Cloud per apprendere

CLOUD PER APPRENDERE MICA PER TROVAR E FAR LEZIONI

di Umberto Tenuta

CANTO 158 Apprendere con le tecnologie digitali e mai e poi mai più far lezioni. Ora o mai più!

 

L’ora è suonata.

Finita è l’ora della LEZIONE!

Comincia un’altra ora, l’ora dell’apprendere.

Non più l’arsura della gola, non più sgolate, non più gridate, nel silenzio assoluto.

Nessuno conosce più le parole INSEGNANTE, LEZIONE, SPIEGAZIONE, ESPOSIZIONE, DIMOSTRAZIONE, INTERROGAZIONE, PUNIZIONE, GIUSTIFICAZIONE!

Ora che il Tablet nella scuola è entrato, per merito suo e non di chi la scuola amministra che di LIM l’ha dotata ma i Tablet ha ignorato, pur non ignorando che il Tablet era il sol dell’avvenire della scuola, la gioia di apprendere degli studenti, la fine delle domestiche ripetizioni che nonne, mamme e zie tormentavano.

Comecchesia il Tablet nelle scuole sia arrivato, la lezione ha spazzato via.

Una nuova scuola ha portato!

La scuola della gioia di inventare, scoprire, costruire conoscenze e competenze: sapere, saper fare e saper essere.

I Maestri a scuola sono impegnati, non a tener lezioni, ma a promuovere le attività di apprendimento, in situazioni cooperative.

Apprendimento facilitato da materiale comune e strutturato, concreto e digitale.

Il Dirigente scolastico si premura di procurare i materiali strutturati chiedendo a sindaci e assessorati.

Per i materiali digitali provvedono i docenti nel CLOUD arricchito coi fondi dei libri di testo non più usati.

Un’altra era è finita!

Dopo l’era delle pecore, dei papiri e delle foreste abbattute, ecco un bell’invisibile mostro si sferra, corre gli oceani, corre le terre, corre i cieli del digitale CLOUD: Ambiente Digitale Educativo Condiviso (ADEC).

Lassù, sul CLOUD, rinomato Condiviso Educativo Digitale Ambiente (CEDA), tutto inviano, tutti copiano: docenti e studenti.

Riflettiamo un poco, non molto!

La cultura che l’uomo ha fatto e l’uomo fa è nata nei cuori e nelle menti dei singoli uomini.

Nessun Dio ha regalato il sapere agli uomini.

Gli uomini se lo sono dovuto costruire col sudore del proprio cervello e col calore del proprio cuore.

Miliardi di essere umani hanno creato i miliardi di conoscenze, di competenze e di atteggiamenti umani!

O docente, partecipa anche tu ad arricchire questo capitale umano!

Le GUIDE, i MANUALI DELL’UTENTE, gli strumenti della riscoperta li creeranno le migliaia di Maestri, giorno dopo giorno impegnati a progettare sempre nuovi itinerari di apprendimento personalizzati.

Tutte queste invenzioni non andranno perdute e misconosciute.

Saranno conosciute da chiunque ne abbia bisogno per andare avanti, per migliorare la zappa con il vomere dell’aratro e poi del trattore.

Le mani sono state sostituite dalla falce, la falce dalla mietitrice, la mietitrice dalla mietitrebbiamolitrice.

Forse, o senza forse −non ponete limiti! − domani si aggiungerà la panificatrice.

Mica la scuola può restare ferma alla lezione della cattedrale medioevale!

Negli ultimi decenni abbiamo parlato di classi aperte.

Qualcuno ha aperto le finestre!

Poverino, non sapeva che doveva aprire le porte!

Doveva aprire le porte alle terre, ai mari, ai cieli.

Oggi, ai cieli del CLOUD.

Là il deposito, la pinacoteca, la biblioteca, la cineteca, la discoteca, l’emeroteca, la fototeca, la filmoteca, la ludoteca, la nastroteca, la videoteca…

Escluse solo le spaghettoteche, risottoteche…

E, in forma categorica, escluse le birroteche, le vinoteche, le whiskyteche…

Ripetiamo!

Nel CLOUD ovverossia nel CEDA sarà un via vai di risorse per apprendere, per riscoprire, per inventare, per costruire i saperi, i saper fare ed i saper essere dei giovani che frequentano le nostre scuole, scuole non chiuse nelle loro pareti grigie, ma aperte al mondo della Terra ed al mondo dei Cieli.

Evviva il CLOUD.

Evviva il CEDA!

 

Pubblicato in

http://www.edscuola.it/dida.html