Materna Scuola dell’Infanzia non ti posso scordare

218 MATERNA SCUOLA DELL’INFANZIA NON TI POSSO SCORDARE di Umberto Tenuta

CANTO 218 Nata come accudimento delle madri e, quando queste sono impegnate nei primi telai idraulici, surrogata dagli Asili infantili che il Froebel trasformerà in Giardini dell’infanzia, i quali diventano poi le SCUOLE MATERNE delle Sorelle Agazzi e le Case dei bambini della Montessori, per acquistare infine dignità di SCUOLA DELL’INFANZIA a fine ‘900.

 

CASE DEI BAMBINI le chiamerà Maria Montessori, alla pari delle scuole per i fanciulli.

Certo, dalla Scuola del Grembo Materno di Comenio cammino se ne è fatto, sia per l’infanzia che per la fanciullezza.

Oggi, infanzia, fanciullezza e adolescenza sono scolasticamente accomunate dall’educazione, che è Promotio prolis usque ad perfectum statum hominis in quantum homo est, qui est virtutis status[1].

Noi stiamo parlando di una seconda gestazione del figlio di donna, che è gestazione nel grembo culturale della società tutta.

Atteso che il concetto di linguaggio oggi comprende tutti i linguaggi, e non solo quello verbale, non esiste più una infanzia, come età dell’assenza del linguaggio.

Peraltro, l’umanizzazione del figlio di donna comincia sin dai primi mesi della gestazione materna ed a quattro anni il bambino è già a metà della formazione della sua intelligenza.

Anticipata da Froebel ed Aporti, la Scuola dell’infanzia con le Sorelle Agazzi e con la Montessori acquista dignità di vera e propria scuola della piena formazione umana.

Forse più importante della Scuola Primaria, così come questa è più importante della scuola Secondaria, come peraltro ben dice il nome.

Maledettamente ancora pesa sulla scuola italiana il retaggio gentiliano, ancorato ad una classe sociale che già nell’ambito della domus assicurava ai bimbi la piena formazione nei loro primi anni di vita, per cui la scuola vera e propria cominciava col Ginnasio, all’inizio della preadolescenza.

Asili e scuole elementari potevano bastare ai contadini, come perentoriamente affermava il Bottai.

La Seconda guerra mondiale ha cambiato il mondo, anche per quanto riguarda la scuola.

Pietra miliare è la legge 118 del 24 marzo 1968 che segna la nascita di una vera e propria Scuola dell’infanzia.

Questa avrà nei successivi Orientamenti del 1991 la sua piena affermazione come moderna scuola della formazione dei giovani durante la loro infanzia, in piena continuità con l’azione educativa che famiglia e società educante tutta continuano a svolgere in piena continuità.

Gli Orientamenti educativi del 1991 rappresentano una pietra miliare, non solo per la Scuola dell’infanzia, ma per tutta la scuola della formazione dei giovani, primaria e secondaria incluse.

È veramente doloroso constatare che da questo forte impegno formativo ci si allontana a mano a mano che si passa alla Scuola Primaria ed alle Scuole secondarie di Primo e ancor più di Secondo grado.

Più che l’ipoteca gentiliana perdura il nozionismo positivistico e illuministico.

Ma non sono i lumi della ragione che fanno liberi gli uomini, come testimoniano la Rivoluzione francese e le odierne guerre che vedono uomini uccidere altri uomini.

Non basta conoscere i danni secolari di Hiroshima per capire che le radiazioni atomiche ritornano su chi le ha lanciate.

Manca la pascaliana intelligenza del cuore!

E chi se non le madri e le scuole materne possono coltivare questa intelligenza?

Venite, o Gente, venite nella SCUOLA MATERNA e fate che materne siano tutte le vostre scuole, chè superiori a quella materna nessuna è.

Nemmeno il LICEO!

 

[1] Tommaso d’Aquino, SUMMA TH,, Suppl. III P., 41.1