Libri di testo vel tablet

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LIBRI DI TESTO VEL TABLET di Umberto Tenuta

CANTO 237 Libri di testo, libri imposti, che costi, genitori miei!

Libri che i singoli docenti ritengono fondamentali per imparare e che pertanto vengono imposti agli studenti anche della scuola dell’obbligo.

Il che sarebbe come dire che la scuola dell’obbligo non è gratuita.

Ma la cosa più grave è che sono imposti.

Io ti nutro a modo mio.

 

Ecco, proprio così.

Io ti nutro a modo mio.

Che importa che il bimbo preferisce il latte della madre ad ogni altro latte?

No, la madre lo svezza ed egli deve bere il latte XZA,e non YAZ!

Tu sei quello che mangi.

Ed io ti nutro di Leopardi, e non di Manzoni.

Io ti faccio imparare con questa dimostrazione, e non con quella che capisci tu.

Ma non dovrebbero essere personalizzati i percorsi formativi degli studenti?

Non avete per caso abolito i grembiali tutti eguali?

No, Signori miei!

Grigia è l’aula per tutti eguale.

E tu bimbo la cameretta di azzurro dipinta lasci a casa e qui ti ritrovi nel colore grigio per tutti eguale.

Come il tuo libro di Storia.

Vero si è che oggi i bimbi si portano i pantaloncini tutti eguali.

Omologazione delle ragazzine in gonnelline che più piccine non trovi nelle vetrine.

Uguali le stradine delle nostre cittadine, uguali i libri testuali.

Avete capito, lo so!

A me questa omologazione non fa buona digestione.

E perciò quando Trilussa mi condurrà nel bosco vi griderò con tutto il mio fiato che preferisco i tablet.

Il kindler ho già comprato e mi son letto Ser Nicoletto, Foscolo detto.

Vi prego, rispettate le vostre programmazioni educative personalizzate e lasciatemi andar ove il disio miri!

Fatemi costruire le mie antologie di poesie, di storie patrie, a cominciar dalla Disfida di Barletta.

Oddio, Ministra Giannini, le Editrici!

−Ma tu che mi dici?

−Accontentale pure con l’e-commerce!

−Le scuole dell’obbligo sono gratuite e tu, Ministra, paghi i siti editoriali delle istituzioni scolastiche ministeriali.

Come ogni libero cittadino, ogni libero studentino si costruirà il suo personale libricino.

Giochetti a parte, non vi sembra che ognun di noi s’era costruita la sua bibliotechina che ora sul tablet si ritrova in formato digitale?

Garzanti e Palazzi mi comprai, ed anche Rocci e Campanini e Carboni, l’Etmologico Devoti, ma corrette grafie mi cerco sempre sul mio Tablet.

I libri ho regalato alle bibliotechine cittadine e lo studio ho riempito degli aggeggi digitali che tu mi regali.

Nostalgie di un tempo che fu nessuno avrà mai più.

Un belle orribile mostro si sferra…

Il Tablet non fa rumore ma tutto ti legge tutto ti canta…

A modo tuo a modo mio