Giovani suicidi bullismo quali valori

Giovani suicidi bullismo quali valori

di Umberto Tenuta

 

La cronaca quotidiana è un refrain: suicidi, bullismi ed altro ancora!

È facile scrivere una cronaca, anzi fruttuoso.

Difficile è capire e prevenire.

Capire per prevenire, per intervenire prima, per evitare!

È, questo, un impegno che deve coinvolgere tutti, genitori, uomini di scuola, studiosi, politici, società.

I due estremi di questi fenomeni sono: il non senso della vita, il voler dare senso alla propria vita.

Il voler dare senso alla propria vita è il primo impegno di ogni nuovo nato di donna.

È stato detto e ridetto, anche da me.

Sin dal grembo il bimbo si impegna a dare un senso alla propria vita attraverso la conoscenza che egli comincia a fare del piccolo mondo che lo circonda.

Poi, appena nato, apre gli occhi al nuovo mondo e agita le manine per prenderselo tutto.

Le sue aspettative sono grandi quanto il meraviglioso universo che intorno gli si squaderna.

Ma né madri e padri, né scuola, né altre istituzioni educative riescono a soddisfare appieno il suo innato bisogno di alimentarsi, di crescere, di divenire grande, adulto.

Nessuno riesce a soddisfare pienamente la sua sete di saperi umani.

Egli ha ben ascoltato l’avvertimento di Ulisse:

−Nati non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza!

Il bimbo vuole, desidera, brama seguir virtute e canoscenza.

Ma quante delusioni, quante domande senza risposte, quanti silenzi imposti, anche nella scuola ove la parola SILENTIUM regna sovrana ed i docenti vengono valutati innanzitutto dalla loro capacità di mantenere il silenzio in classe!

Un silenzio che uccide anziché alimentare l’innata curiosità umana presente in ogni nato di donna, che non si spegne, anzi si accresce quanto più la soddisfi.

Ogni domanda senza risposta è un colpo mortale, un colpo di morte al desiderio di alimentarsi, di crescere, di divenire un grande uomo!

Quante delusioni, quante sconfitte, quante mortalità educative si consumano nei primi anni di vita dei bambini!

E quante ancora, ancora più gravi, si consumano all’ingresso nella scuola del silenzio ove diritto di parola e di domanda ha solo il docente!

Il candidato alla condizione umana nella scuola sperimenta le sue più grandi delusioni.

Sul piano della conoscenza, che viene limitata ai libri di testo, mentre l’universo mondo a poco a poco scompare dagli orizzonti dei giovani, rinchiusi nelle grigie aule scolastiche per più di metà delle ore non occupate dal sonno e dai pasti.

Sul piano delle virtù è meglio tacere!

Quali virtù si apprendono a scuola?

Se atleta vuol diventare, il giovane alle palestre private deve andare.

Per le virtù umane del canto, della musica, delle arti pittoriche ecc. ecc. la scuola di tutti offre solo pentagrammi, storia dell’arte… ed altro taccio!

Ma, come se queste deprivazioni, queste delusioni non bastassero, che cosa offre la scuola sul piano delle virtù propriamente umane della socializzazione, della convivenza democratica, della formazione estetica, civile, sociale, democratica, umana in senso lato?

Teste ripiene, e manco!

Teste ben fatte e cuori ben fatti dove, in quali scuole?

Un tempo c’erano le virtù patrie, l’onore, la morale, la solidarietà, la fraternità financo!

La nostra scuola è figlia dell’enciclopedismo, così presente nei libri di testo e negli odierni CDROM, gloria e vanto di una tecnologia utilizzata al peggio.

Si lamenta che c’è una crisi di valori nella nostra società globalizzata, nella quale domina sovrana l’economia.

Papa Francesco ha cominciato a predicare l’Evangelii Gaudium.

Al di là di una civiltà cattolica c’è una civiltà cristiana che si fonda sul precetto:

Amerai il prossimo tuo come te stesso!

Questo è il primo, fondamentale e forse unico precetto di Cristo che tutti gli uomini della Terra, anche quelli che non si professano cristiani, anche quelli che, come me, credenti non sono, non possono non condividere, non possono non seguire.

Ed allora, nella scuola coltiviamo soprattutto questi valori.

Amore di se stessi, Amore del prossimo!

Una scuola che non insegna il Catechismo.

Ma una scuola che ogni giorno nelle sue pareti fa apprendere ad amare se stessi ed il prossimo.

Non credo che dinanzi a questa prospettiva ci siano opposizioni religiose, politiche, sociali.

In questa NUOVA SCUOLA i giovani impareranno a farsi uomini, ad amarsi e ad amare i propri fratelli sparsi sul pianeta Terra, nessuno escluso!

In merito, mi azzardo a fare una proposta.

Reintroduciamo la Croce in tutte le nostre scuole, cambiandone la scritta: al posto di JNRJ mettiamo il Primo e più Grarnde Comandamento di Cristo che trova conforto nel Comandamento laico di KANT: <<Agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere come principio di una legislazione universale>>!

Se un solo genitore vuole che il proprio figlio non ami se stesso e non ami il prossimo suo come se stesso, si faccia avanti!

Ma io credo che nessun genitore avrà a ridire se la scuola coltiva nei giovani la virtù della conoscenza che rende liberi gli uomini e le virtù, tutte le virtù umane.

Le virtù che danno un senso alla vita, che fanno sentire grande ogni giovane nato alla vita, alla vita che gli regala ogni giorno, non la sconfitta, non la mortificazione, non la nullità del proprio essere al mondo, ma la grandezza di essere un valore infinito di virtù umane, quali che esse siano.

Nel cielo infinito c’è spazio per tutte le stelle che brillano di luce propria.

Nella società umana c’è spazio per tutti i giovani che offrono a se stessi ed ai fratelli tutti lo splendore unico, irripetibile, infinito delle proprie virtù umane.

Questa nostra società ha bisogno di riappropriarsi di qualcosa che ha smarrito.

Un Qualcosa che faccia sentire a tutti, nessuno escluso, la Gioia di crescere, di vivere, di amare se stessi e gli altri.

Ritorniamo ai valori, alla filosofia dei valori, alla fede nei valori smarriti in questa nostra società di piccoli uomini avidi, insaziabili di beni materiali, privi di ogni virtù umana!

Facciamo sentire ai giovani la gioia di vivere come esseri umani che l’umanità amano in se stessi e negli altri!

La società tutta si faccia carico di questo impegno.

Ma soprattutto se ne faccia carico la Scuola, una Scuola Nuova che garantisca ai giovani la Gioia di vivere, la gioia di amare se stessi e il prossimo vicino e lontano, la gioia di essere uomini, tutti fratelli nel Cristo dell’amore che Papa Francesco va predicando urbi et orbi.