Ripartono le occupazioni?

da tuttoscuola.com

Ripartono le occupazioni?

Sulla scia della mobilitazione e delle manifestazioni di questa mattina è probabile che prenda il via una nuova stagione di istituti in occupazione o in autogestione.

Le intenzioni degli studenti sono chiare, almeno stando ai risultati di un sondaggio effettuato dal sito Skuola.net su circa 2mila studenti delle superiori. La maggioranza degli intervistati è a conoscenza dei rischi a cui si va incontro mettendo catene e lucchetti ai cancelli, ma quasi il 55% sarebbe comunque pronto a farlo per fare sentire la propria voce. Un altro 22%, invece, pur sapendo di infrangere la legge pensa di rimanere impunito.

Solo 1 su 10 ammette di preferire questa forma di protesta perchè vale qualche giorno di vacanza. Il resto degli studenti dice di credere davvero nell’efficacia dell’occupazione: c’è chi pensa che si attiri l’attenzione più facilmente che con altri metodi (42%) e chi, invece, pensa sia più efficace di scioperi, autogestioni o cogestioni (47%).

Per il 54% degli intervistati Diritto allo studio, tagli all’istruzione, edilizia scolastica sono gli argomenti alla base della maggior parte delle occupazioni, a sentire il, mentre uno su tre protesta per problemi specifici riguardanti la propria scuola.

Nelle scuole italiane, però, c’è anche un buon numero di studenti che dice no e, in assemblea, vota contro l’occupazione: il 46% degli intervistati. La maggior parte di questi ragazzi, quasi 1 su 2, pensa che questa forma di protesta non possa risolvere in alcun modo i problemi della scuola. Uno su 4, invece, non ha alcuna voglia di saltare le lezioni. C’è chi non è disposto a occupare per rispetto dei professori e del preside, con cui c’è dialogo e un buon rapporto (11%) e chi pur volendo partecipare alla protesta ha troppa paura delle conseguenze (12%).

Rispetto alla stessa ricerca effettuata nel 2013, i ragazzi – osserva Skuola.net – si dimostrano comunque più consapevoli e meno agguerriti. Cala infatti del 3% la percentuale di coloro che si dicono pronti a occupare la scuola, mentre aumenta notevolmente quella di coloro che sono a conoscenza di infrangere la legge con il loro gesto: il 6,6% in più.