Francois Ozon, Giovane e Bella

“”…Recensione essenziale al film: <Giovane e Bella> , di  Francois Ozon, con una  sublime e inarrivabile Marine Wacth ed una matura e travolgente Gèraldine Pailhais”””… –

NOTA di GIANFRANCO PURPI

=================================================

1: TRAMA ESSENZIALE E DESCRITTIVA DELLA NARRATIVA DEL  FILM:

…Isabelle è una giovane e bellissima studentessa di diciassette anni. E’ una bellezza eterea e decadente, una sorta di figura mitologica che si aggira, con una malinconica curiosità, nel caos della complessità naturalistica e metropolitana  …tanto invadente quanto palpitante.
…Incontriamo Isabelle per la prima volta attraverso gli occhi del suo giovanissimo fratello, che la scruta di nascosto, mentre si lascia accarezzare da un sole impietoso su una spiaggia isolata.
…Sempre su quella spiaggia , la ragazza ancora adolescente …ha il suo primo flirt e il suo primo (insoddisfacente) rapporto con un ragazzo “snob” della qualunquista borghesia tedesca ,…rinvenendo da questa esperienza sporadica e decadente …solo delusione e terrificante diffidenza verso i coetanei e la frivolezza dei costumi giovanili (scopre che,contemporaneamente,lo stesso Peter era stato e continuava ad essere sincronicamente …rapsodico amante della madre per soddisfare brame solo pulsionali di quest’ultima!)…
…Una volta tornata a casa in città…Isabelle riprende gli studi e conduce una doppia vita: decide quasi per gioco,inaffettivamente e senza un briciolo di pulsionalità amorosa autentica per alcuno (…forse solo per riscattarsi dalle ipocrisie metabolizzate dal mondo esterno e subite dalle relazioni con gli immaturi suoi coetanei di scuola e di svago!) ,… di abbracciare scelte e linguaggi di vita bugiarda e inautentica …attaverso l’elusione della trasparenza etica sentimentalizzante della sua personalità in continue crisi di certezze …e in preda a dubbi esistenzialistici sul senso del Bene e del Male ,…e peraltro assolutamente compromissorie della gratificazione del suo tacito bisogno di una vera figura paterna o di una figura di compagno di vita felice totalizzante che avesse potuto transferializzare la sua sotterranea prepotente esigenza di amore davvero simbiotico!
… Così,quasi per caso …, decide repentinamente,…con non pochi turbamenti emotivi e con sindromi ansiogene vibranti ma ben dileguate all’osservabilità dei familiari e delle sue amiche (…e ,prima di tutto,…oblunate alla sua coscienziale consapevolezza …affatto eticamente responsabile …e sfuggenti alla sua comprensione del gioco erogeno feticistico di ruoli erotici perversi,…senza scrupoli morali ,…entro cui stava decadendo!)…, di diventare una Escort…
…Almeno fino a un episodio che la tradisce e la smaschera…
…Isabelle (Lea per i clienti) avrebbe potuto continuare in eterno il suo gioco di prostituzione e di doppiezza spietata della sua identità pseudo/personalizzante di dominio, …ma c’è qualcosa che spezza quel circolo vizioso edonistico ….istintualmente brado e cinicamente inaffettivo,… anche se mai reso pubblicamente umiliante e oltraggioso ai personaggi della storia e della famiglia…
… Isabelle, attraverso un dolore, invecchia.
…Smette di essere innocente, e quindi giovane.
…E’ una piccola odissea privata e noi spettatori siamo solo ombre in quel lento dispiegarsi di stagioni e canzoni leggere che seguono i vissuti e i protagonisti.
…François Ozon mostra come il sesso e l’arte siano ostinatamente legati in e da …un linguaggio che scavalca ogni pregiudizio e aiuta a superare l’umiliante, quella sì per davvero, solitudine che alberga in ogni cliente che cerca falso conforte nella prostituzione di una giovane ragazza potenzialmente candida e dolce come la sua bellezza …”rossa come il sangue e bianca come il latte”,…ma anche nella stessa Isabelle

