On line le linee guida per i bambini adottati

da La Stampa

On line le linee guida per i bambini adottati

Utile l’affiancamento di un “compagno tutor” e di un “facilitatore linguistico”
roma

Sono arrivate le linee guida per l’iscrizione a scuola dei bambini e dei ragazzi adottati. Pubblicate sul sito del ministero dell’Istruzione, spiegano che il primo passo è l’iscrizione al portale www.iscrizioni.istruzione.it, attraverso il quale si può successivamente compilare e inoltrare la domanda alla scuola prescelta. Questo vale sia per le scuole statali che per quelle paritarie che abbiano aderito alla procedura informatizzata.

La presentazione della domanda online è consentita anche in mancanza del codice fiscale del bambino o del ragazzo (nel caso di adozioni internazionali il minore potrebbe non averlo ancora al momento dell’iscrizione).

Inoltre, dato che non può essere possibile prevedere il momento di arrivo dei bambini nei nuclei familiari adottivi, è comunque consentito alle famiglie di iscrivere il minore in qualsiasi momento dell’anno, anche dopo la chiusura delle procedure online, presentando la domanda di iscrizione direttamente alla scuola presecelta.

Per quanto riguarda invece i tempi d’inserimento, saranno decisi dal dirigente scolastico, sentito il team dei docenti, in accordo con la famiglia e con i servizi pubblici e/o privati che la sostengono nel percorso adottivo. Al fine di facilitare la costruzione di legami affettivi con le nuove figure genitoriali sarà inoltre possibile, in casi particolari, procrastinare l’inizio del percorso scolastico di alcuni mesi.

Per gli alunni arrivati in Italia da poco tempo può essere utile l’affiancamento di un “compagno tutor” e, se possibile, di un “facilitatore linguistico”.

È auspicabile che ogni scuola individui un insegnante referente (formato sulle tematiche adottive) che dia una mano alle famiglie nella fase di inserimento del bambino o del ragazzo ma anche durante il percorso scolastico.

«L’essere adottati rappresenta una condizione esistenziale – si spiega infatti nel documento – che dura tutta la vita» e «in alcuni momenti del percorso scolastico e della crescita possono emergere problematicità e insicurezze che vanno comprese alla luce dell’adozione». L’individuazione di un insegnante all’interno del consiglio di classe che possa essere un interlocutore privilegiato per il ragazzo e i suoi genitori può essere utile, ad esempio, nel mettere in campo in maniera tempestiva interventi ad hoc (potenziamento linguistico, percorsi personalizzati, ecc.) se emergono difficoltà di apprendimento all’inizio di un nuovo ciclo scolastico oppure a prestare particolare attenzione al clima di relazione in classe attraverso attività che stimolino gli studenti all’accoglienza, alla valorizzazione delle diversità e all’inclusione.

Un passaggio del documento viene dedicato anche all’orientamento al momento della scelta delle Superiori («troppo spesso scelte scolastiche non ben ponderate finiscono per minare l’autostima ed esasperare le crisi adolescenziali») e al rapporto con il Territorio: l’inserimento scolastico degli studenti adottati deve essere «accompagnato e sostenuto attraverso un lavoro coordinato tra scuola, famiglia, servizi socio-sanitari, associazioni familiari e altri soggetti che si occupano di adozione sul territorio».