Manca un mese alla “mini maturità”

da tecnicadellascuola.it

Manca un mese alla “mini maturità”

Alessandro Giuliani

Parliamo degli Esami di terza media, che prevedono lo svolgimento di cinque prove: ogni scuola deciderà autonomamente quando dare il via alle prove scritte e orali. L’unica data certa, stabilita a carattere nazionale dal Miur, è quella della prova Invalsi, fissata da tempo al 19 giugno, e in genere scuole si organizzano per far sì che sia l’ultima in calendario tra gli scritti. Il professor Mario Pollo della Lumsa: è uno di quei passaggi necessari per diventare adulti, solo così si cresce. L’anno scolastico sta volgendo al termine e la mente per oltre un milione di alunni, frequentanti la terza media e il quinto superiore, è già proiettata agli Esami di Stato. E per una volta ci soffermiamo sui primi, quelli meno dibattuti di cui sono protagonisti gli alunni 14enni. A fare il punto della situazione, ad un mese circa dal loro inizio, è stata l’agenzia Ansa. Che ha ricordato le cinque prove diverse cui saranno chiamati a cimentarsi i ragazzi ammessi: italiano, matematica, lingua straniera, interrogazione orale e la temutissima prova Invalsi a carattere nazionale, in calendario per il 19 giugno. Insomma, una vera e propria “mini maturità”. Ogni scuola deciderà “autonomamente quando dare il via alle prove scritte e orali. L’unica data certa, stabilita a carattere nazionale dal ministero della pubblica istruzione, – ricorda l’Ansa – è appunto quella della prova Invalsi. E generalmente le scuole si organizzano per far sì che la prova nazionale sia l’ultima in calendario tra gli scritti”. Proprio per meglio preparare l’appuntamento, il portale Skuola.net ha offerto qualche suggerimento per raggiungere l’obiettivo “promozione”: ripassare gli argomenti trattati in classe, organizzare il lavoro con appunti e tesine e, se necessario, chiedere aiuto ai docenti; evitare di arrivare agli ultimi giorni prima dell’esame con l’acqua alla gola ritrovandosi a dover studiare anche la notte; la stanchezza di certo – ricorda Skuola.net – non aiuta a restare lucidi e calmi; una soluzione, quindi, potrebbe essere quella di organizzare un ripasso programmatico con una tabella di marcia che garantisca i tempi giusti. “Una volta – ha spiegato il professore Mario Pollo, presidente del corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche dell’Università Lumsa di Roma, interpellato dal portale – esisteva il rito iniziatico per segnare il momento di passaggio tra la condizione di bambino avvolto dalla protezione materna a quella di adulto esposto a eventuali delusioni. Oggi i riti iniziatici non esistono più ma ci sono gli esami e sono altrettanto carichi di significato e quindi non vanno sottovalutati: superare una prova fa sentire più grandi. Si tratta di un passaggio necessario per diventare adulti. La paura, se affrontata e superata, fortifica. Solo così si cresce. Superare un esame fa acquisire sicurezza per affrontare poi in futuro tutte le asperità e le sconfitte che la vita, purtroppo ci riserva”. Certe volte, però, la paura di non farcela è tanta e il desiderio che prevale diventa quello di evadere dall’importante crocevia.