…Come diceva Artur Rimabud, citato dagli insegnanti di Isabelle, nessuno è davvero serio a diciassette anni e questa sembra essere la giustificazione che spinge la madre e il patrigno ad affrontare con superficialità egoistica il problema della figlia.
…Il dolore dei genitori viene prima rispetto alla reale motivazione del desiderio ossessivo di Isabelle …ed egoisticamente è posto in contrasto con i valori perenni e universalizzanti che sentono e comprendono espiativamente …di non aver mai trasmesso e nemmeno indirizzati paideticamente alla ragazza…
… Ciò,… che nessuno sembra cogliere davvero …è quanto Isabelle sia cosciente di sé stessa rispetto a ciò che la circonda e le denota ogni frammento del suo Esserci storico/esistenziale…
…Lei…è sempre dentro una vita distaccata, fredda, calcolatrice, inaffettivamente cinica e forse demotivata ad ogni senso di impegno e di solidarietà caritatevole…da “I Care” etico/politico e sociale alla Don Milani!
…Pare e forse lo è …una sottile dominatrice che si aggira come una silenziosa Giuditta fra la piccola grassa borghesia francese di vulgata …che ostenta una finta cultura e una illusoria disinibizione …al postutto regressiva e nichilistica,…sadomasochistica!
… E’ consapevole di essere bellissima e ama appunto esplicitare quella potenza di carica espressivamente orgasmica e organismica,… che le dona anche è la sua adolescenza fatata di casualismo gioioso e gaio…e irresposabile,…su corpi già maturati e ormai abbandonati alla disillusione di una vita piena e carica di motivazioni…
…Non vi è nessuna aspirazione in Isabelle …(non spende mai il suo denaro per interessi suoi di voglia e di elargizione materiale) , se non quella di sentirsi desiderata …o curata attraverso sedute psichiatriche ordinategli dai medici per le terapie che le possano far recuperare la sua quasi salute psichica e decompressiva…dopo le sue esperienze di prostituzione e di dolore che le hanno lasciato comunque cicatrici esperenziali tanto occulte…quanto depressive e letali!
… Isabelle ha entrambe le figure genitoriali, ha una famiglia allargata, fratelli, amici….
…Ogni ricerca di interpretazione forzatamente psicologica delle sue disnomie e delle sue distonie da”deregulation” moralmente sempre dualistica …e forse bipolarmente “divisa/interrotta”,…non ha esiti di riscatto umano etico e di ritorno alla gioia responsabile di vivere;… esattamente come fallisce ,in questo,…il suo psichiatra…
…Isabelle non è umana in senso stretto; …incarna soltanto,…forse,…quella figura mitologica demoniaca e di brado vigore biologico/pulsionale …che è Eros allo stato selvaggio,…che questa “giovane e bella” sprigiona laddove la sua psichè e la sua sensibilità esclusivamente regolate dal freudiano Principio del Piacere le vengono a richiedere irrefrenabilmente e irresistibilmente!
…Ozon non giudica e  …non può fare altro che assistere impotente al mistero perenne dell’adolescenza che ai nostri giorni è però sottoposta a pressioni che si manifestano nichilisticamente e violentemente ,…autodistruttivamente,…sempre preda di lussurie e di profili soggettivistici a guisa di “macchine desideranti”,…in misura esponenziale rispetto al passato…; da spinta mortale e fatale di un deteriore crepuscolare Post Moderno azzerante il senso della vita e dei suoi valori perenni umanistici…
…Questo ci coglie ancora più in imbarazzo perché persuasi, e ormai illusi, che in realtà il tempo spazializzante e romaniticamento scandito dalle corde di sentimenti sublimi di felicità e di speranze (…nelle prospettive olistiche dell’Umano e del senso dignitante di Persona!), …non esista più o risulti paradossalmente spersonalizzante,reificante,feticistico e mistificante di brutto!)…
…E,al postutto…,lo spettatore finisce per convincersi che al procedere del nostro “consumarci organismicamente”,…si possa sempre porre rimedio contingentista e pragmatista…da arido deserto di sole,mare,cuore e anima,…da tragica terrorizzante assenza dei riflessi di Dio sempre in corpo e nello spirito …entro  una religiosità comunque nostra intersoggettiva,…anche se sempre criticisticamente neo kantiana e da esistenzialismo sublimante di Gabriel Marcel!
…La regia è di questo film è fredda, malinconica, e quindi profondamente artificiosa nella sua tensione spasmodica e persistente …di ritrarre storia e psicologia delle antropologie e delle sociologie descrittivamente disincantanti/disincantate ,…e…senza alcun quadrante teleologico di speranza e di idealizzazione progettualizzante quantomeno autenticamente umanistica “erga omnes”!
… Unica pecca: i protagonisti forzatamente relegati in ruoli temporanei …e incatenati di continuo entro meccanismi di difesa psicanalitici deprivati di ogni fessura di luce o di raggio di sole da introspezione catartica autenticante/autogena,…non hanno modo di emergere entro la ribalta di una soggettività comunque coscienzialmente e significativamente volontaristica ed espressiva;…anche se ,…in realtà ,…hanno su Isabelle una profondissima “forza distruttiva primordiale”…di variabili funzionalistiche,assegnate,sistemiche,deterministiche… e antropologiche, …strutturalisticamente incardinata entro risultanze storicistiche drammatiche e comunque di forte impatto energetico esistenzialmente testimoniale…
…Andavano sicuramente caratterizzati di più, perché corresponsabili di quella giovinezza deterministicamente e fatalisticamente “sfiorita” della …Nostra “Bella e Ipersensibile Isabelle”,…fulcro centrale descrittivo dello stesso film…
…Pregevole davvero,come diremo anche in seguito,l’interpretazione di Marine Vacth.

