Oltre i limiti
di Antonio Stanca
Comparsa, in versione originale, nel 1990 e nel 2014 pubblicata dalla casa editrice Einaudi di Torino nella serie “L’Arcipelago”, con la traduzione di Valerio Nardoni, la raccolta di racconti Mentre le donne dormono è dello spagnolo Javier Marías. Lo scrittore è uno dei maggiori rappresentanti della narrativa spagnola contemporanea ed in essa si è distinto fin dall’inizio della sua attività.
Marías è nato a Madrid nel 1951, ha sessantaquattro anni, è stato docente universitario in Inghilterra, in America e in Spagna, ha scritto romanzi, racconti, saggi, relazioni, è stato traduttore e giornalista. In molte direzioni si è impegnato, uomo di cultura e di genio si è rivelato. Ora vive a Madrid ed è noto sia in Spagna sia all’estero soprattutto per la sua produzione narrativa. E’ molto tradotta e molti riconoscimenti gli ha procurato. Fin dal primo romanzo, I territori del lupo, scritto tra i diciassette e i diciannove anni, Marías si era fatto notare per la sua capacità di riuscire nuovo, diverso rispetto alle tendenze, ai gusti, al linguaggio che fino a quel momento avevano caratterizzato la narrativa spagnola. Era stato capace di rompere con le regole costituite, di percorrere altre vie e raggiungere risultati, significati altamente validi. La sua è stata una scrittura sempre mossa, animata, sempre alla ricerca di quanto nella vita sorprende, attrae perché rimasto celato, nascosto dalle apparenze. Un instancabile ricercatore di realtà diverse, di situazioni insolite, di effetti particolari è stato il Marías scrittore. E non solo nei romanzi lo ha fatto ma anche nei racconti. Quando scrisse Mentre le donne dormono aveva trentanove anni e l’opera oltre a confermare la sua maniera lo faceva vedere completo nelle realtà e nei significati perseguiti. In essa dice che nell’Istituto Britannico di Madrid intorno agli anni ’70 il vecchio dirigente, Mr Bayo, ha tanto pensato alle dimissioni di un insegnante degli anni passati da essersi convinto che suo è il fantasma del quale ogni sera sente i passi e ogni mattina vede la lettera di dimissioni, che vera è la vicenda riportata da un colonnello dei tempi recenti circa un ufficiale dell’esercito napoleonico che, convintosi di valere e potere molto, durante la campagna in Russia si era lanciato a cavallo da solo contro le truppe nemiche accettando una sorte della quale non si è mai saputo con precisione, che le maledizioni di un mendicante si sono avverate perché erano entrate a far parte della vita, dei pensieri di chi le aveva ricevute, che un anziano signore, che convive con una giovane e bella ragazza, la fotografa, la filma ogni giorno mentre stanno sulla spiaggia convinto che la bellezza è un processo che si rinnova, che migliora in continuazione e che solo se non farà invecchiare la ragazza, solo se la farà morire uccidendola potrà rimanere bella. Altre volte, in altri racconti di Mentre le donne dormono, ci saranno figure provenienti dal mondo degli estinti. Compariranno, acquisteranno esse una loro presenza, faranno parte della vita dei vivi. Con Marías sembrano caduti, finiti i confini tra realtà e immaginazione, presente e passato, vita e altra vita anche se per giungere a tanto lo scrittore muove sempre da situazioni quotidiane. Di queste dice ma soprattutto delle altre, di quelle che stanno oltre l’evidenza perché prodotte da quanto pensato, immaginato, dalle convinzioni, dalle ossessioni proprie di alcune persone, dai loro segreti, dalle loro intimità. Di tali misteri scrive in questi racconti e dei comportamenti, delle azioni che ne derivano. Quanto pensato, ricordato, sognato diventa una realtà dalla quale non si può prescindere, produce fenomeni che pur se assurdi sono vissuti come normali. Molto altro della vita fa sapere la scrittura di Marías, oltre i limiti del visto, del conosciuto va essa, altri aspetti, altri modi di esistere rivela. Quella rappresentata dallo scrittore è una vita che comprende anche quanto non c’è, non si vede, è la vita del pensiero. A questa dà egli la possibilità di prendere corpo, a questa offre ragione d’essere.
E non solo quanto divenuto vero perché pensato c’è in Marías ma anche quanto non è stato pensato ed è rimasto affidato al caso, all’imprevisto, quanto può sopravvenire all’improvviso, all’insaputa e guastare, interrompere quel che si stava facendo o si era fatto. A tanti fallimenti fa assistere nei racconti lo scrittore e questo diviene un altro suo modo per dimostrare come la vita sia un’esperienza priva di ogni limite, come niente vi sia in essa di certo, sicuro, stabilito, determinato.
Un congegno privo di regole, macchinoso è la vita per Marías e tale è la sua scrittura che ad essa aderisce per renderla in modo autentico. Tanto c’è in Mentre le donne dormono e tanto ci sarebbe stato in altre opere. Come quelli di questi racconti sarebbero stati i contenuti di altri e insieme al linguaggio avrebbero costituito gli elementi che hanno distinto lo scrittore nel contesto della contemporanea letteratura spagnola e nell’ambito della letteratura mondiale.
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