Progetto di istruzione domiciliare “Far scuola ma non a scuola”

Progetto di istruzione domiciliare “Far scuola ma non a scuola”

Un’esperienza concreta in regione

Prosegue con successo il progetto di istruzione domiciliare “Far scuola ma non a scuola” avviato nel novembre scorso a supporto di un alunno di una scuola di Cesena affetto da un grave problema di salute che ne impedisce la frequenza scolastica per lunghi periodi. L’azione di supporto domiciliare è stata attivata attraverso due procedure in sinergia tra loro: il supporto domiciliare svolto mediante la presenza, presso la residenza dell’allievo, di docenti della classe che si sono resi disponibili ed un supporto tecnico con collegamento a distanza (cloud-computing) mediante l’allestimento di una piattaforma e-learning che sta consentendo allo studente di seguire le lezioni da casa in tempo reale ed in piena autonomia. Sul piano tecnico, la piattaforma on-line installata sia a scuola che al domicilio dell’allievo, ha richiesto un breve periodo di formazione dei docenti per un uso corretto del software. Viene utilizzata una LIM (corredata di PC con software standard, videoproiettore, casse acustiche, microfono e WEBcam) e una connessione Internet a banda larga. Il sistema sta permettendo all’alunno – connesso dal proprio domicilio – di vedere ciò che si sta scrivendo in aula sulla LIM e di intervenire in modo interattivo con la classe. Con una webcam e microfono, lo studente è inoltre in grado di ascoltare l’audio della classe e laspiegazione dell’insegnante.

L’azione di supporto didattico domiciliare, che prevede un pacchetto di 64 ore complessive, è monitorata dal docente referente del progetto e dal coordinatore di classe in cui è inserito l’allievo i quali mantengono quotidianamente le relazioni con la famiglia, informando il consiglio di classe sullo stato di svolgimento del progetto. Le lezioni sono di norma svolte in orario pomeridiano, con modalità e tempi concordati con la famiglia tenendo conto delle condizioni di salute dell’allievo.

Questo progetto specifico si inserisce nell’ambito di un più ampio percorso-pilota triennale avviato dall’Ufficio Scolastico Regionale a partire dall’anno scolastico 2011/12 che ha consentito di finanziare diversi progetti in regione finalizzati a sostenere la scolarizzazione di alunni impossibilitati temporaneamente alla frequenza scolastica per motivi di salute. Nell’anno scolastico 2012/13 è stato registrato un aumento dei progetti presentati dalle scuole e dei relativi contributi assegnati. L’ordine di scuola maggiormente coinvolto è stato quello della scuola secondaria di I grado. “Le relazioni finali di molti progetti segnalano miglioramenti nella situazione psicologica e relazionale dei ragazzi” – sottolinea il Vice Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna Stefano Versari – “le attività” prosegueStefano Versari – servono a mantenere vivo il rapporto dei ragazzi con la quotidianità che arriva dall’esterno e con i propri coetanei, creando così un efficace ponte di collegamento con il mondo della scuola sia sotto il profilo didattico che relazionale”.