2:   COMMENTO TEORETICO/CRITICISTICO AL FILM:

…Questo Film…(USCITO NELLE SALE ITALIANE NEL NOVEMBRE DEL 2013)…è certamente da illustrare e didatticizzare paideticamente a tutti i ragazzi adolescenti ,…e poi da pensare e ripensare dialetticamente e criticisticamente (e comunque storicisticamente)…per rinvenire e comprendere … “le colpe” interdisciplinari del sistema educativo policentrico della Società Civile e Politica odierna …veicolanti ,anche mediaticamente e con la cultura della “strada scolastica”,…l’Antropologia e la Paideia socio/interpersonali di giovani e persone …che non si amano e si vorrebbere addirittura inconsciamente autodistruggere,…azzerandosi nel nichilismo più avvilente e nelle vie della perdizione etica ,…della prostituzione feticistica ,…e della perdita eterna del senso e della brama del vero amore …olisticamente personalistico…

…Questo…è decisamente il film più  artistico e significativo di Francois Ozon,con una  sublime e inarrivabile Marine Wacth (pregevole,come detto!) ed una matura e travolgente Gèraldine Pailhais,…trasfigurantisi scenicamente  e straordinariamente destreggiantisi in una prospettiva interpretativa cinematografica …che rende meravigliosamente alla catarsi dello spettatore …l’esistenzialità consapevole ed immediatamente espressiva drammatizzante di una possibile umanità geneticamente gioiosa …e da potenziale letizia francescana,…laddove purtuttavia vengono storicamente vissute ed epocalmente declinate in squallide “vite vendute” a ruoli sociologici/psicologici deterministici ,… in mercificazioni di cuori e anime …pur sempre perennemente alla disperata ricerca della Speranza riscattante e di un Dio “nascosto” …contingentista …relegato dietro le nuvole delle alienazioni inaffettive e delle spersonalizzazioni del denaro vile (…colorato solo dall’assassina civiltà consumistica mercificante!)…
…Dunque,…alla ricerca di un Dio paterno misericordioso e di assiologie etiche universalizzanti …che non rinverranno mai temporalisticamente e in orizzonte di Logoi secolarizzanti, …perchè cercati radicalmente solo nella terrestrità bio/istintuale …e nell’antiumanesimo estetico di un Post/Moderno squallido materializzante,… pateticamente assassino dei valori della Grande Bellezza criticistica e della metafisica occidentale fondata sul Principio cristiano/laico/laicistico di Persona Integrale … “onto/teo/logica”…