24 febbraio “La Buona Scuola” in 7a Camera

Il 3, 4, 10, 18 e 24 febbraio la 7a Commissione della Camera esamina la risoluzione 7-00580 Santerini e 7-00593 Simone Valente, Sulle modalità di attuazione del piano “La Buona Scuola”

7-00580 Santerini: Sulle modalità di attuazione del piano «La Buona Scuola».

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione,
premesso che:
le Linee Guida per «La Buona scuola» prevedono la stabilizzazione di circa 148 mila docenti, mediante la loro immissione in ruolo, nell’intento di avviare a soluzione l’annosa situazione del precariato;
il Governo, per rispondere ai bisogni reali delle scuole, con tale stabilizzazione, così come chiaramente affermato nel testo de «La Buona scuola», intende anche ampliare l’offerta formativa e migliorarne la qualità, fornendo al piano di assunzioni una specifica caratterizzazione qualitativa;
nella legge di stabilità 2015 è stato istituito un fondo per la realizzazione del piano della «Buona Scuola» con particolare riferimento non solo al piano straordinario di assunzione dei docenti ma anche alla formazione dei docenti e dirigenti scolastici;
la distribuzione di tale personale deve essere effettuata conseguentemente in base a criteri funzionali agli obiettivi di qualità del servizio scolastico e alle necessità delle singole scuole, affinché possano raggiungere gli esiti di efficacia formativa da loro stesse individuati, ponendo particolare attenzione alle aree a rischio di disagio minorile e a forte processo migratorio;
uno degli scopi più importanti da conseguire con il razionale impiego di tali risorse umane deve essere costituito dalla prevenzione e dal contrasto della dispersione scolastica a sostegno del successo formativo, al fine di contribuire credibilmente alla riduzione della dispersione dal 17,6 per cento attuale al 10 per cento entro il 2020, così come richiesto nel Documento conclusivo dell’Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica, approvato dalla Commissione «Cultura, Scienza e Istruzione» della Camera e tenendo conto delle indicazioni della Commissione Europea che ha posto il fenomeno della dispersione scolastica tra i cinque obiettivi della strategia Europa 2020;
il rapporto di autovalutazione previsto dalla direttiva 18 settembre 2014, n. 11, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 2014, n. 80, dispone che le singole scuole analizzino i dati sugli alunni per quanto riguarda evasione, ripetenze, abbandoni e si rende, pertanto, necessario richiedere alle scuole di determinare gli obiettivi che intendano perseguire in questo campo;
la continuità didattica, una delle condizioni per qualificare l’offerta formativa, da molti anni viene gravemente compromessa dalla irregolarità dello svolgimento delle lezioni nei primi mesi dell’anno scolastico a causa di assegnazioni tardive del personale; occorre quindi assicurare il diritto prioritario alla continuità didattica degli alunni senza penalizzare il regolare accesso al posto di lavoro del personale docente, normalizzando lo svolgimento dell’attività didattica fin dall’inizio delle lezioni,

impegna il Governo:

