Mariapia Veladiano, Parole di scuola, Edizioni Erickson 2014
Mariapia Veladiano conosce bene il mondo della scuola, ha insegnato lettere per oltre vent’anni, e successivamente è diventata preside. Conosce i ragazzi, le difficoltà e i successi. Conosce i professori le loro frustrazioni ma anche i loro sogni. Parole di scuola, Edizioni Erickson 2014, è un concentrato di consapevolezza, suoni e, appunto, parole.
Pur sottolineando il lato critico della scuola, quello che sta perdendo fiducia, che fatica ad avanzare giorno dopo giorno, Mariapia Veladiano cerca di donare un messaggio di speranza, e sottolinea l’importanza di capire le parole giuste per capire sé stessi, gli altri, il mondo. La vita.
Ma i libri a scuola bisogna bene che i ragazzi li possano trovare. Bisogna disseminare la loro strada di libri belli. Perché anche lo studente più riluttante possa trovare quello che lo fa innamorare. Non si può immaginare un modo diverso perché questo capiti se non quello di farli incontrare: esporre gli studenti al libro e alla lettura.
Partendo dall’insegnante apparentemente perfetto, Albus Silente di Harry Potter, l’autrice dona alle parole il potere di descrivere il mondo scolastico, le paure di insegnanti e alunni, aspettative e sogni, con l’augurio che l’entusiasmo non venga mai meno, anzi si arricchisca sempre di novità e vinca tutte le sfide del momento.
La letteratura ci ha consegnato in mille forme la paura dello studente: di essere emarginato, di un maestro severo, di compagni gagliardamente crudeli secondo l’età, di non capire, di restare indietro, fuori.
Oggi la paura è anche dell’insegnante. E la paura è una pessima compagna di strada. C’è uno schiacciamento della nostra esistenza quotidiana sulla paura.
Scheda libro: http://bit.ly/ParoleDiScuola_Veladiano
Mariapia Veladiano Laureata in filosofia e teologia, ha felicemente insegnato lettere per più di vent’anni e ora è preside a Rovereto. Collabora con «Repubblica», «Avvenire» e con la rivista «Il Regno». Nel 2010 il suo primo romanzo, La vita accanto, vince il Premio Calvino e l’anno dopo arriva secondo al Premio Strega; seguono Il tempo è un dio breve (2012), Messaggi da lontano (2012) e Ma come tu resisti, vita (2013).
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