Docenti e studenti premiati

DOCENTI E STUDENTI PREMIATI DI QUA DOCENTI E STUDENTI NON PREMIATI DI Là di Umberto Tenuta

CANTO 242 SCUOLA DELLA DISCRIMINAZIONE

Matteo e Stefania, nelle classi dei docenti premiati chi ci mandate?

Certamente le figliolanze raccomandate!

Questa era, è, sempre sarà la società delle raccomandate.

Mica mi sbaglio?

 

Tutto cambia perchè nulla cambi.

E c’era proprio bisogno di un’altra riforma per far restare la scuola quella che era un secolo fa?

Riforma Gentile?

Magari ne avesse lo spessore culturale!

Certo rimane la scuola liberale.

La scuola dei dotati. La scuola dei premiati.

La scuola degli umiliati. La scuola dei bocciati.

Se uno è premiato, cento sono umiliati.

Se uno è promosso, cento sono respinti.

Addio scuola del successo formativo garantito a tutti i figli di donna!

Bottai lo aveva detto: i figli della povera gente debbono restare tra la povera gente.

A loro assegnati i docenti non premiati!

Mica i non dotati possono essere premiati?

Signore e Signori, dotati si nasce, mica si diventa!

Docenti dotati per studenti dotati.

Tutti premiati.

La Zecca dello Stato sta fondendo le prime medaglie.

Medaglie al Merito.

E coloro che la Medaglia sul petto non hanno?

Umiliati e offesi.

Offesi nella loro dignità di esseri umani.

Un tempo schiavi.

Ieri proletari.

Oggi?

C’è un eufemismo.

Non premiati.

Ma umiliati e offesi restano, nella loro dignità umana, personale, cristiana.

E sì, Papa Francesco!

I poverelli d’Assisi sempre assisi saranno all’ultimo banco, all’ultimo posto, all’ultimo gradino della piramide sociale.

Anche questa è, e non poteva non essere, una riforma liberale.

La società?

A forma piramidale.

La scuola?

A forma piramidale.

Molti i chiamati, pochi gli eletti.

I figli di papà saranno premiati con i docenti premiati.

Io ti premio, tu premi i figli dei figli miei.

Vedete, abbiamo cambiato verso.

Anzi lo abbiamo cambiato due volte!

Per essere sicuri che tutto resti come era al tempo dei nonni tuoi.

 

POST SCRIPTUM

Scribacchino, e tu che cosa avresti fatto?

Semplice, semplice, semplice

A tutti i docenti gli stipendi adeguati alla loro nobile funzione che li vede impegnati per tutta la giornata, anche d’estate.

Chi alla scuola dedica solo quattro ore al giorno se ne resta a casa.

La scuola non può essere part-time.

A tutti gli studenti occorre garantire Maestri di scuola, Maestri di vita, Maestri sempre aggiornati.

Chi questa vocazione non ha faccia altro mestiere.

La Scuola non è il suo mestiere.

Tutti contenti, docenti e studenti.

E i docenti e i dirigenti non contenti?

Certamente saranno anch’essi contenti, negli uffici di segreteria.

Più semplice di così?

 

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