   ad utilizzare al meglio i docenti da stabilizzare, dopo aver proceduto alla copertura dei posti vacanti e disponibili, disponendo che il nuovo organico non sia aggiuntivo bensì costituisca a tutti gli effetti espansione dell’organico e, per questo, sia stabile e fisso, correlato all’attuazione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche o loro reti, attuazione a cui concorrono tutti i docenti, anche negli istituti comprensivi, superando schemi connessi alla titolarità di cattedra, bensì riconducibili ad una logica di organico pienamente disponibile per l’istituzione scolastica autonoma per un arco temporale non inferiore a un triennio;
ad operare per una complessiva revisione delle attuali classi di concorso finalizzata, in particolare, a garantire un ottimale utilizzo delle competenze professionali dell’organico superando le attuali rigidità;
a considerare la stabilizzazione come una misura necessaria ma non sufficiente per una strategia volta a dotare le scuole di risorse professionali competenti e motivate e a potenziare gli interventi di sviluppo professionale;
ad assicurare che l’organico funzionale delle scuole consenta, oltre alla copertura delle supplenze brevi, l’attuazione degli obiettivi di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e dell’integrazione, attraverso progetti stabili;
ad assegnare un organico funzionale potenziato alle aree a elevata complessità, da ridefinire ciclicamente tenendo anche conto dei caratteri della popolazione scolastica e dei risultati di apprendimento anche risultanti dalle prove standardizzate Invalsi;
a considerare gli effettivi bisogni rappresentati dalle scuole in relazione agli obiettivi da raggiungere individuati nel piano dell’offerta formativa, prevedendo che, su base territoriale, si realizzi il più possibile una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative, didattiche e organizzative delle scuole, consentendo a queste di esprimere gradimenti in ordine alle competenze stesse;
a valutare, in accordo con le Regioni, l’introduzione dei livelli essenziali delle prestazioni e di strumenti valutativi della qualità e quantità dei servizi erogati nella scuola dell’autonomia. Tali parametri possono facilitare l’utilizzo efficiente delle risorse e la verifica del rispetto degli stessi livelli essenziali delle prestazioni in tutto il sistema nazionale di istruzione, nonché della piena applicazione della legge sulla parità scolastica in tema di organizzazione, integrazione scolastica, performance formative, onde evitare eventuali inadempimenti;
a modificare i tempi delle procedure preparatorie dell’anno scolastico nella gestione del personale docente (mobilità, nomine in ruolo, conferimento supplenze annue/temporanee fino al termine delle attività) prevedendo come obiettivo finale di conferire entro l’estate le supplenze annue e fino al termine delle attività, per permettere il regolare avvio dell’anno scolastico;
a sostenere, in particolare, il segmento dell’Istruzione tecnica e dell’Istruzione e Formazione professionale per il quale, in accordo con le Regioni, pianificare una graduale riorganizzazione;
a valorizzare e disciplinare opportunamente la didattica laboratoriale anche in stage, assumendo iniziative per incentivare – anche fiscalmente – le aziende ad organizzare percorsi e alternanza scuola-lavoro, anche attraverso l’assunzione di personale specializzato per la formazione e l’investimento in spazi laboratoriali dedicati, e incrementando il numero di ore di alternanza;
a sostenere, anche con incentivi ed agevolazioni, l’innovazione didattica digitale in generale e gli interventi che le scuole attivano per sostenere e promuovere l’uso dei libri digitali, di cui all’articolo 6 del decreto-legge n. 104 del 12 settembre 2013;
a formare e qualificare i docenti assunti nelle competenze richieste dalla qualità dell’insegnamento, in particolare nella lingua straniera e nell’informatica, nonché nei compiti di prevenzione del disagio, rinnovamento delle metodologie didattiche, orientamento, sviluppo delle competenze, integrazione interculturale e interventi tempestivi per affrontare le difficoltà di apprendimento, anche attraverso l’utilizzo dei Dipartimenti e delle Facoltà universitarie;
a sostenere l’ingresso del personale docente immesso in ruolo utilizzando il già previsto anno di prova sia per la formazione di adeguate competenze che per la valutazione della conferma nei ruoli; ed a rivedere altresì la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne;
ad attivare un sistema di formazione continua in servizio degli insegnanti che coinvolga scuola e università, per assicurare una cooperazione tra innovazione educativa, sperimentazione scolastica e ricerca universitaria; a perseguire, sia nella formazione iniziale, sia in quella continua, piena integrazione tra i saperi disciplinari, i metodi di insegnamento, le didattiche e le competenze pedagogiche;
ad accertare e monitorare da parte delle scuole il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della dispersione e dei fenomeni di bullismo dichiarati nel rapporto di autovalutazione delle scuole, che dovranno compilare entro luglio 2015, prevedendo un’apposita attenzione al miglioramento, della scuola anche in collaborazione con l’Invalsi e, a tale scopo, a completare le anagrafi scolastiche con il concorso delle Regioni, indispensabili per la prevenzione degli abbandoni e della dispersione;
a prevedere di affrontare, nell’ambito di tale riorganizzazione dell’organico scolastico, la revisione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, al fine di valorizzare l’acquisizione delle competenze sociali e civiche anche attraverso nuove modalità di valutazione degli studenti e autovalutazione delle scuole, l’individuazione di figure di coordinamento e una revisione curricolare e del tempo-scuola coerenti con la pratica effettiva del vivere a scuola da cittadini;
a riferire ai competenti organi parlamentari decorso un anno sullo stato e sull’esito dell’attuazione del Piano «La Buona scuola».
(8-00098) «Santerini, Rocchi, Carocci».


 

(7a Camera, 24.2.15) La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni 7-00580 Santerini e 7-00593 Simone Valente, rinviata, da ultimo, nella seduta del 18 febbraio 2015

Giancarlo GIORDANO (SEL), intervenendo sull’ordine dei lavori, evidenzia che, pur rispettando l’iniziativa dei colleghi che hanno presentato le risoluzioni in titolo, manchi attualmente l’oggetto della discussione, in quanto il Governo non ha ancora presentato le annunciate iniziative legislative in merito.

Flavia PICCOLI NARDELLIpresidente, osserva che scopo delle risoluzioni è proprio quello di fornire un indirizzo al Governo su determinate questioni.

Milena SANTERINI (PI-CD), concordando con quanto testé affermato dalla presidente, ricorda che in questa occasione la Commissione sta operando non a seguito di un provvedimento già assunto dal Governo, bensì prima dell’adozione dello stesso. Illustra quindi una riformulazione, da lei predisposta a seguito dell’approfondito dibattito svolto in Commissione e dei contributi apportati dai colleghi di tutti i gruppi, della sua risoluzione (vedi allegato 1). Tra gli impegni contenuti nella risoluzione, nella sua nuova formulazione, ricorda che gli stessi affrontano i seguenti aspetti: organico funzionale inteso quale organico teso a soddisfare i reali bisogni della scuola; valorizzazione dell’autonomia scolastica; implementazione del contrasto alla dispersione scolastica; corretto utilizzo delle prove standardizzate INVALSI; introduzione dei livelli essenziali delle prestazioni anche nel sistema nazionale di istruzione; proficua collaborazione tra scuola e università. Sottolinea, poi, di aver recepito le indicazioni provenienti dai colleghi del Movimento 5 Stelle in merito alla promozione dei libri digitali, della didattica laboratoriale e dell’alternanza scuola-lavoro.

Giancarlo GIORDANO (SEL) ritiene che sia più corretto presentare una proposta di legge sui temi oggetto delle presenti risoluzioni, come è stato fatto dal collega del suo gruppo Paglia, valorizzando in tal modo il ruolo del Parlamento, piuttosto che discutere su annunciate iniziative del Governo, le cui modalità procedurali e i cui contenuti sono ancora oscuri.

Simona Flavia MALPEZZI (PD) ricorda al collega Giordano che, come è noto, il tema della «Buona scuola» sarà affrontato a breve dal Governo con l’emanazione di un decreto-legge, per ciò che concerne le questioni ritenute emergenziali, le quali non possono essere trattate mediante l’esame di un’ordinaria proposta di legge, mentre gli ulteriori aspetti di tale tema saranno contenuti in un disegno di legge delega, di prossima presentazione. Ritiene, quindi, molto utile l’adozione dello strumento della risoluzione, in particolare di quella presentata dalla collega Santerini, per affrontare i vari aspetti concernenti la riforma del mondo della scuola, a seguito di una lunga fase di ascolto svolta sia dal MIUR, sia, in tutta Italia, dal Partito Democratico.

Luigi GALLO (M5S), pur apprezzando lo sforzo della collega Santerini nella ricerca della condivisione di un testo della risoluzione, chiede di integrare ulteriormente il testo da lei testé illustrato, relativamente ai libri digitali, facendo specifico riferimento all’articolo 6 del decreto-legge n. 104 del 2013. Chiede, inoltre, che sia indicato l’impegno a incentivare – anche fiscalmente – le aziende che organizzano percorsi di alternanza scuola-lavoro, ricordando che su tale argomento il Governo ha accettato, in precedenza, un apposito ordine del giorno in Assemblea.

Antonio PALMIERI (FI-PdL) esprime apprezzamento per il riferimento, nella nuova formulazione del testo presentato dalla collega Santerini, alla parità in tema di organizzazione e integrazione scolastica, onde evitare eventuali inadempimenti, in linea con quanto da lui richiesto. Pur non essendo certo sulla ricezione integrale, da parte del Governo, degli impegni contenuti nella risoluzione che la Commissione sta predisponendo, preannuncia il voto favorevole da parte del suo gruppo sulla risoluzione Santerini 7-00580, nella sua nuova formulazione.

Maria Grazia ROCCHI (PD) ricorda, preliminarmente, al collega Giordano che questa risoluzione, tra le altre cose, collega le risultanze dell’indagine conoscitiva svolta dalla Commissione sul contrasto alla dispersione scolastica, con le successive riflessioni che si sono svolte in vista dell’emanazione dei provvedimenti legislativi di iniziativa governativa, prima ricordati dalla collega Malpezzi. Pur nella consapevolezza che lo strumento di indirizzo in oggetto non può risolvere tutti i problemi della scuola, reputa la risoluzione di cui è cofirmataria, così come integrata, uno strumento utile per far sì che il diritto all’istruzione sia assicurato a ciascun ragazzo. Si dichiara quindi favorevole a recepire la richiesta di ulteriore integrazione dei colleghi del Movimento 5 Stelle, in merito al riferimento all’articolo 6 del cosiddetto «decreto Carrozza» sull’uso dei libri digitali, nonché sulla promozione, anche con agevolazioni fiscali, dell’alternanza scuola-lavoro.

Maria MARZANA (M5S) osserva che i primi sei impegni della risoluzione Santerini 7-00580 appaiono concentrarsi sui diversi aspetti relativi all’organico funzionale e all’organizzazione, chiedendo se non sia opportuna una riduzione degli stessi, dando maggior rilievo al miglioramento della didattica. Reputa, inoltre, opportuno far riferimento alla definizione di livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione anziché alla loro semplice introduzione.

Simone VALENTE (M5S) ricorda che il Governo avrebbe dovuto emanare, entro la fine dello scorso anno, le linee guida sulla possibilità per le scuole di realizzare testi digitali e che ciò non è ancora avvenuto, chiedendo, quindi, informazioni sull’attuazione di tale impegno.

Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI esprime preliminarmente apprezzamento per l’ampia e ricca discussione svolta in Commissione sui temi oggetto delle risoluzioni. Auspica, quindi, la ricerca di una posizione il più possibile condivisa, pur nella divergenza iniziale delle due risoluzioni. Ricorda quindi che il dibattito sul piano della «Buona scuola» è iniziato lo scorso settembre e ha coinvolto 1,8 milioni di italiani, i quali hanno espresso le proprie idee in merito, sia accedendo alla consultazione online del Governo, sia partecipando a numerose iniziative promosse dalle diverse formazioni politiche nei territori. Rammenta, altresì, che il Governo ha già impegnato un miliardo di euro per il 2015 e 3 miliardi di euro a decorrere dal 2016 per finanziare il predetto piano, oltre ad avere attuato diverse iniziative a favore dell’edilizia scolastica. Reputa, quindi, prioritario per il Governo: realizzare un organico funzionale ai bisogni effettivi della scuola, il quale dia continuità didattica alla stessa, in particolare affrontando la problematica delle supplenze; contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, riducendola dall’attuale 17 per cento verso il 10 per cento, così come richiesto dall’Unione europea; promuovere l’integrazione, con particolare attenzione alle aree a rischio di disagio, l’alternanza scuola-lavoro e l’orientamento; attuare un piano di formazione reale e costante dell’organico; valorizzare il cosiddetto book in progress, ossia materiali didattici sostitutivi dei libri di testo, scritti dai docenti della rete nazionale. Si dichiara, inoltre, d’accordo con la proposta dell’onorevole Valente diretta a valorizzare e disciplinare opportunamente la didattica laboratoriale anche in stage, assumendo iniziative per incentivare – anche fiscalmente – le aziende ad organizzare percorsi e alternanza scuola-lavoro, anche attraverso l’assunzione di personale specializzato per la formazione e l’investimento in spazi laboratoriali dedicati e incrementando il numero di ore di alternanza.

Luigi GALLO (M5S), pur apprezzando lo sforzo sinora compiuto di pervenire ad una sola risoluzione, unanimemente condivisa, sottolinea la sostanziale diversità di approccio al tema della «Buona scuola» delle due risoluzioni presentate. Annuncia, poi, che, ove si accedesse alle richieste del suo gruppo di ulteriore riformulazione della risoluzione 7-00580 Santerini, lo stesso si asterrebbe su quest’ultima.

Milena SANTERINI (PI-CD), alla luce del dibattito svolto, riformula ulteriormente la risoluzione a sua prima firma, tenendo conto delle richieste del collega Gallo (vedi allegato 2).

Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI esprime parere favorevole del Governo sulla risoluzione 7-00580 Santerini, così come ulteriormente riformulata.

Giancarlo GIORDANO (SEL) preannuncia voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione 7-00580 Santerini, così come ulteriormente riformulata, ritenendola uno strumento inadeguato per affrontare la cronica crisi in cui si trova il mondo della scuola. Resta comunque disponibile a un confronto nel merito dei provvedimenti che saranno a breve emanati.

Bruno MOLEA (SCpI) preannuncia anch’egli voto favorevole sulla risoluzione 7-00580 Santerini, così come ulteriormente riformulata.

Antonio PALMIERI (FI-PdL) conferma il suo voto favorevole.

Simona Flavia MALPEZZI (PD), dopo aver ricordato che anche le colleghe Rocchi e Carocci hanno sottoscritto la risoluzione che la Commissione si appresta ad approvare, preannuncia, a nome del Partito Democratico, voto favorevole sulla risoluzione 7-00580 Santerini, così come ulteriormente riformulata. Dopo essersi dichiarata dispiaciuta per le dichiarazioni del collega Giordano, assicura che il suo gruppo politico valuterà attentamente tutte le istanze provenienti dai diversi partiti per la migliore attuazione del piano della «Buona scuola».

Simone VALENTE (M5S) conferma l’astensione del suo gruppo sulla risoluzione 7-00580 Santerini, così come ulteriormente riformulata.

Flavia PICCOLI NARDELLIpresidente, comunica che, in caso di approvazione della risoluzione n. 7-00580 Santerini, nella sua nuova ulteriore formulazione, si riterrà assorbito il nono impegno della risoluzione 7-00593 Simone Valente.

La Commissione approva la risoluzione 7-00580 Santerini, così come ulteriormente riformulata, che assume il numero 8-00098 (vedi allegato 2).

Luigi GALLO (M5S) ricorda che l’intento prioritario del suo gruppo, contenuto nella risoluzione 7-00593 Simone Valente, rimane quello di recuperare i circa 8 miliardi di euro tagliati al comparto della scuola nel corso della precedente legislatura, ad opera, in particolare, dei Ministri Gelmini e Tremonti e, successivamente, dell’ex Presidente del Consiglio Monti.

La Commissione respinge la risoluzione 7-00593 Simone Valente.

(7a Camera, 18.2.15) La Commissione prosegue l’esame congiunto delle risoluzioni 7-00580 Santerini e 7-00593 Simone Valente, rinviate, da ultimo, nella seduta del 10 febbraio 2015.
Mara CAROCCI (PD) ricorda gli obiettivi della risoluzione 7-00580 Santerini, la quale è incentrata sul contenimento e sul contrasto del fenomeno della dispersione scolastica, nonché sulla formazione e utilizzazione degli insegnanti da assumere a partire dal prossimo anno scolastico. Considera inoltre necessario intervenire sulla revisione delle attuali classi di concorso, reputando opportuno evitare una rigida organizzazione dell’organico funzionale, la quale può portare, in taluni istituti, alla presenza di un unico collegio di docenti, i quali sono inseriti in differenti organici funzionali relativi a ciascun indirizzo presente nell’istituto. Ritiene inoltre da superare l’attuale distinzione tra le classi di concorso di scuola secondaria di primo grado e quelle di scuola secondaria di secondo grado. Giudica poi positivamente le prove INVALSI, importanti per la crescita del sistema di istruzione in Italia, e il sistema di autovalutazione delle scuole. Avverte, comunque, che i risultati delle predette prove INVALSI devono essere valutati anche alla stregua del contesto socio-economico nel quale le singole scuole operano. Condivide, poi, le considerazioni svolte il 4 febbraio 2015 dall’onorevole Simonetti, il quale proponeva di passare ad un sistema di livelli essenziali delle prestazioni che individui, con criteri oggettivi, il fabbisogno formativo, sulla base di uno standard condiviso su cui fondare la programmazione territoriale. Ricorda poi al collega Simonetti l’importanza di porre particolare attenzione alle aree del nostro territorio nazionale nelle quali è presente un cospicuo flusso di immigrazione, che coinvolge, ovviamente, anche il mondo della scuola.

Gianluca VACCA (M5S) osserva che le specificazioni, da parte del Governo, dell’annunciato piano della «Buona scuola» appaiono contraddittorie e poco chiare, non emergendo, tra l’altro, quante saranno effettivamente le assunzioni di docenti, a quali graduatorie si attingerà e a cosa corrisponda realmente l’»organico funzionale». Reputa inoltre tale piano diretto solo ad affrontare il tema delle assunzioni, senza considerare gli altri importanti aspetti che concernono il mondo della scuola. Ritiene comunque possibile ipotizzare una convergenza tra la risoluzione 7-00580 Santerini e la risoluzione 7-00593 Simone Valente, verso un unico testo che sintetizzi tutte le esigenze sinora evidenziate.

Antonio PALMIERI (FI-PdL), dopo aver ribadito l’importanza delle scuole paritarie nel sistema scolastico italiano, ritiene che le stesse debbano essere adeguatamente considerate nel piano della «Buona scuola» e, conseguentemente, nella risoluzione che la Commissione si accinge a predisporre.

Milena SANTERINI (PI-CD), dopo aver ringraziato i colleghi per il contributo apportato, si dichiara disponibile ad integrare il testo della risoluzione con riferimento alle seguenti questioni: modalità di stabilizzazione dei docenti, evitando le rigidità; determinazione dell’organico funzionale sulla base delle caratteristiche della popolazione scolastica; opportunità di introduzione, anche in ambito scolastico, di livelli essenziali delle prestazioni, a garanzia della parità di condizioni degli studenti; maggiore attenzione all’istruzione professionale, all’alternanza scuola-lavoro e all’introduzione della tecnologia digitale negli istituti scolastici; necessità di un sistema di rilevazione dei risultati dei progetti e delle attività scolastiche attivate contro il bullismo. Con riferimento, infine, alla risoluzione 7-00593 Simone Valente, pur apprezzandone l’intento, ritiene che la stessa contenga indicazioni eccessivamente specifiche, in relazione, ad esempio, alle risorse e alla definizione dei gruppi di docenti che saranno interessati dalle future assunzioni.

Simone VALENTE (M5S), dopo aver valutato positivamente il dibattito sinora svolto, pur nella diversità iniziale di opinioni, ritiene che vi sia un margine per ricercare una convergenza su un testo unitario delle due risoluzioni presentate.

