Pagelle: giusto premiare l’impegno ma anche sanzionare chi è andato male

da La Stampa

Pagelle: giusto premiare l’impegno ma anche sanzionare chi è andato male

6 milioni e 300 mila studenti riceveranno un regalo per la promozione

 roma

«Saranno circa 6 milioni e 300 mila gli studenti italiani che riceveranno un regalo per la pagella, dalla “classica” bicicletta fino a dispositivi hi tech e giochi per il computer, ma anche doni più economici. Ebbene, sono convinto che sia giusto premiare l’impegno, ma anche sanzionare e stigmatizzare quanti durante l’anno hanno “vegetato”».

 

Lo spiega all’Adnkronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani, che stima il numero degli studenti fortunati a partire dai 7 milioni di alunni di 7-19 anni, dalle elementari alle superiori, alle prese con il bilancio di fine anno.

 

«In generale, circa 700 mila ragazzi non riceveranno il regalo, o perché i genitori sono contrari, o perché non hanno avuto buoni risultati», stima il pediatra, che promuove il regalo per la pagella. Questo però «a patto che premi l’impegno, e non soltanto i risultati. Ci sono alunni che si sono impegnati al massimo, ma non hanno avuto voti alti: loro vanno comunque gratificati. Mentre sono contrario a premiare quelli che, pur se molto dotati, hanno fatto solo un minimo sforzo: chi è geniale e non si impegna è come se non mettesse a frutto le doti che ha», dice.

 

Se è giusto «celebrare chi si è impegnato e ha portato a casa un buon risultato, è controindicato farlo con chi ha avuto dei debiti o voti deludenti. Il genitore autorevole deve aiutare il figlio a rendersi conto del problema, e non chiudere gli occhi di fronte a un esito deludente, banalizzando così il momento del regalo per la pagella. Occorre poi comprendere il perché di un insuccesso – raccomanda Farnetani – partendo dal fatto che alle elementari e alle medie le difficoltà a scuola possono essere legate a motivi psicologici, come una separazione, un lutto in famiglia, episodi di bullismo, o anche malattie agli occhi o problemi di udito non diagnosticati».

 

«Per i più grandi, invece, eventuali disturbi sono stati sicuramente già diagnosticati, dunque restano le difficoltà psicologiche, insieme alla mancanza d’impegno. Non bisogna prendere sotto gamba il poco impegno – sottolinea il pediatra – Ecco perché secondo me è giusto anche sanzionarlo, eventualmente con punizioni mirate, che aiutino il ragazzo a comprendere l’errore. Penso a uscite vietate, limiti nell’uso di video-giochi o Pc e altri sistemi che facciano capire come il diritto a festeggiare la fine della scuola vada guadagnato».