Modernizzare la scuola

Modernizzare la scuola
– BUROCRAZIA + RISORSE #valorizzare il lavoro
Documento Uil Scuola

Proposte concrete per interventi su organizzazione, organici, professione, contratto, formazione, precariato, previdenza, sicurezza.

Il Governo, fin dall’intervento del Presidente del Consiglio per la presentazione del programma alle Camere, ha posto l’istruzione al centro del processo di modernizzazione del paese. Particolare attenzione viene ripetutamente annunciata verso la scuola e coloro che vi lavorano. Tale impostazione è da valutare positivamente, anche perché contribuisce a creare nel paese, tra i cittadini un clima positivo verso la scuola e il lavoro che vi si svolge.
Nel passato le pesanti politiche di tagli lineari sono state precedute da vere ‘campagne politiche’ contro la scuola statale, il valore della cultura, l’importanza del sapere, denigrando spesso docenti e personale Ata.
A fronte di un impegno programmatico positivo deve corrispondere una azione concreta, un vero cronoprogramma di atti che facciano uscire la scuola dalla situazione di difficoltà in cui si trova e rilancino il valore del lavoro, dell’impegno professionale, riconoscendone, anche economicamente, la qualità e l’importanza sociale.
Ci troviamo, come dimostrano tutti i dati internazionali di raffronto, in una vera emergenza finanziaria e retributiva. I riferimenti che suggeriamo sono i parametri europei nel rapporto spesa per istruzione/spesa pubblica e nell’andamento delle retribuzioni.
Sollecitiamo il Governo per un impegno chiaro verso le due indicazioni della Commissione europea: far recuperare in termini di standard formativi le scuole che risultino dalle rilevazioni in difficoltà e riconoscere ed incentivare economicamente l’impegno professionale.
Occorrono consultazione e confronto con il sindacato, concreto e veloce per passare alle decisioni necessarie. Non serve una consultazione permanente ma un vero negoziato, rapido con il sindacato, per arrivare a decisioni davvero in grado di rispondere positivamente al bisogno di cambiamento che sollecita chi ogni giorno fa funzionare la scuola.

#CAMBIAMENTO
ASSETTO ISTITUZIONALE: – riforma del sistema di governo della scuola: organi collegiali. Il testo approvato da un ramo del Parlamento nella passata legislatura rappresenta una buona sintesi, rivedendo la parte relativa agli statuti al fine di garantire l’unitarietà del sistema nazionale.
PROVVEDIMENTI DA ATTUARE: – decreto riguardante organico funzionale e modalità di costituzione e competenze delle reti di scuole. – decreto sul sistema di valutazione, con il coinvolgimento e la partecipazione degli insegnanti come parte del sistema, individuando una modalità per garantire il ruolo previsto dal decreto per la funzione ispettiva. Occorre evitare di scaricare sulle scuole difficoltà e ritardi, di assetto del sistema stesso. – sburocratizzare e rivedere le modalità dei test Invalsi. – riorganizzazione del Miur da organi di gestione amministrativa a organo di supporto tecnico delle reti di scuole. – rivedere il titolo V della Costituzione, rafforzando il sistema nazionale, e, comunque, superando la coincidenza di competenza, e precisando ‘chi fa cosa’. – semplificazione e sburocratizzazione anche nella emanazione dei provvedimenti interministeriali.
STABILITA’ DELL’ORGANICO, CONTINUITA’ DIDATTICA, DI FUNZIONAMENTO: – istituire un organico funzionale pluriennale.

#VALORIZZAZIONE PROFESSIONALE E CONTRATTO
Il blocco contrattuale e delle retribuzioni ha mortificato insegnanti, personale Ata, dirigenti scolastici che pur subendo retribuzioni particolarmente punitive, hanno garantito un servizio di qualità adeguato ai profondi cambiamenti e ai continui processi innovativi senza una efficace regolamentazione del rapporto di lavoro, in linea con i tanti cambiamenti intervenuti.
Addirittura dopo il decreto n.150 si è indebolita la funzione della contrattazione decentrata.
Serve una nuova modalità retributiva che faccia perno su una progressione legata all’anzianità (come avviene in tutti i paesi europei), sul riconoscimento del lavoro e dell’impegno professionale, connessi, per gli insegnanti, alla ricaduta positiva sugli apprendimenti e sulla formazione degli studenti.
Va premiata la centralità della didattica, la specificità della professione docente, del ‘lavoro d’aula’, riconoscimento che può essere inserito nel quadro di un efficace sistema di valutazione del sistema scolastico che parta dall’autovalutazione e rappresenti un supporto nel percorso scolastico.
Va evitata la burocratizzazione della funzione docente, e la così detta ‘deriva’ verso un indistinto ‘progettificio’.
Vanno previste figure professionali (tra l’altro richiamate dalla norma sull’autonomia scolastica) che mantenendo centralità della attività didattica abbiano anche responsabilità in merito a formazione iniziale, aggiornamento, valutazione, coordinamento di aree disciplinari, progettazione di sperimentazione, sostegno alle innovazioni.
Per il personale ATA va data attuazione a quanto già previsto dal contratto in merito alle aree funzionali intermedie, area C, e va prevista la figura tecnica in ogni scuola.
L’assetto organizzativo e la precisazione di competenze a livello di reti può determinare specifiche opportunità di carriera, connessa alle diverse responsabilità. I nuovi bisogni richiedono anche la ridefinizione di competenze di supporto qualificate per i collaboratori scolastici.

