PA, il blocco dei contratti ha fatto risparmiare 9 miliardi di euro

da Tecnica della Scuola

PA, il blocco dei contratti ha fatto risparmiare 9 miliardi di euro
di A.G.
Il dato è emerso durante il primo incontro tra il nuovo ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, e i sindacati: anche la giovane responsabile della Funzione pubblica sembrerebbe contraria a proseguire il blocco del turnover. Non si capisce poi dove sarebbero concentrati gli 85mila esuberi individuati dal commissario per la spending review Carlo Cottarelli.
Il mancato rinnovo dei contratti del pubblico impiego, fermi dal 2009, ha prodotto risparmi per nove miliardi di euro. È uno dei dati emersi il 19 marzo nel corso del primo incontro tra il nuovo ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, e i sindacati.
Si è trattato, riferiscono i giornalisti presenti, di un primo faccia a faccia quasi informale, avviato con le singole sigle, con l’obiettivo di prendere i contatti, ascoltare e mettere a fuoco criticità e progetti. Ma anche per mettere in chiaro che non ci sono poi così tanti esuberi (gli 85 mila ipotizzati nelle slide del commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, non sembrerebbero rintracciabili) e che nemmeno l’amministrazione sarebbe d’accordo nel proseguire nel blocco del turnover.
Quel che serve è, invece, una riforma che riqualifichi la Pubblica amministrazione e valorizzi i suoi lavoratori. I sindacati – riferisce l’Ansa – chiedono ora l’apertura di un tavolo negoziale vero e proprio, perché le decisioni non siano “unilaterali”. Basta con “questo gioco al massacro”, avverte il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, “abbiamo già perso 350 mila dipendenti pubblici.
Ora il Governo si sieda con noi e discuta”. E’ stato “un primo incontro”, uno scambio da cui sono emersi “intenti positivi”, ma “noi abbiamo chiesto un tavolo negoziale che sia un vero tavolo”, spiega il segretario generale della Fp Cgil, Rossana Dettori, aggiungendo che Madia avrebbe sottolineato come “il proponimento del governo sia creare occupazione e non bloccare il turnover, che il ministro ritiene sbagliato”. Dettori fa anche sapere che entro la prima settimana di aprile dovrebbe tenersi il tavolo. “Forte criticità e contrarietà” è stata espressa dalla Cgil, come spiega il segretario confederale Nicola Nicolosi, al termine dell’incontro con il ministro, rispetto “al metodo utilizzato dal commissario Cottarelli, specie per quanto riguarda i possibili 85 mila esuberi”, anche a fronte “dei 246 mila precari, compresi quelli della scuola” la cui situazione va risolta. Ora, aggiunge, “dopo sei anni di blocco è arrivato il tempo dei rinnovi dei contratti per i lavoratori di tutto il pubblico impiego”. “Ci auguriamo una riforma della Pa condivisa”, sottolinea il segretario generale della Uil Pa, Benedetto Attili, ribadendo i problemi da cui partire e da risolvere (precariato e rinnovo dei contratti) e ripetendo il no agli esuberi ed al blocco del turnover.
Disco rosso, in serata, anche da Anief-Confedir. Secondo cui sulla pubblica amministrazione “sono stati già effettuati tutti i tagli possibili: basti pensare ai 350mila posti di dipendenti statali cancellati solo negli ultimi quattro anni. Di cui oltre la metà sottratti alla scuola, assieme a 8 miliardi euro, 4mila istituti e al rinnovo contrattuale del personale ormai fermo ai livelli del 2009. Sono dati che parlano da soli e che inducono Anief-Confedir a respingere con forza il piano di lavoro che sta approntando il Comitato interministeriale per la revisione della spesa pubblica, a partire dall’ulteriore riduzione di 85mila lavoratori della PA”.