Aborti scolastici impuniti

ABORTI SCOLASTICI IMPUNITI di Umberto Tenuta

CANTO 169 La scuola è il grembo educativo nel quale i nati di donna si fanno uomini.

Non può essere tollerato che la scuola non garantisca a tutti i giovani il successo formativo.

Chi lo tollera si rende responsabile di aborto collettivo.

 

Stiamo ripetendo fino alla nausea che il sistema formativo integrato rappresenta il grembo culturale nel quale i nati di donna diventano uomini.

Uomini tout court!

Con tutto ciò che ne consegue.

Persone, lavoratori, cittadini, madri, padri… si nasce solo nel Sistema formativo integrato che la scuola deve promuovere e coordinare.

Quando lamentiamo che la Famiglia, le Istituzioni sociali, civili, religiose non contribuiscono all’educazione dei giovani, diciamo che la Scuola, quale primaria responsabile della formazione umana dei giovani, non svolge interamente i suoi compiti.

Basta!

Finiamola con queste quattro briciole di Grammatica, di Storia della Letteratura, e della Filosofia, e dell’Arte, di Geografia, di classificazioni linneiane… che tra un mese saranno gettate a mare!

La scuola deve formare uomini, non zibaldoni, piccole inutili enciclopedie morte e seppellite dai Tablet.

I docenti lamentano che i genitori non assolvono ai loro doveri educativi.

Non solo, ma poi osano andare a lamentare che la scuola, alla quale hanno commissionato l’educazione dei propri figli, pagandola di tasca propria, ha tutta la responsabilità della condotta e del profitto dei propri figli!

Ma questi genitori non sono stati alunni di questa scuola?

La scuola li ha educati?

La scuola li ha rieducati?

La scuola li rieduca?

Suvvia, qui c’è da piangere, direbbe Massimo.

E se non piangi, di che pianger suoli?

Facile è accusare la scuola.

Ma chi è responsabile della mortalità scolastica?

Parola pesante!

Mors, morte, morte di bimbi che a sei anni imparano solo a leggere, a scrivere e a far di conto.

Mors, morte di adolescenti che, chiuse le scuole, da autentici pinocchi, gettano a mare le loro piccole enciclopedie cartacee sulle quali nuotano distratti dalle urticanti meduse.

Mors, morte di giovani che, conseguito il Pezzo di pergamena, non trovano posti per fare i calcoli, sostituiti come sono dai calcolatori digitali.

Mors di giovanette che, conseguita la patente di ragioniera, non hanno altra scelta che sposarsi senza aver appreso a fare la mamma.

Mors… mortalità scolastica forse di chi abbandona la scuola o di chi ne esce senza essere diventato un uomo, una donna, una persona umana, una madre, un padre.

Ed i figli, quando ci sono, ed ora sempre meno ci sono, quale educazione possono ricevere da chi non è stato educato?

Un circolo vizioso, sì, vizioso, perchè c’è un vizio di fondo.

La scuola costringe ad apprendere qualche mappa concettuale, magari ripetendola a cantilena, con un’app ma non insegna ad imparare e soprattutto non garantisce il successo formativo.

Eppure questa scuola circola liberamente, senza che nessuno l’arresti per omicidio plurimo aggravato.

Siamo arrivati fino al punto che la Ministra dell’Istruzione ha reso pubbliche le percentuali della mortalità scolastica.

E, da quanto mi risulta, non c’è nessun indagato!