>> Le condizioni per affrontare con concretezza tali problemi, su cui ci limitiamo ad indicare dei semplici orientamenti, sono due:
1. Decisione da parte del Governo di porre termine al blocco dei contratti;
2. Impegno a prevedere nelle prossime leggi di stabilità per l’anno 2015 – 16 – 17 le risorse finanziarie necessarie, e programmare gli impegni finanziari per il triennio di vigenza contrattuale.
Senza queste due condizioni, non ha alcuna utilità affrontare tali importanti questioni. Addirittura sarebbe oltremodo negativo la inevitabile trasformazione di chi ha responsabilità di Governo e di assunzione di responsabilità in ‘opinionista’. Non servirebbe una sorta di ‘convegno permanente’.
Se le condizioni saranno chiare, la UIL è interessata e disponibile ad affrontare il negoziato senza rigidità, tabù, conservatorismi, per contribuire ad individuare soluzioni retributive e normative rispondenti al riconoscimento professionale, e al raggiungimento di obiettivi di qualità delle istituzioni scolastiche.
E’ del tutto evidente che il rinnovo contrattuale deve vedere definiti congiuntamente parte normativa e parte retributiva

#FORMAZIONE INIZIALE |CONCORSI |PRECARIATO
Sono tre aspetti fortemente connessi.
• Va mantenuto l’attuale norma che regolamenta le assunzioni 50% dalle graduatorie permanenti, 50% dai concorsi.
• Va perseguito il duplice obiettivo: assorbire l’attuale precariato. Evitare la formazione di ulteriore precariato.
• Va semplificato il sistema.
− Dopo la laurea un tirocinio presso la scuola, previa fase concorsuale su cui possano avere un ruolo le reti di scuole a livello territoriale.
− Dopo un breve periodo di tirocinio-formazione direttamente nelle aule scolastiche, con un tutor responsabile tra i docenti della scuola, superata la verifica si entra in ruolo.
− Suggeriamo lo stesso metodo di assunzione che si utilizza per i magistrati, superando l’attuale procedura che sposta troppo in avanti, rispetto al percorso di studi, il momento dell’assunzione con eccessive fasi ed alti costi a carico delle famiglie. [Solamente l’attuazione del 2° percorso dei TFA sposta, in sei mesi, circa 70 milioni di euro, dalle tasche delle famiglie dei giovani disoccupati e dei precari alle università.]
− Nella fase transitoria i primi concorsi sono riservati agli abilitati; occorre superare il doppio percorso prove per l’abilitazione, e prove per il concorso.
− Il bando del 2° TFA genera nuovo precariato ed allunga oltre misura la fase transitoria.

#SISTEMA PREVIDENZIALE
Riportare equità nel sistema previdenziale riconoscendo la specificità dell’anno scolastico, quota 96 e introducendo elementi di flessibilità in uscita anche con maggiore ricorso all’uso del part-time tra servizio e pensione, e per riconoscere la particolare funzione che richiede un forte innesto di giovani nelle diverse attività che si svolgono nelle scuole.

#SICUREZZA NELLE SCUOLE
− Valutazione positiva delle modalità di intervento per la messa in sicurezza, con cui sta operando il Governo. Occorrono tempi brevissimi per la definizione dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Lo stato degli edifici deve essere pubblicato on line.

#SOSTEGNO ALL’INNOVAZIONE
− Un piano straordinario per i supporti didattici: in tre anni tutte le scuole con wi-fi, lavagne interattive, laboratori linguistici e scientifici. Un ambiente moderno agevola l’impegno nello studio, e il valore della cultura.
− Va anche previsto un piano di defiscalizzazione per il personale docente ed ata per le spese legate all’aggiornamento, così come va reso permanente l’ingresso gratuito nei musei.
− Un piano di formazione continuo per socializzare le tante esperienze innovative nelle scuole valorizzando competenze e professionalità. Le scuole, le reti devono essere riconosciute come centri di ricerca e di innovazione, titolari della formazione iniziale e permanente.