Anche le raccomandazioni hanno le tassonomie

da tecnicadellascuola.it

Anche le raccomandazioni hanno le tassonomie

Aldo Domenico Ficara

Nel sistema scolastico ci sono vari tipi di raccomandazioni, ci sono quelle buone che favoriscono il regolare andamento procedurale delle dinamiche attuative riguardanti indicazioni nazionali, e ci sono quelle cattive che rappresentano un malcostume tutto italiano, fondato sul tornaconto personale

Nel primo caso possiamo fare riferimento alle raccomandazioni per l’attuazione delle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati nella Scuola Primaria, che esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le Scuole Primarie del Sistema Nazionale di Istruzione sono tenute per garantire il diritto personale, sociale e civile all’istruzione e alla formazione di qualità. Oppure, sempre nell’ambito delle raccomandazioni buone, quelle per la gestione del bambino allergico a scuola, che nell’ambito del Protocollo d’Intesa sottoscritto nell’ottobre 2007 tra FEDERASMA Onlus – Federazione Italiana delle Associazioni di Sostegno ai malati Asmatici e Allergici – e SIAIP – Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica – sono state proposte dalla Commissione per la tutela del Bambino Allergico”, ovvero un gruppo di lavoro, composto da esponenti di entrambe le organizzazioni, che ha come obiettivo quello di identificare e studiare le tematiche di interesse strategico per la tutela, in ogni ambito di vita, della salute e dei diritti del bambino allergico. Di contro ci sono le raccomandazioni cattive, che secondo la definizione di Wikipedia, sono intese, comunemente, come azioni o condizioni che favoriscono un soggetto, detto raccomandato, nell’ambito di una procedura di valutazione o selezione, a prescindere dalle finalità apparenti della procedura, cioè indicare i più meritevoli e capaci. Per essere tale, la raccomandazione deve coinvolgere un altro soggetto, detto raccomandante o sponsor, il quale esercita un’influenza sulla procedura di valutazione, indipendentemente dalle qualità del soggetto raccomandato. Le procedure di valutazione o selezione più frequentemente distorte dalle raccomandazioni sono i concorsi pubblici, le procedure di selezione del personale, i procedimenti di valutazione scolastica o di accesso a un corso di studi, gli esami universitari o di abilitazione professionale, o qualsiasi procedura dove si valuta l’idoneità o la competenza di un soggetto in un determinato ambito professionale o culturale.