Rapporto di monitoraggio sulle esperienze di insegnamento/sensibilizzazione alle lingue straniere nella scuola dell’infanzia

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Insegnamento in lingua straniera nella Scuola dell’Infanzia

Negli ultimi tre anni scolastici (2011/2012 – 2012/2013 – 2013/2014), l’84,8% delle scuole dell’infanzia italiane ha attivato percorsi didattici sulle lingue straniere, il 53,4% percorsi di sensibilizzazione e il 48,7% entrambe le attività.

E’ quanto emerge dal primo “Rapporto di monitoraggio sulle esperienze di insegnamento/sensibilizzazione alle lingue straniere nella scuola dell’infanzia” (in allegato), presentato in anteprima a Reggio Emilia lo scorso dicembre, durante la Conferenza internazionale ECEC & ELL (Early Childhood Education and Care & Early Language Learning), nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, e pubblicato nella sua versione integrale.

Le scuole dell’infanzia italiane, dunque, sono sempre più attente alle lingue straniere e negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative di insegnamento precoce e di sensibilizzazione degli alunni più piccoli, sebbene tali materie non siano previste a livello ordinamentale. La maggior parte delle attività viene realizzata nelle sezioni dai 5 di età in su.

Nel 49,4% dei casi il docente di riferimento per le lingue straniere è un insegnante interno all’istituto. Una scelta bilanciata quasi del tutto dalla presenza, nel 49,1% degli istituti, di insegnanti esterni. In entrambi i casi, si tratta di docenti in possesso di una laurea abilitante o di una laurea in lingue o di diploma magistrale, tutti qualificati per l’insegnamento delle lingue straniere.

Le attività si svolgono, nella maggior parte delle scuole, una volta a settimana per una durata media di più di 30 minuti e sono quasi sempre di carattere ludico (giochi di ruolo, giochi in lingua, filastrocche, attività con musica, canti, balli, forme di drammatizzazione, attività mimico gestuali, lavori manuali, forme narrative, fiabe, …).

Per quanto riguarda l’insegnamento, nelle scuole statali, il 68,3% dei docenti usa le LS sempre o quasi sempre durante le lezioni e il 30,8% le usa qualche volta. Gli insegnanti delle paritarie le usano sempre nel 67,3% dei casi e qualche volta nel 31,2%. Quanto alle attività di sensibilizzazione, il 57,3% dei docenti delle statali vi ricorre sempre e il 40,9% qualche volta; a fronte, rispettivamente, del 65,4% e del 32,7% degli insegnanti delle paritarie.

Nonostante la predominanza dell’inglese come LS di riferimento, sono presenti anche altre lingue straniere: le “tradizionali”, come il francese, tedesco, spagnolo, e le “emergenti”, come l’arabo e il cinese;

Decisamente positivi, infine, sono i pareri dei genitori e dei docenti della scuola primaria, che accolgono i bambini che hanno fatto esperienza di esposizione alla LS nella scuola dell’infanzia.

Realizzata nel mese di novembre 2014, dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti e per la Valutazione del Sistema Nazionale d’Istruzione del Miur, l’indagine è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario relativo alle modalità ed alle strategie attivate negli ultimi tre anni, e per almeno per un anno scolastico, dalle scuole dell’infanzia per la sensibilizzazione e l’insegnamento precoce delle lingue straniere.
Al questionario hanno risposto correttamente 1.425 scuole delle 1.740 partecipanti, sia statali che paritarie, per un totale di 257.713 alunni dei quali 29.150 non italofoni.


 

Rapporto di monitoraggio sulle esperienze di insegnamento/sensibilizzazione alle lingue straniere nella scuola dell’infanzia

Il presente Rapporto è stato presentato durante la Conferenza “Early Childhood Education and Care & Early Language Learning” presso Reggio Children School, 16 – 18 Dicembre 2014, Reggio Emilia, organizzata durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.