Nel 2015 concorso da 17 mila posti Ripescati anche 7.000 «idonei 2012»

da Corriere.it

RECLUTAMENTO INSEGNANTI

Nel 2015 concorso da 17 mila posti
Ripescati anche 7.000 «idonei 2012»

Il ministro Giannini: «Non solo verranno assorbiti tutti i vincitori dell’ultimo concorso ma, nell’attesa dei vincitori della prossima tornata, verranno immessi in ruolo anche una parte dei docenti che avevano superato il concorso 2012 senza vincere una cattedra»

di Redazione Scuola

«Il prossimo anno bandiremo un concorso a cattedra per circa 17 mila docenti». Il ministro Stefania Giannini ha confermato oggi alla Camera quanto anticipato martedì in un’intervista al Corriere. «Il nuovo concorso si terrà nella tarda primavera 2015 – annuncia il ministro – per permettere anche ai nuovi abilitati del ciclo Tfa (Tirocinio formativo attivo, ndr) che stiamo per bandire di poter partecipare a questa importante occasione». Nel frattempo verranno assorbiti tutti i vincitori del concorso 2012, dei quali 4.000 sono già stati assunti e 7.000 lo saranno nel 2014-15. Ma – ed è questa la novità annunciata da Giannini nel corso del question time pomeridiano – poiché «per l’immissione in ruolo nell’anno scolastico 2015/2016 avremo esaurito i vincitori dell’ultimo concorso, ma non avremo ancora i vincitori del prossimo», verrà elaborata una soluzione ad hoc «che permetta di rispettare il principio dell’immissione 50 per cento da concorso e 50 per cento dalle graduatorie ad esaurimento». Poiché le immissioni in ruolo previste per quell’anno sono 14 mila, il ministro ha spiegato che «circa 7.000 posti andranno a chi ha superato il concorso del 2012 ma non era risultato vincitore». Si tratta dei cosiddetti «idonei» 2012: circa 17 mila docenti che, pur essendo stati dichiarati idonei dalle commissioni giudicatrici, erano rimasti tagliati fuori. Per una parte di costoro, 7.000 persone appunto, si tratta di una buona notizia insperata. Gli altri dovranno invece ritentare la sorte con il prossimo concorso.

Secondo Giannini «è importante dare regolarità ai concorsi. Non solo perché lo prevede la legge ma anche perché il concorso è di fatto l’unico modo per garantire a tanti nuovi abilitati – e tra questi tantissimi giovani che si sono formati recentemente e scelgono l’insegnamento nella scuola per passione e vocazione – di poter avere una possibilità in tempi ragionevoli di entrare di ruolo a insegnare ai nostri ragazzi».