Renzi: “Un miliardo per la scuola”. C’è da crederci?

da La Tecnica della Scuola

Renzi: “Un miliardo per la scuola”. C’è da crederci?

L’esperienza passata non fa ben sperare. Basti dire che di diversi stanziamenti previsti dal “decreto Carrozza” di un anno non si è mai vita neppure l’ombra. E’ possibile che venga utilizzata la tecnica di rnviare l’effettiva disponibilità dei fondi agli anni futuri.

Mancano 15 giorni all’avvio del nuovo anno scolastico e della riforma epocale annunciata ripetutamente da Giannini e Renzi non si sa ancora nulla.
Il presidente del consiglio ha fatto sapere che metterà nel piatto non meno di un miliardo di euro. Destinati a cosa non è ben chiaro.
E francamente diventa difficile credere che questa somma sarà davvero disponibile, se solo si pensa che persino gli stanziamenti previsti dal decreto “La scuola riparte” voluto dal ministro Carrozza (settembre 2013)  si sono persi negli uffici del Ministero (per esempio della pur modestissima somma di 10 milioni di euro prevista per l’aggiornamento dei docenti non si è mai saputo nulla
Il sospetto (a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca) e che il miliardo di euro sia composto da soldi non ancora spesi del decreto Carrozza, di qualche avanzo giacente nelle casse del Miur, da soldi già pevisti da provvedimenti degli anni precedenti per l’edilizia scolastica ma non ancora effettivamente impegnati e, forse, da qualche risorsa “fresca” (reperita non si bene come), “spalmata” però sui prossimi 3-4 con la consueta clausola di salvaguardia (la disponibilità dei fondi sarà subordinata al via libera del MEF che dovrà accertare l’effettiva disponibilità in entrata).
D’altra parte il “decreto Carrozza” era basato proprio su questa logica e dunque non ci sarebbe nulla di strano se la tecnica venisse utilizzata anche questa volta.
Il problema maggiore, però, è che i tempi sono ormai molto stretti e non si vede davvero come sarà possibile ossigeno alla scuola già a partire da settembre.
Ma con il nuovo anno scolastico potrebbe invece prendere avvio il sistema di valutazione delle scuole (e forse anche dei docenti): ma questa è una questione che merita di essere trattata a parte.