, desiderano esprimere con la presente la propria apprensione a seguito
della sentenza n. 990/2014 con la quale il Consiglio di Stato, relativamente alle procedure
di concorso, ha parzialmente accolto l’appello avverso la sentenza del TAR Toscana n.
748/13, limitando gli effetti della pregressa pronuncia di annullamento ai soli atti compiuti
dalla commissione determinata con il decreto in data 2 aprile 2012.
Pertanto gli scriventi vogliono non solo manifestare il proprio supporto ai lavoratori, uomini
e donne, che saranno inevitabilmente pregiudicati da tale pronuncia, ma sollecitare gli
organi competenti affinché si trovi una soluzione urgente che tuteli le posizioni degli stessi,
in considerazione anche dei vizi di legittimità riconosciuti.
Invero, a seguito della chiusura delle operazioni concorsuali ed all’esito della
summenzionata decisione del TAR Toscana, da settembre 2012 sono stati assunti nella
Regione Toscana 112 nuovi dirigenti scolastici, che da allora operano negli Istituti
Scolastici con un nuovo profilo giuridico, con la perdita conseguente del loro pregresso
incarico di docenti e l’assunzione di tutte le responsabilità degli atti connessi e conseguenti
alle loro nuove funzioni dirigenziali.
Per effetto della esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato sono palesi quindi non
solo le possibili conseguenze sulla validità di tali atti ma altresì il grave pregiudizio che
subirebbero le istituzioni scolastiche coinvolte nonché soprattutto in proprio i dirigenti
stessi, che non solo hanno rinunciato alla loro pregressa posizione lavorativa, ma in alcuni
casi si sono onerati di trasferimenti con coinvolgimento della sfera personale, familiare e
psicologica.
Secondo un costante e consolidato orientamento giurisprudenziale, l’Amministrazione non
può far ricadere sul lavoratore reclutato ed immesso in servizio le conseguenze negative
dei suoi errori. Per l’effetto, ove siano state riscontrare irregolarità definitivamente
accertate dal giudice amministrativo – come nel caso che ci occupa – che
conseguentemente ha annullato le operazioni concorsuali, può configurarsi la lesione
dell’aspettativa del dipendente assunto con prospettabilità del risarcimento del danno e
l’instaurarsi di un ulteriore contenzioso.
Confidiamo pertanto che si voglia intervenire per scongiurare tali negativi eventi e
deplorevoli conseguenze che coinvolgono soggetti, persone fisiche con la propria dignità
professionale e la propria vita familiare, incolpevolmente pregiudicati da un errore
dell’amministrazione.

Tanto premesso gli scriventi
CHIEDONO
l’immediata adozione di tutti i provvedimenti necessari ed urgenti per salvaguardare la
posizione giuridica ed umana dei 112 dirigenti scolastici, già in servizio, nonché dei 23
idonei di prossima nomina, coinvolti in tale incresciosa vicenda.

Dalle rispettive sedi di servizio, venerdì 7 marzo 2014