Uomo sì questo uomo io vorrei essere aiutato a divenire

UOMO Sì QUESTO UOMO IO VORREI ESSERE AIUTATO A DIVENIRE di Umberto Tenuta

CANTO 213 Quanta luce, mamma! Quanti colori! Quante forme! Quanti movimenti! Quanti suoni! Quanti odori! E che sapore il tuo latte! E che odori il tuo sudore! Una meraviglia: sarà tutta mia.

Me ne approprierò.

Ma a modo mio!

Ne farò il vestito a mia misura!

 

Proprio così!

Ogni bimbo nasce ignudo.

Con le vergogne si presenta alla mammana.

Ma egli ha fretta di vestirsi.

Di vestirsi dei panni umani, quelli della mamma e del papà, della nonna e del nonno, della zia e dello zio, di quelli della vicina di casa, della dirimpettaia, di colei che passeggia sotto la sua finestra…

Tutti i vestiti del mondo, del mondo di oggi e del mondo di ieri.

Che fatica indossare tutti questi vestiti!

Ma non preoccupatevi di dirgli che deve vestirsi, di dirgli come deve vestirsi, di dirgli i colori e le forme dei suoi vestiti, di dirgli…

Egli si vestirà da solo, guarderà tutti i colori e sceglierà i suoi colori.

Guarderà le lane, i lini, i cotoni…e sceglierà le sue sete…

Guarderà i pantaloni alla zuava, i gonnellini scozzesi, le minigonne… e sceglierà gli shorts…

Ascolterà le fanfare della guerra, gli scoppi dei cannoni, i rumori assordanti dei motori, gli zufoli dei tempi miei, la Nona suonata da ERR… e sceglierà la sua musica…

Leggerà le scritte della piramide di Keope, le pergamene di Alessandria, le odi di Anacreonte, i carmi di Catullo, la Divina Commedia, il Paradiso Perduto, i Canti di Leopardi… e sceglierà le sue poesie…

Comincerà a camminare carponi, a salire le scale, a correre, a saltare…infine sceglierà le sue danze…

Scarabocchierà le carte di Lucian, compiterà sui quaderni della prima classe, scriverà i riassunti sulle pagine bianche… e sull’IPAD scriverà le sue poesie d’amore…

Agostino di Ippona, Tommaso d’Aquino, Kant, Hegel, Spaventa… no, non si spaventa! Filosofo sarà a modo suo…

Certo, la Guerra di Troia lo affascinerà, ma Erodoto gli parlerà di Storia… ed uno storico dei nostri giorni egli sarà…

Per farla breve, egli vi dirà:

Homo sum: nihil humani a me alienum puto.

Sono uomo: nulla di ciò che è umano mi è estraneo.

Sì, un uomo!

Ma un uomo nuovo, un uomo ricco di tutta la cultura che l’uomo ha creato e da cui uomo nuovo egli si fa.

Un uomo nuovo!

Un uomo ricco di tutte le virtù umane, nessuna esclusa, ma singolare, originale, unico.

È il nuovo Achille, il nuovo Leonardo, il nuovo Colombo, il nuovo Archimede, il nuovo Kant, il nuovo Dante…

In lui rivivranno gli uomini grandi di tutti i millenni.

Ma egli sarà nuovo, originale, singolare.

Unico nel Tempo e nell’Universo.

Certo, entrerà nella storia dell’Uomo.

E voi vorreste essere stata una maestra che Lo ha aiutato a divenire così, Unico e Grande!