Nuova maturità, tesina in bilico

da ItaliaOggi

Nuova maturità, tesina in bilico

Lavori in corso per la revisione dell’esame finale delle superiori. Regolamento a settembre. Terza prova semplificata, potrebbe non essere targata Invalsi

Alessandra Ricciardi

Non una vera riforma, ma una revisione. Per semplificare le prove, renderle coerenti con gli indirizzi andati a regime con la riforma Gelmini. Senza però mettere in difficoltà gli studenti e gli insegnanti.

In queste giorni al ministero dell’istruzione fervono i lavori dei tecnici per presentare al ministro Stefania Giannini le proposte di messa a punto dell’esame di maturità che andrà in scena il prossimo anno.

La riforma degli ordinamenti è infatti da settembre a regime: spariti i vecchi licei e istituti tecnici, via le vecchie sperimentazioni, servono prove nuove.

I meno toccati dalle novità dovrebbero essere il liceo classico e anche lo scientifico, che sono stati intaccati in modo meno rilevante rispetto ad altri, per esempio il linguistico e gli istituti tecnici e professionali, dalla riforma Gelmini. Tutto deve essere chiaro e pronto per gli inizi di settembre, con un regolamento che indichi le nuove modalità di valutazione. Modalità che potrebbero vedere sopravvivere la terza prova scritta organizzata sempre dalle commissioni d’esame e non più dall’Invalsi. È questo un elemento di discussione in queste ore, e nel dibattito pesano sia le difficoltà organizzative di una prova unica nazionale per tutti che quelle economiche: l’operazione richiede infatti una mole di risorse anche umane che al momento l’istituto guidato da Anna Maria Ajello non ha.

Ecco perché sembra profilarsi una seconda via, quella di una revisione della terza prova ma senza sconvolgimenti: sarebbero le scuole, nella loro autonomia, a doversi organizzare, in base ad alcune indicazioni che giungeranno dal livello centrale.

Novità in arrivo anche per l’orale, dove potrebbe sparire la tesina, ritenuto un impegno ridondante per gli studenti e di scarso valore ai fini della valutazione. Troppo spesso si tratta infatti di lavori non originali. Quello che si annuncia è dunque un esame di transizione. C’è poi da rivedere anche l’organizzazione degli esami, in particolare la scelta del commissario presidente e dei commissari interni ed esterni. Ma questo è considerato un dossier tutto sommato meno complicato. Intanto, cè la maturità di quest’anno. Il primo scritto è dietro l’angolo, il prossimo 18 giugno.