Piano assunzioni, manca la quantificazione delle risorse per la carriera

da tuttoscuola.com

Piano assunzioni, manca la quantificazione delle risorse per la carriera

Il piano di assunzioni previsto nel documento “La Buona Scuola”, le cui risorse sono state formalizzate dalla Legge di Stabilità, potrebbe essere a rischio. Lo evidenza il consueto dossier del Servizio Bilancio del Senato (Nota di lettura n. 71) che ‘fa le pulci’ alla legge ‘finanziaria’

I tecnici di Palazzo Madama in particolare osservano: “(…) per i profili di quantificazione e copertura, considerato che la Relazione Tecnica [alla Legge di Stabilità] riferisce espressamente che gli oneri si intendono, in parte, prioritariamente da correlare alla spesa da sostenersi anzitutto per il piano delle assunzioni ex novo da effettuare, nonché per far fronte alle ricostruzioni della carriera “economica” delle unità lavorative della scuola – di cui si prevede la stabilizzazione in ruolo – occorre necessariamente segnalare che la medesima relazione tecnica non fornisce però i necessari primi elementi circa la platea interessata dal piano assunzionale e i relativi dati concernenti l’anzianità media maturata dal medesimo personale nel servizio a tempo determinato. Ciò al fine di consentire almeno una prima valutazione, circa l’adeguatezza delle risorse stanziate nel fondo ad assicurarne la integrale copertura finanziaria, con la stima dei costi concernenti la ricostruzione di carriera cui avranno diritto coloro che saranno assunti per effetto della immissione in ruolo”.

All’esecutivo dunque si imputa di non aver determinato l’anzianità di servizio delle future risorse da immettere in ruolo. Dato destinato ad incidere sui costi delle assunzioni.

Il servizio tecnico rileva inoltre che “andrebbero a rigore sempre forniti, sin dall’approvazione della norma che provvede alla definizione delle risorse – e soprattutto dalla Relazione Tecnica di accompagnamento – tutti gli elementi e dati che siano idonei a documentare la congruità delle medesime rispetto alla platea interessata, nonché l’incidenza della spesa prevista per ciascun annualità del triennio. Ciò, a maggior ragione, in presenza di effetti d'”impatto” che ivi si contabilizzano, sin dalla definizione del fondo di risorse poste a copertura, anche per gli effetti indotti – in conto maggiori entrate tributarie e contributive -, per ciascuna annualità, in relazione alle stimate assunzioni/stabilizzazioni e considerando quanto espressamente stabilito dall’articolo 17, comma 7, primo, secondo e terzo periodo della legge di contabilità, laddove sono previsti specifici contenuti “obbligatori” delle RT allorché si sia in presenza di norme di spesa concernenti la materia del pubblico impiego – ed il comparto della scuola, in particolare – nonché, le specifiche istruzioni tecniche fornite dalla Circolare n. 32/2010 del Dipartimento della R.G.S. (Paragrafo 5)”.

Andrebbe inoltre – continua l’ufficio studi – precisata la parte delle medesime risorse autorizzate dalla norma in esame per ciascun annualità del triennio 2015/2017, che dovrebbe essere destinata alla copertura anche delle spese occorrenti anche al potenziamento dell’alternanza “scuola-lavoro”, e per l’incentivazione della didattica “digitale””.

Oltretutto – concludono i tecnici del Senato –, premesso perciò che la Relazione Tecnica si limita a descrivere genericamente i fabbisogni di spesa riconducibili al piano, che dovranno trovare comunque copertura a valere delle sole risorse ivi autorizzate, fornendo però la sola specifica dell’ammontare della quota di risorse previste per il 2015, a ragione dei soli quattro mesi del periodo settembre-dicembre in riferimento all’anno scolastico il 2015/2016, e ad euro 3.000 milioni a decorrere dal 2016, andrebbero richiesti sin d’ora i dati idonei a documentare la congruità delle risorse stanziate, rispetto alle tre finalità espressamente riferite dalla Relazione Tecnica, dando indicazioni circa i parametri adottati nella definizione dei relativi fabbisogni di spesa. Con riferimento all’integrazione approvata nel corso dell’esame in prima lettura, per cui si prevede la destinazione di parte delle risorse anche ad iniziative di formazione di docenti e dirigenti scolastici, andrebbero richieste rassicurazioni anche in merito alla sostenibilità delle stesse a carico delle risorse già previste dal testo iniziale, atteso che le stesse risultavano evidentemente calibrate esclusivamente rispetto ai fabbisogni previsti dal testo originario”.

I riilievi dei tecnici non si limitano al solo piano scuola, ma investono anche la stabilizzazione del bonus di 80 euro, la compensazione delle cartelle esattoriali, l’Irap e Tfr in busta paga, e molti altri capitoli.