Invalsi 2014, che cos’è? Ecco le prove. Cobas: “No alla scuola-quiz”

da Il Fatto Quotidiano

Invalsi 2014, che cos’è? Ecco le prove. Cobas: “No alla scuola-quiz”

Riportiamo alcuni test di lettura, italiano e matematica svolti dagli studenti l’anno scorso. Si comincia il 6 e 7 maggio con infanzia e elementari, poi il 13 maggio medie e superiori. Proteste dei sindacati

di Redazione Il Fatto Quotidiano

Anche quest’anno centinaia di migliaia di studenti delle scuole primarie e medie saranno impegnati nei test Invalsi 2014, le contestate prove che sondano la preparazione degli alunni in matematica, lettura e italiano. Un sistema di verifica contro il quale i Cobas hanno già annunciato sciopero, perché lo ritengono “inutile e dannoso”. “La neo-ministra Giannini – spiegano i portavoce dei sindacati di base, che faranno un sit-in al Miur martedì dalle 9.30 e per il 13 dalle 10 – conferma la validità del vecchio aforisma, insistendo diabolicamente con gli indovinelli e rilanciando dal 6 al 13 maggio l’insensato rito dei quiz Invalsi”. Ma il ministro dell’Istruzione difende i test. ”La valutazione è una parola d’ordine a cui non posso e non devo rinunciare”, ha detto, sottolineando l’importanza dello strumento Invalsi che “sicuramente come tutte le cose può essere migliorato ma prima di tutto va messo a sistema”.

Da quest’anno la prova non verrà più svolta dagli alunni di prima media. Gli studenti interessati saranno circa 568mila in seconda primaria, circa 561mila in quinta primaria, circa 594mila nelle terze delle medie e circa 562mila in seconda superiore. In tutto, oltre due milioni di ragazzi. I primi ad affrontare la discussa prova saranno gli alunni della primaria, gli ultimi, il 19 giugno, quelli che affrontano l’esame di terza media. Le prove, come negli ultimi anni, saranno strutturate in modo differente in base al livello scolastico a cui si riferiscono, direttamente collegate con le Indicazioni Nazionali (i programmi di studio) e andranno da un minimo di 20-25 domande per materia per la seconda primaria a un massimo di circa 50 domande, sempre per materia, per la seconda superiore.

Il calendario delle prove – Anche i tempi previsti per lo svolgimento varieranno in funzione del livello scolastico. Si comincerà con le rilevazioni nella primaria: martedì sono in calendario la prova preliminare di lettura (prova scritta a tempo della durata di due minuti per testare la capacità di lettura/decodifica raggiunta da ciascun allievo) e la prova di italiano per le seconde classi. Lo stesso giorno le quinte affronteranno la prova di Italiano. Il 7 maggio prova di matematica per le seconde e le quinte (che dovranno compilare pure il Questionario studente). La settimana successiva, il 13 maggio, toccherà alle classi seconde della secondaria di secondo grado con prova di italiano, di matematica e questionario studente. Per le medie l’appuntamento è a giugno, il 19, con la prova nazionale messa a punto dall’Istituto per l’esame di terza media. Mentre non si svolgerà più alcun test in prima media.

Come ogni anno, prosegue il Miur, è stato estratto un campione rappresentativo di classi in cui tutte le operazioni saranno curate da un osservatore esterno. Un primo rapporto sugli esiti delle prove, basato sui dati campionari, sarà disponibile già il prossimo 10 luglio. Mentre a settembre le scuole avranno a disposizione i dati relativi alle loro classi. La quota di istituti che ha utilizzato questi dati nel 2013 è stata pari al 71%. Erano il 51% nel 2012 e il 42% nel 2011. Grazie al collegamento degli esiti dell’Invalsi con l’Anagrafe dello Studente dal prossimo anno scolastico sarà possibile fornire i risultati della prova di quinta primaria anche alla scuola media che gli allievi frequenteranno da settembre.Pochi giorni dopo lo svolgimento delle prove sul sito dell’Invalsi (www.invalsi.it) sarà messa a disposizione di insegnanti, alunni, genitori e cittadini una Guida che illustrerà come ciascuna domanda a cui gli studenti hanno risposto sia direttamente collegata alle Indicazioni nazionali da poco aggiornate.

Per garantire il massimo dell’inclusione, Invalsi e Miur hanno predisposto una nota che definisce le modalità di partecipazione degli allievi con bisogni educativi speciali. Per il futuro si sta lavorando alla somministrazione informatica delle prove che potrebbe sbarcare nelle scuole già nel 2015 in forma sperimentale. Da oltre un anno, poi, l’Istituto sta sperimentando modelli alternativi di prove per il quinto anno della scuola superiore da proporre al Miur per la loro possibile introduzione. Si lavora anche all’ampliamento degli ambiti disciplinari oggetto di misurazione (lingua inglese, scienze naturali) e per rendere direttamente comparabili gli esiti nazionali delle rilevazioni con quelli delle ricerche internazionali (Pisa, Timss, Pirls).