Maturità, verso la prova del fuoco degli orali

da Repubblica.it

Maturità, verso la prova del fuoco degli orali

 

Concluse le tre prove scritte, le commissioni le esamineranno e assegneranno i 45 punti disponibili. Ne verranno fuori i primi verdetti. Il colloquio interdisciplinare può assegnare al massimo 30 punti

di SALVO INTRAVAIA

Tra curiosità e ipotesi di cambiamento, la maturità si avvia verso l’ultimo ostacolo. Archiviata la terza prova scritta di ieri, il quizzone con domande su almeno quattro materie dell’ultimo anno, tra pochi giorni iniziano gli orali. E mentre i 470mila maturandi di quest’anno sono alle prese col ripasso di tutte le materie per affrontare il terribile colloquio pluridisciplinare, tra oggi e dopodomani le commissioni d’esame passeranno in rassegna i compiti scritti distribuendo i 45 punti disponibili: 15 al massimo per ognuno dei tre scritti. Anche quelli di Salvatore Girone, uno dei due marò trattenuti in India per la vicenda dei due pescatori uccisi durante un pattugliamento, che sta sostenendo gli esami all’estero.

Alla correzione seguirà la pubblicazione dei voti. E, a questo punto, ci saranno i primi verdetti. Perché coloro che in dote avranno portato pochi punti di credito scolastico – che può al massimo arrivare a 25 punti – come la nazionale di Prandelli alle prese con la qualificazione agli ottavi di finale del Mondiale, dovranno cominciare a fare i conti per “qualificarsi” agli orali. I meno bravi dovranno infatti totalizzare almeno 30 punti tra credito scolastico e esiti degli scritti. Al colloquio sono infatti riservati al massimo altri 30 punti e per acciuffare il diploma col minimo occorre arrivare a sessanta centesimi.

Chi avrà totalizzano 29 o meno punti potrà evitare la fatica di presentarsi agli orali. Ma a rischiare sono anche i ragazzi che supereranno di poco i 30 punti. Dopo una carriera incerta e scritti non entusiasmanti, con 31 o 32 punti in totale, non sarà facile meritarsi quasi il massimo agli orali. Ma tutto può succedere. Durante la correzione degli elaborati, i prof si confronteranno soprattutto con tanti articoli di giornale e saggi brevi. E’ questa la tipologia che ha sbancato, complici gli argomenti particolarmente accattivanti – come la tecnologia pervasiva o il dono – che hanno visto il favore di tre studenti su quattro. Ma siamo certi che studenti e prof padroneggino la tecnica di scrittura di articolo e saggio?

Chissà come la pensano le due ragazze col pancione che sosterranno l’esame al liceo linguistico Renier di Belluno. Forse avrebbero preferito evitare questo stress ai loro bambini. Mentre, tra seconde e terze prove scritte i prof dovranno tramutarsi in detective per cercare di farsi un’idea su chi ha copiato – uno su tre, stando alle confessioni degli stessi ragazzi – e chi ha invece lavorato “onestamente”. Ma questa è un’impresa piuttosto ardua. Se c’è una tecnica che gli studenti padroneggiano infatti è proprio quella dell’aiutino reciproco. La prova del nove sarà l’orale – che dovrebbe essere un colloquio pluridisciplinare ma che si esaurisce spesso in un’interrogazione su tutte le materie dell’ultimo anno – l’unico esame dove barare sarà difficile.

Anche se, a guardare i numeri, il rito della maturità, ormai da anni si conclude col 99 e passa per cento di promossi. In tempi di spending review, ha ancora senso spendere 100 milioni di euro all’anno in compensi a presidenti e commissari per un esame che non seleziona nulla e nessuno? La più contenta di liberarsi del peso di un esame che è sempre un esame è sicuramente la maturanda più anziana di quest’anno: Rosalia Orlando che a Palermo sta affrontando la maturità all’età di 63 anni. Per lei il diploma dell’istituto nautico ha il sapore della ribellione al preconcetto che ad occuparsi di un’azienda di costruzioni navali, come le dicono i suoi fratelli, non possa essere una donna. “E chi l’ha detto?”, risponde orgogliosa lei.