Parte il nuovo concorso per i presidi. E dopo trent’anni torna su base nazionale

da Repubblica.it

Parte il nuovo concorso per i presidi. E dopo trent’anni torna su base nazionale

di SALVO INTRAVAIA

Parte il nuovo concorso a preside. Ad annunciarlo, lo stesso ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Il via libera di Palazzo Madama al decreto scuola porta il ministro a dire che “accelera il nuovo corso-concorso per dirigenti scolastici che sarà nazionale e si svolgerà presso la Scuola nazionale della pubblica amministrazione. Tale concorso sarà possibile già dal prossimo anno”. Il bando verrà pubblicato entro il 2014 e la procedura sarà totalmente rinnovata rispetto alle tornate precedenti. Niente più selezioni su base regionale che hanno prodotto una marea di contenziosi, già a partire dal 2004 e anche prima. Il nuovo concorso sarà su base nazionale, come accadeva una trentina di anni fa.

Il provvedimento è contenuto nel disegno di legge di conversione del decreto salva-presidi, approvato dal governo lo scorso mese di aprile, dal titolo “Misure urgenti per garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico”. L’ultimo concorso, quello bandito nel 2011 e concluso tra il 2012 e il 2013, ha prodotto un diluvio di ricorsi che hanno indotto in diversi casi il giudici del Tar ad annullare la procedura. E’ accaduto in Abruzzo, dove il giudice amministrativo ha disposto l’annullamento della graduatoria dei vincitori. Mentre il Lombardia è stata disposta la ricorrezione degli elaborati, perché conservati in buste trasparenti che non avrebbero garantito l’anonimato. E ancora.

In Molise la selezione è stata annullata nella fase conclusiva. Mentre in Toscana la procedura è stata in parte dal Consiglio di stato. In Campania e Calabria i ricorsi sono stati invece respinti. Un caos che a settembre ha messo a rischio il regolare svolgimento dell’anno scolastico in diversi territori del Paese perché in alcuni casi i neodirigenti erano stati già nominati e avevano anche preso servizio, e il ministero avrebbe dovuto sollevarli dall’incarico ad anno avviato. Così, il governo ha preferito intervenire con un decreto urgente che congela la situazione in attesa che i giudici si pronuncino in via definitiva. Il nuovo concorso si potrà svolgere grazie all’emendamento approvato in commissione Cultura al Senato, con il parere favorevole del governo.

Per la prima volta, la selezione sarà secondo la formula del corso-concorso. I concorrenti verranno prima scremati attraverso una selezione, probabilmente per soli titoli oppure con un quiz. E chi supererà questo primo step verrà ammesso ad un corso presso la Scuola superiore per la pubblica amministrazione. Alla fine del periodo di formazione ci sarà un esame con prove scritte e orale. Il nuovo concorso metterà in palio 500/600 posti. Una quota, non superiore al 49 per cento dei posti totali, sarà riservata agli idonei dei precedenti concorsi. I presidi incaricati avranno un punteggio aggiuntivo per l’accesso alla selezione.

“Con questo provvedimento  –  dichiara la relatrice del disegno di legge, Francesca  Pugliesi del Partito democratico  –  mettiamo un punto sui tanti ricorsi che sin dal 2004 hanno reso incerta la guida delle autonomie scolastiche e causato la reggenza di troppe scuole. Entro l’anno il governo Renzi bandirà la prima prova del nuovo corso-concorso nazionale a dirigente scolastico che spero faccia cambiare verso alla scuola italiana. E’ intollerabile  –  conclude  –  che vincitori di concorso che lavorano già si vedano annullare tutto per errori dell’amministrazione”.