Tablet magici

Tablet magici di Umberto Tenuta

CANTO 228 MAGICI TABLET

La Scuola, tempio della cultura, è spesso invasa dalla Magia: dalla RADIO alla TV, dal TEMPO PIENO alla CLASSI APERTE, dalla INTERDISCIPLINARITà a…

E ieri: dai PC alle LIM.

OGGI, il toccasana dei TABLET!

 

Proprio così!

Ma una cosa non si è capita.

La parola è divina, ma una parola ti può uccidere.

Chiaro, no?

Tutto dipende dall’uso che ne facciamo.

PC, LIM e TABLET per tenere lezioni sui tabelloni.

Oh che delusioni!

Innanzitutto, chi li usa, i Tablet?

Ovvio, chi volete che li usi se non il docente.

Amici cari, non serve a niente!

Continua la lezione, ora addirittura scritta sui tablet, come ieri sulle pergamene lette dal Pontefice sulla cattedra con relativa pedana.

Ma no! I Tablet noi insegnanti moderni li facciamo utilizzare agli studenti.

Per registrare le lezioni e per sostituire i libri di testo.

Siamo fermi là, agli occhi aperti ed alle orecchie tese, come gli asini che ragliano.

Flipped school?

Meglio i flipper, diranno gli studenti, così sapienti!

Ma, allora, euro sprecati quelli dei Tablet oggi, come ieri quelli delle LIM?

Meraviglia che il Ministero li sprechi, gli euro dei cittadini, e la scuola resti mortifera?

Mortificazioni dei voti insufficienti, mortificazioni dei richiami pubblicamente gridati, mortificazioni degli albi del disonore, mortificazioni degli abbandoni.

Insomma, che cosa volete dire, voi, così saccente?

Bè, una cosa ce l’avrei da ripetere, da ripetere per l’ennesima volta!

E sarebbe?

Sbrigatevi a dirla questa cosa miracolosa!

Nessuno insegna niente.

E tanti insegnanti che ci fanno?

Registrano i dati della mortalità scolastica.

Uomini che potevano essere e non sono stati.

Scienziati che potevano essere e non sono stati.

Artisti che potevano essere e non sono stati.

Cittadini onesti che potevano essere e non sono stati.

Mutilati e Invalidi, tutti: il Principe del Foro che non ama la Matematica, l’Ingegnere che odia Omero, il Sottoscritto che non suona il violino…

Ma, allora, ditelo voi che cosa bisognerebbe fare!

Flipped school!

Ma…

Ma niente lezioni e compiti.

Facciamo scendere in campo l’innata curiosità dei figli di donna.

Sosteniamoli nella invenzione, nella scoperta, nella costruzione dei loro saperi, prendendo a modello il bipede sceso dall’albero, nel lungo cammino dei millenni, senza un dio che gli regalasse una sola jota!

Ricostruiranno la Grammatica, la Storia e la Geografia, la Botanica e la Zoologia…

E la Filosofia?

Saranno filosofi in tenera età.

E attraverso questa faticaccia, amata e ricercata, cresceranno in virtute e canoscenza.

Virtù della mano per carezzare i bimbi e per suonare la tromba di Magliano.

Virtù dei piedi per volare nei cieli di Liana.

Virtù…

Oh nome vano…

Oggi financo nella scuola!

Ma i Tablet?

Or che la Ministra Giannini, per non esser da meno della Gelmini, ce li ha spediti a mezzo Corriere Espresso, che ne facciamo dei Magici Tablet?

Gli studenti aspettino fino a domani.

I tablet saranno nelle loro mani.

Non per ascoltare lezioni e far ripetizioni.

Ma per spostare sull’ipotenusa i quadratini disegnati sui cateti.

Signore e Signori, il Teorema di Pitagora è servito!

E la Storia?

O quanti scavi e interni di musei sui Tablet!

E la Geografia?

Il Nilo straripa, il Danubio si tinge di blu, l’Everest lo vedi da lassù.

E la Grammatica?

Raccoglieranno in Diagrammi di Venn le parole di questa pagina: saranno nomi, aggettivi e pronomi, verbi ed avverbi…

E l’Iliade?

Ascolteranno Omero che la canta per le contrade dell’Ellade.

E la Divina Commedia?

Ascolteranno Benigni, e tanto basta per continuare ad amar l’Inferno, il Paradiso e il Purgatorio della loro giovinezza.

Allora…

Allora, licenzieranno tutti i docenti?

Gli insegnanti sì, perché nulla si insegna!

Le Maestre resteranno, ma solo le Maestre innamorate.

E che ci faranno a scuola, tra i banchi, le Maestre innamorate?

Con il loro amore manifesto innamoreranno gli studenti (studium, amore) alla scoperta del Capitale umano: la cultura che fa uomo l’uomo.

Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse.

Galeotto fu il Tablet, e chi lo inventò.

Magia dei Tablet nelle magiche mani dei giovani studenti che i docenti più non vedranno con le LIM a far lezioni.

A destra e a manca a dare spiegazioni.

Dietro le cattedre a fare interrogazioni.

Viva i Tablet dell’umana seconda gestazione!

 

 

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