Regione Lombardia bocciata: discrimina le scuole pubbliche

da Tecnica della Scuola

Regione Lombardia bocciata: discrimina le scuole pubbliche
di Pasquale Almirante
Il cosiddetto buono-scuola, a parità di reddito, viene concesso agli studenti delle paritarie e non delle pubbliche. Una discriminazione, dice il Tar, a cui bisogna dare rimedio
Andando nel particolare accade che la Regione assegni, per l’acquisto di libri e materiale scolastico, alla famiglia di un allievo iscritto alla scuola pubblica una cifra tra i 60 e i 290 euro, ma a parità di reddito, se il ragazzo frequenta un istituto paritario, il sostegno parte da un minimo di 400 euro e può arrivare fino a 950. “Una diversità di trattamento ingiustificata”, dice il Tar con sentenza depositata il 2 aprile scorso, anche se riconosce la piena legittimità alla Regione Lombardia di assegnare i contributi in forma di buono scuola in base ai principi della “pluralità dell’offerta formativa” e della garanzia di “pari opportunità di accesso” ai diversi percorsi scolastici offerti dalle scuole pubbliche o paritarie. E infatti l’assessore alla cultura, Valentina Aprea, è intervenuta con una nota: “Voglio rassicurare le famiglie lombarde: la sentenza del Tar non ha alcun effetto sul Buono scuola di Regione Lombardia. La sentenza riguarda esclusivamente una delibera della precedente Giunta e una componente marginale della Dote scuola dello scorso anno scolastico 2012-2013, chiamata “Integrazione al reddito”, per i valori assegnati in modo diversificato agli studenti delle scuole statali e non statali. Questa componente è stata peraltro già modificata per l’anno scolastico 2014-2015, perciò l’intervento di Regione Lombardia previsto con la delibera di due mesi fa non è stato minimamente toccato dalla sentenza del Tar e le famiglie possono tranquillamente continuare a presentare le domande per l’ottenimento del contributo regionale”. “Contrariamente a quanto diffuso da alcuni organi di informazione la sentenza conferma esplicitamente la legittimità del Buono scuola e delle misure finanziare dirette alle famiglie delle scuole paritarie. Stiamo comunque attendendo le motivazioni complete della sentenza, per valutare l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato”