Semplificazione amministrativa: segno positivo per la disabilità

Semplificazione amministrativa: segno positivo per la disabilità

“Raccogliamo i risultati di un lavoro di anni. Finalmente un Governo accoglie le nostre proposte in materia di semplificazione amministrativa e le fa proprie nel più recente decreto legge.”

Questo il soddisfatto commento di Vincenzo Falabella – presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – dopo la pubblicazione del decreto legge sulla semplificazione e trasparenza amministrativa (90/2014) che dedica uno specifico e denso articolo al tema della disabilità.

Scontato l’apprezzamento in “casa” FISH. 7 dei 9 commi che compongono l’articolo sono proposte che la Federazione evidenzia da anni in tutti i tavoli di confronto con di Ministero della Pubblica amministrazione (e prima con il Dipartimento Funzione pubblica).

“Oggi, finalmente, i disabili gravi già riconosciuti invalidi totali o ciechi o sordi non dovranno più essere sottoposti nuovamente a visita per il solo fatto che compiono 18 anni. Basterà una richiesta amministrativa e verranno loro riconosciute le provvidenze spettanti ai maggiorenni. Senza visite ulteriori! Un trattamento simile è riservato anche ai minori con indennità di frequenza. Meno disagi per le famiglie.”

Sono interventi che non sono solo a costo zero, ma che fanno risparmiare tempo e quattrini alle persone con disabilità e alle loro famiglie oltre ad evitare visite inutili o superflue. Una disposizione simile riguarda le persone disabili con patente speciale. Nel caso la loro patologia o minorazione sia stabilizzata, per il rinnovo non sarà più necessario rivolgersi alla commissione medica locale (Asl e Motorizzazione), ma si seguirà l’iter comune a tutti gli altri patentati. Anche in questo caso: tempi di attesa inferiori e spese drasticamente ridotte.

“Il tema della revisione dell’invalidità e dell’handicap viene finalmente affrontato in modo serio. Fino ad oggi la revisione era esclusa solo per le persone con patologia stabilizzata o ingravescente titolari di indennità di accompagnamento o comunicazione. Il decreto legge abroga questa assurda limitazione: la revisione non deve essere prevista quando la menomazione è stabilizzata, a prescindere dalla sua gravità e dalla titolarità dell’indennità di accompagnamento. Una scelta di buon senso e di ragionevolezza.”

E conclude Falabella: “Questo decreto va sicuramente convertito in legge senza snaturarne i contenuti. La FISH proporrà – anzi! – ancora ulteriori aggiunte, ma non può che cogliere con favore questo segno dopo anni di silenzio.”