Compiti a casa

COMPITI A CASA SI   NO   MA QUALI

di Umberto Tenuta

CANTO 139 Compiti a casa SI. Compiti a casa NO. Ma il problema non è SI o NO.

Il problema è che la Scuola dell’autonomia deve garantire a tutti gli studenti il SUCCESSO FORMATIVO.

Ed allora, forse la soluzione sta nel QUALI COMPITI NELL’EXTRASCUOLA!

 

In un articolo pubblicato da tecnicadellascuola.it dal titolo “Compiti a casa si! Compiti a casa no!” Aldo Domenico Ficara riferisce che in <<Francia esiste una legge del 1956 che vieta agli insegnanti di assegnare compiti a casa ai bambini delle scuole primarie>> e che alcuni studi di psicologia cognitiva avrebbero

<<dimostrato che se è necessario esercitare i meccanismi dell’apprendimento, per stabilizzare e facilitare il recupero delle conoscenze acquisite, superare un certo numero di ore di studio è inutile e rischioso. Da quanto detto può derivare un apprendimento di breve durata, apparente, che affatica il sistema cognitivo e lo rende incapace di recepire nuovi contenuti disciplinari il giorno seguente>>.

Ahi, ahi!

Bel guadagno!

Gli studenti si affaticano e il giorno seguente a scuola non apprendono.

La beffa e il danno!

Ma i docenti dicono che <<dare molti compiti a casa è una condizione necessaria per incrementare negli studenti la motivazione all’impegno e alla competenza>>.

Non capisco.

Gli studenti si affaticano ed aumenta la motivazione ad apprendere!

Oibò!

Andiamo oltre.

Da un’indagine del TIMSS risulta che l’aiuto delle famiglie nell’esecuzione dei compiti a casa aumenta l’impegno degli studenti ed i loro apprendimenti.

Ma, attenzione!

Rispetto all’aiuto nei compiti a casa di uno studente con genitori istruiti fino alla licenza media,

−un figlio di diplomati viene aiutato del 15% in più

−un figlio di laureati addirittura del 23% in più

Insomma i compiti a casa favoriscono gli studenti che hanno genitori più istruiti.

Nihil novi sub sole!

Non per nulla, senza fare indagini scientifiche, il buon Parroco di Barbiana aveva detto che a scuola i figli del Dottore dimostrano di avere i cromosomi più potenti!

A scuola il divario sociale non si elimina, si incrementa.

Chi nasce nelle famiglie talentuose avrà più talenti.

E, da quanto oggi qualcuna dice, chi avrà più talenti nella scuola li avrà anche nell’Università!

Altro che uguaglianza delle opportunità formative!

E allora?

Le leggi ci sono!

La scuola dell’autonomia deve garantire a tutti gli studenti il SUCCESSO FORMATIVO.

Non può farlo da sola, ma nell’ambito del Sistema formativo integrato, di cui essa però deve farsi promotrice e coordinatrice.

In questo ambito, non si possono fare le parti uguali tra diseguali.

Ma occorre dare a ciascuno ciò di cui egli ha bisogno.

Unicuique suum!

Il problema è stato dibattuto ed analizzato, e sono state avanzate anche ipotesi di soluzione.

Anche nei libri di chi scrive, nonché nelle riviste digitali da lui curate, alle quali si rinvia, tanto la lettura è gratuita!

In questa sede vorremmo solo dire che il problema non è solo organizzativo ma anche e soprattutto metodologico-didattico.

Al riguardo, alcune soluzioni potrebbero essere individuate in forme diverse dei compiti a casa, compiti che non dovrebbero impegnare le nonne e le zie ma gli studenti, magari ritrovandosi assieme nei pomeriggi liberi dalla scuola.

Al riguardo, si rinvia a un grande Maestro fiorentino, Renzo Ammannati:

http://www.edscuola.it/archivio/didattica/poesia.html