9 aprile Fondi strutturali nelle 7e Commissioni

Rispettivamente l’8 ed il 9 aprile le 7e Commissione di Senato e Camera esaminano lo Schema di accordo di partenariato per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei nel periodo di programmazione 2014-2020

OSSERVAZIONI APPROVATE DALLA COMMISSIONE SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 86

(7a Senato, 8.4.14) La Commissione, esaminato, per quanto di competenza, lo schema di Accordo in titolo, che rappresenta il documento predisposto da ciascuno Stato membro per definire la propria strategia di impiego dei fondi strutturali europei;

premesso che, sulla base della legge di stabilità 2014, per la prima volta su questo schema provvisorio le Commissioni parlamentari sono chiamate a rendere un parere al Governo;

condiviso il cambio di prospettiva generale nell’impiego dei fondi strutturali, in virtù del quale si concentrano le risorse su pochi obiettivi ma più definiti, evitando la frammentazione;

rilevato che le risorse comunitarie per il settennio ammontano a circa 32,2 miliardi di euro a cui si sommano il cofinanziamento statale, per 24 miliardi di euro, quello regionale, per un ammontare pari al 30 per cento del cofinanziamento complessivo del programma, nonché il Fondo di sviluppo e coesione, pari a 54 miliardi di euro nel settennio, per un totale nel periodo 2014-2020 di oltre 100 miliardi di euro;

tenuto conto che nelle linee di indirizzo si prospetta una strategia diversificata per gruppi di Regioni, tale per cui: nelle aree più sviluppate del Centro-Nord si punterà all’innovazione e all’internazionalizzazione attraverso la modernizzazione del made in Italy e la crescita di settori ad alta tecnologia legati alle università e alla ricerca; al Centro-Sud saranno potenziati i settori caratteristici di queste zone, come l’agricoltura e l’agroindustria, saranno utilizzati i beni culturali come motore dello sviluppo e saranno valorizzate le opportunità offerte dalle università meridionali connesse ai suddetti settori;

considerato che l’allocazione delle risorse, attinte dai diversi fondi, si basa sull’individuazione di Obiettivi tematici (OT) previsti dalla legislazione comunitaria; si tratta di 11 OT, alcuni dei quali impattano nei settori di competenza della 7a Commissione: OT1 Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, OT6 Tutelare l’ambiente e valorizzare i beni culturali, OT10 Investire nell’istruzione, nella formazione e in quella professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente;

valutato che per ciascun OT viene fatta un’analisi dei fabbisogni e poi sono descritte le linee di intervento, per cui:

1.     sulla ricerca (OT1),  gli obiettivi sono:

1.1   l’incremento dell’attività di innovazione delle imprese, attraverso il sostegno all’inserimento di capitale umano qualificato nel sistema produttivo, la diffusione di servizi ad alta intensità di conoscenza e il sostegno alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca;

1.2   il rafforzamento del sistema innovativo regionale mediante l’incremento della collaborazione tra imprese e strutture di ricerca e la valorizzazione di queste ultime;

1.3   la promozione di nuovi mercati per l’innovazione, attraverso la qualificazione della domanda pubblica, l’incentivazione di standard di qualità, le competizioni tecnologiche;

2.     sui beni culturali (parte dell’OT6), si introducono criteri di selezione stringenti analoghi a quelli del piano d’Azione per la coesione: rigore e rapidità nella messa in opera, chiarezza degli obiettivi, cooperazione attiva tra i diversi attori coinvolti nel processo, tutela della legalità e della trasparenza. Si intende perciò migliorare le condizioni, l’offerta e la fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione attraverso la valorizzazione sistemica e integrata di risorse e competenze territoriali;

3.     circa l’istruzione (OT10) sono state individuate numerose finalità da raggiungere, rapportate anche alle priorità di investimento del Fondo sociale europeo (FSE) quali:

3.1   la riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica, anche attraverso la promozione della qualità dei sistemi di istruzione prescolare, primaria e secondaria e dell’istruzione e formazione professionale;

3.2   il miglioramento delle competenze chiave anche mediante la fornitura di strumenti di apprendimento adeguati e lo sviluppo delle capacità di docenti e formatori;

3.3   l’innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta, con particolare riferimento alle fasce meno elevate, anche attraverso l’aumento della partecipazione ai percorsi finalizzati al conseguimento dei titoli di istruzione primaria e secondaria;

3.4   l’accrescimento delle competenze della forza lavoro, l’agevolazione della mobilità, il sostegno ai percorsi formativi connessi alla domanda delle imprese;

3.5   l’innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria, attraverso fra l’altro l’ampliamento dell’accesso all’istruzione superiore e la riduzione dei tassi di abbandono precoce degli studi;

3.6   la qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale, intensificando i rapporti scuola-formazione-impresa e lo sviluppo dei poli tecnico-professionali;

3.7   il miglioramento della sicurezza, dell’efficientamento energetico, dell’attrattività e della fruibilità degli ambienti scolastici;

3.8   la diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e l’adozione di approcci didattici innovativi, utilizzando nuove tecnologie e promuovendo risorse di apprendimento on line;

3.9   il miglioramento delle capacità di autodiagnosi, autovalutazione e valutazione delle scuole;

considerato che anche l’OT2, Agenda digitale, contiene elementi di interesse per la Commissione con specifico riguardo all’e-learning e all’e-culture,

esaminate le osservazioni di carattere generale avanzate dalla Commissione europea che attengono, ad esempio, alla scarsa attinenza del testo al Regolamento (UE) n. 1303/2013, all’assenza interventi specifici, allo squilibrio tra analisi e priorità scelte, alla inopportunità di riproporre gestioni interregionali;

considerate altresì in dettaglio le osservazioni della Commissione europea riferite agli OT di competenza della 7a Commissione;

esprime osservazioni favorevoli con il seguente rilievo:

nel condividere le linee di indirizzo strategico del Governo, al fine di assicurare l’ottimale gestione dei fondi strutturali, si invita la Commissione di merito a sollecitare l’Esecutivo affinché vengano recepite nella misura massima possibile le indicazioni della Commissione europea, con particolare riguardo:

1)     in merito all’OT1, alla profonda insufficienza della spesa italiana per ricerca e sviluppo, allo scarso coinvolgimento dei privati, alla latitanza del Paese nelle infrastrutture collegate alla ricerca, all’assenza di strategie di specializzazione a livello sia nazionale sia regionale;

2)     in merito all’OT2, all’assenza dei risultati attesi nell’e-learning e nell’e-culture;

3)     in merito all’OT6, allo scarso utilizzo dell’esperienza accumulata con la precedente programmazione e all’assenza di un approccio strategico;

4)     in merito all’OT10, all’insufficienza dei fondi destinati alla lotta contro la dispersione scolastica precoce, alla modulazione dei fondi rispetto alle priorità indicate, al ruolo degli istituti tecnici superiori.

La Commissione si riserva comunque di approfondire in altra sede le tematiche oggetto dell’Accordo di partenariato, una volta che esso sarà varato nella versione definititiva.