Il sistema di reclutamento dei docenti nei licei musicali è sotto accusa

da Corriere.it

Licei musicali, è caos reclutamento
«Errori e bugie, bisogna cambiare»

Il sistema di reclutamento dei docenti nei licei musicali è sotto accusa

di Valentina Santarpia

Ritardi nelle procedure per le utilizzazioni dei docenti precari, procedure poco corrette per presentare le candidature, scorrettezze nelle graduatorie, conflitti di interesse nella verifica dei titoli. Il sistema di reclutamento dei professori dei licei musicali, istituiti dalla riforma Gelmini nel ‘99, è di nuovo nel caos. A denunciarlo è un gruppo di docenti lombardi, che ha presentato una proposta di modifica delle procedure al ministero dell’Istruzione, sperando che venisse presa in considerazione nell’ultima trattativa coi sindacati. «Ma non l’hanno neanche guardata: e allora stiamo cominciando a ricorrere alle carte bollate», denuncia Daniele Ferrari, professore precario al liceo musicale di Monza, promotore, insieme a i suoi colleghi Aldo Bernardi, Alberto Cazzulani e Filippo Ravizza, della bozza.E di una serie di ricorsi per evidenti discrepanze nell’assegnazione degli incarichi.

Le storture del sistema

Non è la prima volta che i licei musicali finiscono nel mirino: i settanta istituti presenti in tutta Italia dovrebbero essere titolari esclusivi dell’educazione superiore, e invece convivono già faticosamente con i conservatori, a cui la legge aveva affidato l’istruzione musicale accademica. Su 47.900 iscritti, 13.500 sono universitari, e 34.400 studenti medi, nonostante le norme lo escludano esplicitamente. Ma, al di là del rapporto conflittuale con i loro predecessori, i licei musicali hanno un vero buco nero, che è quello dei professori impiegati. Quelli che possono candidarsi, teoricamente, sono gli insegnanti di scuola media con l’indirizzo musicale, gli insegnanti di conservatorio e gli insegnanti musica dei licei. Ma di fatto non esiste un sistema di reclutamento consolidato, e ogni anno le nomine vengono fatte sulla base di una bozza di accordo tra Miur e sindacati, e non su un accordo ratificato, che arriva con troppo ritardo. «Ma c’è di più -denuncia Ferrari- chi si candida on line poi è tenuto a inviare una raccomandata con la propria autocertificazione stampata: ma non è detto che la lettera stampata corrisponda a ciò che si è dichiarato su internet, per cui ci si può candidare pur falsificando i propri requisiti: tanto a far fede sarà la lettera stampata». Con questo criterio, docenti senza i titoli adatti finiscono per ottenere posti nei licei musicali, scavalcando altri più meritevoli. «Quando sono stati denunciati i casi, le verifiche sono state affidate a volte a commissari esterni, altre a gli stessi docenti del liceo: come se il controllore dovesse controllare se stesso, una beffa». Un’altra grana riguarda la quantità di professori, che è sempre amplificata: per coprire tutte le ore disponibili, infatti, vengono usati tanti docenti diversi, e non «sfruttati» per più ore i docenti esistenti. In questo modo vengono ogni anno reimmessi nel circuito tanti precari in più, a discapito sia della stabilità lavorativa che della continuità didattica. «Se si andassero a verificare le procedure di nomina, risulterebbero tutte illegali- conclude Ferrari – Perché a settembre si è costretti ad assumere per far partire l’anno scolastico ma non sono ancora passati i tempi necessari per la verifica degli atti. L’unica strada è fissare delle regole certe e chiare per tutti».