Miur-Coni: «gioco di squadra» per portare più sport a scuola

da Corriere.it

Il piano di alfabetizzazione motoria nelle primarie verrò esteso ricorrendo ai Fondi europei

Miur-Coni: «gioco di squadra» per portare più sport a scuola

Il ministro Giannini incontra il presidente Malagò: «Estendere educazione motoria e sportiva». Verranno rilanciati i Giochi studenteschi

di Antonella De Gregorio

È l’anno  in cui debutterà il liceo sportivo, per ora relegato a poche sperimentazioni di scuole paritarie; delle proposte di legge per portare  laureati in scienze motorie nelle primarie; dei progetti di ministeri e associazioni sportive per potenziare l’offerta di attività fisiche a scuola, anche per combattere la dispersione. E con tempismo riparte anche il gioco di squadra fra il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Coni, in vista del rinnovo del Protocollo d’Intesa fra le due istituzioni.

Uno spazio adeguato

Il ministro Stefania Giannini ha incontrato mercoledì il presidente dell’associazione sportiva, Giovanni Malagò, per studiare insieme a lui come ridare all’attività fisica uno spazio adeguato nell’educazione dei più giovani.  Un incontro salutato con entusiasmo dal Coni, che ha manifestato apprezzamento per l’interesse manifestato dal ministro che «pur essendosi insediata da pochi giorni, ha già dimostrato di avere piena conoscenza del tema e dell’importanza sociale dello sport ai fini dell’educazione e della crescita dei nostri giovani». «Il mondo della scuola ci chiede da tempo risposte su questo fronte. Le attendono gli insegnanti, ma soprattutto i nostri ragazzi e i loro genitori – ha detto Giannini -. In molte zone d’Italia, infatti, la scuola rappresenta l’unico vero punto di riferimento per le famiglie. Offrire un accesso allo sport a questi ragazzi può essere determinante nella loro educazione sia in termine di salute fisica che di valori morali».

 

I valori dello sport

«L’Italia dei campioni nasce anche fra i banchi e lo sport fa bene all’educazione», il motto che ha siglato l’incontro. Servito a gettare le basi per garantire «più alfabetizzazione motoria» per i bambini della scuola primaria e un forte rilancio delle gare sportive studentesche.  «I valori sani dello sport devono diventare uno dei pilastri dell’educazione dei nostri studenti fin da piccolissimi. Per questo – ha sottolineato il ministro – dobbiamo fare in modo che l’alfabetizzazione motoria non sia destinata solo ai pochi fortunati che rientrano in progetti ad hoc ma un diritto per tutti i nostri bambini. Lavoreremo velocemente con il Coni su un Piano che vada in questa direzione».

Fondi europei

Fra gli obiettivi principali del Piano allo studio, quello di aumentare le ore di attività fisica e la presenza di insegnanti specialisti a tutte le scuole elementari, «anche attraverso l’utilizzo dei fondi europei». Maggiore visibilità verrà data ai Giochi sportivi studenteschi «che per molti ragazzi rappresentano il primo approccio importante con le competizioni sportive».

Alfabetizzazione motoria

Confermato dunque il progetto di «alfabetizzazione motoria», la sperimentazione triennale varata nel 2010, che ha coinvolto 500mila bambini, 25.600 classi, 2600 esperti del Coni che hanno affiancato (e da gennaio riprenderanno a farlo) gli insegnanti delle primarie per realizzare attività dedicate a questa fascia d’età. Per la promozione dello sport alle elementari il Coni aveva già messo sul piatto a inizio anno scolastico 7milioni e mezzo di euro, il Miur 2 e mezzo, e il ministero dello Sport 3 e mezzo.

I Giochi studenteschi

Altro capitolo, quello dei Giochi studenteschi – fino ad oggi manifestazioni che promuovono le attività sportive individuali e a squadre attraverso lezioni in orario extracurricolare – che  diventeranno, dicono al Coni, veri e propri Campionati studenteschi, con migliore definizione e maggiore spazio.

Politica sportiva

«Quella della scuola è la madre di tutte le battaglie di politica sportiva», ha commentato Malagò. Che non manca di sottolineare come tocchi allo Stato occuparsi dello sport nella scuola, mentre il Coni può essere solo di supporto (tecnici e attrezzature). Ma è per «supplire a un piano di educazione motoria che fino ad oggi ha latitato», che l’associazione sportiva ha anche stanziato fondi per  incentivare l’attività motoria di base.

Proposta di legge

Nei giorni scorsi, sul tema del rilancio dello sport a scuola era intervenuta anche la senatrice del Pd Josefa Idem, che aveva chiesto di «rimetterlo al centro della formazione dei nostri giovani», in occasione della  conferenza stampa organizzata dall’onorevole Laura Coccia (Pd) per lanciare una proposta di legge che prevede, tra l’altro, di tassare le scommesse sportive per finanziare lo sport nelle scuole. «L’Italia è  tra gli ultimi posti in Europa per spesa pubblica destinata allo Sport, probabilmente perché lo Stato ancora fatica a riconoscere l’educazione motoria come vitale fattore di sviluppo della società e di formazione delle nuove generazioni», aveva detto Idem.  Aggiungendo: «È indispensabile  investire molto sullo sport, sia a livello economico sia soprattutto a livello culturale. Non bastano le palestre adeguate e a norma. Le scuole italiane, proprio a partire dalla scuola primaria, necessitano della presenza di laureati in scienze motorie, di veri e propri docenti di educazione fisica e sportiva. L’ordinamento dovrebbe prevedere l’inserimento negli organici di professionisti della cultura dello sport. Chi vive lo sport da bambino – ha sostenuto – poi continuerà a praticarlo anche da grande, adottando corretti e sani stili di vita». E su Twitter è stato lanciato l’hashtag #crescoattivo per raccogliere idee, approfondire e sensibilizzare.