Renzi e Giannini ascoltate le mamme

RENZI E GIANNINI ASCOLTATE LE MAMME di Umberto Tenuta

CANTO 240− COME LE MAMME (ED I PAPà) VOGLIONO LA SCUOLA

Ecco in 10 PUNTI come (le mamme) vorrebbero la scuola

v    Edifici scolastici meno fatiscenti e più a norma

v    Istituti con all’interno biblioteche e strumenti multimediali al passo con i tempi

v    Professori più preparati, innovativi e che sappiano seguire i ragazzi anche dal punto di vista pedagogico e non solo didattico

v    Meno libri e più frequenti attività extrascolastiche, non necessariamente legate al classico programma didattico

v    Studiare materie e argomenti che abbiano uno stretto legame con l’attualità

v    Avere un maggiore confronto con gli insegnanti, non solo durante i colloqui

v    Maggiori approfondimenti legati all’arte

v    Approfondire l’Informatica più dal punto di vista pratico

v    Studiare la Geografia più dal punto di vista culturale e politico

v    Concentrarsi meglio sullo studio delle lingue straniere parlate

(Link: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=47169 )

 

Il diritto e il dovere di educare ed istruire i propri figli è riconosciuto ai genitori dalla Carta Costituzionale.

Nessun altro, nemmeno lo Stato, può attribuirsi questo diritto, come purtroppo è avvenuto negli Stati totalitari, dal Comunismo al Nazismo al Fascismo, con le nefaste conseguenze che tutti dovremmo ricordare.

Lo Stato deve solo rendere possibile l’esercizio di questo diritto.

Se così è, come sembra evidente da una semplice lettura della Costituzione Italiana Repubblicana, allora le conseguenze possono essere così riassunte:

v    I genitori provvedono all’educazione ed all’istruzione dei propri figli:

  • Direttamente
    • Scuola paterna
    • Tramite scuole che rispondono alle loro scelte religiose, ideologiche, culturali
  • Indirettamente
    • Tramite la scuola statale

Mentre fino al 1974 lo Stato Italiano ha provveduto al funzionamento delle scuole statali secondo ordinamenti e programmi emanati dal Parlamento e dal Governo, con i Decreti delegati di cui al dpr 274/1974, in base alla Legge delega nº 477 del 30 luglio 1973, viene prevista la partecipazione dei genitori e della società tutta alla gestione della scuola.

I successivi Programmi didattici, e in modo particolare, gli Orientamenti educativi per la Scuola dell’infanzia del 1991 delineano abbastanza bene gli spazi di questa partecipazione.

Comunque, al di là delle norme finora emanate, il Nuovo Governo presieduto da Matteo Renzi, se vuole davvero cambiar verso anche alla Scuola, ha la possibilità e il dovere di ascoltare la voce più esperta di ogni scienza, qual è la voce delle mamme.

Sono esse, soprattutto esse, che nei primi sei anni di vita dei loro figli, ne curano e ne orientano la formazione.

Quale assurdità sarebbe quella di una scuola del diritto all’educazione che non continuasse −seppure con tutte le integrazioni concordate− sulla strada dei loro orientamenti educativi?

Purtroppo permangono e imperano ancora i retaggi di una educazione statalista che risale alla Riforma gentiliana del 1923.

Ora è tempo di cambiare.

Cambiar verso alla scuola si deve!

Ed ecco la Mamme venirci incontro con le loro sagge considerazioni.

1°) Edifici scolastici meno fatiscenti e più a norma

E ce lo debbono dire le mamme che i loro figli escono la mattina dalle loro case pulite e pinte e si trovano in squallide grige aule, spesso con pericoli gravi incombenti

2°) Istituti con all’interno biblioteche e strumenti multimediali al passo con i tempi

Oddio, l’invito alla lettura ora ci viene dalle mamme!

Non è più la scuola che fa nascere l’amore della lettura.

E gli strumenti multimediali che le mamme hanno già comprato ai loro piccini mancano nelle scuole.

Tablet Tablet Tablet… materni Tablet!

3°) Professori più preparati, innovativi e che sappiano seguire i ragazzi anche dal punto di vista pedagogico e non solo didattico

Per carità, per amore ed onore di una nobile professione, che alcuni hanno osato chiamare missione, non lasciatevi scoprire impreparati al vostro compito formativo, o Professori!

E se finanche i genitori si sono aggiornati ai nuovi tempi, non restate laudatores temporis acti!

Genitori ed OCSE si trovano d’accordo.

E la Ministra Giannini?

Deve ancora perder tempo per fare una consultazione?

Certo, le Mamme non hanno proprietà linguistica, ma che vuole capisce bene il significato di ”anche dal punto di vista pedagogico e non solo didattico”.

Pedagogico: accompagnare i giovani per le strade della conoscenza e dell’esperienza di vita, come gli antichi pedagoghi già a Roma facevano.

Didattico: in linguaggio forbito vuol dire lezioni, spiegazioni, riassunti, compiti per casa

4) Meno libri e più frequenti attività extrascolastiche, non necessariamente legate al classico programma didattico

Quante pagine offrono i libri di testo e quante ne possono leggere gli studenti in orario extrascolastico, rinunciando al sonno ed ai sogni?

Fiumi d’inchiostro, o buon Petracchi, sulle attività extrascolastiche!

In Grecia e a Roma, a Londra ed a Lisbona, come se il vecchio borgo non fosse ricco di antica storia, geografia, linguaggi, musiche ed arti.

5) Studiare materie e argomenti che abbiano uno stretto legame con l’attualità

Caro Luigi, le mamme ti compensano della trascuranza degli addetti ai lavori.

Esse hanno capito, sì, hanno capito che il passato è sempre visto con gli occhiali del presente!

Mica i nostri giovani debbono prepararsi a vivere con le tuniche ed i sandali!

6) Avere un maggiore confronto con gli insegnanti, non solo durante i colloqui

Leggetevi gli ORIENTAMENTI EDUCATIVI DEL 1991.

Confronto, fronte a fronte, alla pari, Docenti cari!

7) Maggiori approfondimenti legati all’arte

Arte, e dopo Storia dell’arte.

La Bellezza salverà il mondo.

Le mamme lo hanno capito.

8) Approfondire l’Informatica più dal punto di vista pratico

Saper scrivere, leggere e ricercare sul TABLET.

Poi, se vuoi, DOS e IOS!

9) Studiare la Geografia più dal punto di vista culturale e politico

Fiumi, Mari e Monti non ne promettete, o Professori!

Importa il confronto dei sentimenti, dei pensieri, delle arti, delle lingue dei popoli della terra.

Vivere debbono i giovani nel Villaggio globale!

10) Concentrarsi meglio sullo studio delle lingue straniere parlate

Oh, mamme, un bacione io voglio darvi!

In cucina e in camera da letto, voi avete fatto apprendere la vostra lingua come nessun’altra lingua sarà mai appresa.

Ma a scuola quando la smetterà la Professoressa di Francese di dire: BUONGIORNO, RAGAZZI CARI?

Lo so, Ministra Giannini, mica puoi licenziare la professoressa che conosce bene la regole grammaticali, sintattiche, fonologiche… della lingua spagnola, e meglio ancora quelle della lingua italiana!

 

Orsù, Mamme, fate la conta: tra mamme e papà, zie e nonne, parenti vicini e lontani, voi siete più numerosi dei professori.

Forse non conta il vostro diritto all’educazione dei vostri figli.

Ma conta, e quanto conta, il vostro voto alle e-lezioni!