Il Papa incontra il mondo della scuola. La Cei: “Basta tagli, istruzione non è un bancomat”

da Repubblica.it

Il Papa incontra il mondo della scuola. La Cei: “Basta tagli, istruzione non è un bancomat”

 

In piazza San Pietro attese almeno 200mila persone. L’iniziativa preceduta da un duro editoriale sull’Avvenire del segretario dei vescovi, Galantino, contro la diminuzione delle risorse

“Basta tagli, la scuola non è un bancomat”. Dalle colonne del quotidiano dei vescovi italiani monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana, annuncia in questo modo l’incontro con il mondo della scuola organizzato dalla Cei per domani alle 15 a Roma. Quello che ha l’aria di un vero e proprio happening prenderà forma a piazza San Pietro e vedrà protagonista Papa Francesco. “We care: Papa Francesco incontra la scuola” è il titolo dell’evento. Fra poco più di 24 ore, la piazza antistante la basilica dei cattolici per eccellenza “sarà trasformata in una grande aula scolastica che si animerà e prenderà forma attraverso le voci dei suoi protagonisti, tutti radunati attorno a Papa Francesco”, fanno sapere dalla Cei che ha organizzato l’incontro.

Le persone che si sono registrate all’incontro, al momento, sono oltre 150mila, ma domani in piazza potrebbero essercene parecchie di più: 200mila o 250mila persone. E l’evento verrà trasmesso da RaiUno in diretta a partire dalle 16,45. Apriranno l’incontro, il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, e il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Tra gli artisti attesi, Fiorella Mannoia, Francesco Renga, Niccolò Agliardi, Veronica Pivetti, Max Giusti, Giulio Scarpati, Michela Cescon, Andrea Bosca, e il campione olimpionico Jury Chechi. “Al centro dell’evento, il discorso di Papa Francesco a tutta la scuola italiana”. Sarà possibile accedere alla piazza a partire dalle 14. L’arrivo del pontefice è previsto per le 16,15. Il Santo Padre, “incontrerà  –  continuano dalla Cei  –  tutta la scuola italiana: insegnanti, genitori, educatori, alunni e tutti gli operatori legati al mondo scolastico”.

Nel corso dell’appuntamento “si alterneranno testimonianze dal mondo della scuola, musica e spettacolo che ruoteranno attorno al tema centrale: la scuola è un bene di tutti e in quanto tale va protetto, rispettato, sostenuto nella crescita”. E’ inutile negare che l’incontro di domani assumerà una valenza anche politica se l’affluenza dovesse essere copiosa. Dopo il piccolo taglio operato al finanziamento statale dal governo Berlusconi e la crisi che ha spinto tanti italiani ad iscrivere i figli nelle scuole pubbliche, le difficoltà in cui versano le scuole cattoliche sono ormai note a tutti. E da tempo, gli ambienti cattolici spingono per l’applicazione dei costi standard anche nella scuola. Sono otto le parole chiave  –  Educazione, Insegnanti, Alleanza educativa, Comunità, Umanesimo, Generazioni e futuro  –  utilizzate dalla Cei per presentare l’evento.

Tra queste, anche “Autonomia e Sussidiarietà”. “Per una scuola autonoma e uno Stato garante della qualità. Tale condizione dovrebbe essere la norma, non l’eccezione, in modo da permettere alle scuole di svolgere sempre meglio il proprio ruolo di servizio pubblico, nell’ambito del sistema nazionale di istruzione varato dalla legge 62/2000”. Un modello che considera come scuole pubbliche quelle statali e quelle paritarie. Per le gerarchie vaticane “l’educazione è compito dei genitori e compimento della loro azione generativa”. E per chiarire il concetto prende a prestito le parole del cardinale Bagnasco.

“È in gioco la libertà dei genitori circa l’educazione dei propri figli. Straordinaria e affascinante avventura! Essi, i figli, dopo essere stati generati nel corpo hanno il diritto e chiedono di essere generati nello spirito”. “E’ la prima volta che la chiesa invita ad un incontro la scuola nella sua totalità: statale e paritaria” spiega monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, “Si vuole creare choc cognitivo: la chiesa ha a cuore tutta la scuola che considera un fattore strategico per rilanciare il paese. Consideriamo inoltre la scuola fondamentale la crescita umana degli individui perché non si cresce mai da soli. Occorre  –  conclude Pompili  –  recuperare un momento necessario di confronto con i protagonisti della scuola: insegnanti, genitori, alunni e tutti coloro che vi lavorano a vario titolo”.