Simona Flavia MALPEZZI (PD) chiarisce che il riferimento, nella risoluzione 7-00580 Santerini, alla necessità di una decisa innovazione dell’anno di prova del personale docente che sarà assunto – già previsto a legislazione vigente – non ha intenti punitivi, bensì intende promuovere la migliore formazione di tali docenti.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dopo aver avvertito il collega Gallo che potrà intervenire nel prosieguo del dibattito, essendo imminente l’inizio dei lavori in Assemblea, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

(7a Camera, 10.2.14) Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, comunica che è stata assegnata alla Commissione la risoluzione 7-00593 Simone Valente sulle modalità di attuazione del piano «La Buona Scuola». Vertendo su analoga materia della risoluzione 7-00580 Santerini, ne propone quindi l’abbinamento a quest’ultima.

La Commissione delibera l’abbinamento della risoluzione 7-00593 Simone Valente alla risoluzione 7-00580 Santerini.

Luigi GALLO (M5S) illustra, in qualità di cofirmatario, la risoluzione 7-00593 Simone Valente. Ricorda quindi che il presente atto di indirizzo intende correggere gli aspetti negativi del piano della «Buona scuola» presentato dal Governo. Osserva preliminarmente che le risorse stanziate dalla legge finanziaria 2015 per l’attuazione del predetto piano, pari a 1 miliardo di euro per l’anno 2015 e a 3 miliardi di euro annui a decorrere dall’anno 2016 non compensano i tagli passati al settore dell’istruzione, pari a circa 8 miliardi di euro. Rileva quindi che la risoluzione 7-00593 Simone Valente intende, tra le altre cose, porre fine al precariato del personale scolastico, e prende spunto da una consultazione effettuata con gli attori del mondo dell’istruzione da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle. Auspica comunque un confronto con il Ministro Giannini al fine della migliore attuazione del suddetto piano, che deve intervenire adeguatamente sulle procedure di reclutamento e formazione dei docenti. Osserva poi che una delle problematiche che il piano della «Buona scuola» rischia di non risolvere è quella concernente il divario di assunzioni tra docenti di classi di concorso di materie scientifiche e docenti di classi di concorso di materie umanistiche. Ricorda infatti che si rischia di assumere molti docenti di materie umanistiche, lasciando invece scoperte cattedre di materie scientifiche, in quanto i docenti di questi ultimi insegnamenti sembra che non siano sufficientemente presenti nelle graduatorie ad esaurimento dalle quali proverranno i futuri insegnanti. Auspica quindi l’assunzione di tutti gli insegnanti abilitati, prevedendosi un doppio canale di assunzioni per il futuro, con il 50 per cento delle stesse da effettuarsi a seguito di concorso e il restante 50 per cento tramite reclutamento dalle graduatorie degli insegnanti abilitati. Riassume poi gli altri punti della risoluzione in oggetto, tra i quali la necessità di garantire un’adeguata formazione degli insegnanti su temi quali la didattica innovativa, l’intelligenza emotiva, le intelligenze multiple, l’educazione all’affettività e l’uso della tecnologia applicata alla didattica. Aggiunge che bisogna prevedere un sistema di autovalutazione delle scuole e di valutazione di reti di scuola, con il coinvolgimento della comunità degli studenti e dei genitori, sulla base del superamento del sistema dell’INVALSI. Ritiene poi necessario destinare adeguate risorse per incrementare l’utilizzo dei libri digitali e aumentare le ore di laboratorio, garantendo l’insegnamento della lingua inglese sin dalla scuola dell’infanzia. Dopo aver ricordato l’importanza di una adeguata realizzazione dell’alternanza scuola-lavoro, garantendo il collegamento tra gli istituti scolastici e le aziende, ribadisce la necessità di verificare i requisiti per il riconoscimento della qualifica di istituto paritario, anche al fine di contrastare il fenomeno dei cosiddetti «diplomifici». Reputa inoltre essenziale assumere iniziative per incrementare il fondo d’istituto, anche al fine di arginare il fenomeno, sempre crescente, della richiesta alle famiglie di contributi economici attraverso il meccanismo dei contributi volontari, spostando in tal modo – gradualmente – il finanziamento della scuola dalla mano pubblica a quella privata, ossia dallo Stato alle famiglie degli studenti. Ricorda inoltre la necessaria attenzione che si deve porre nell’investimento in materia di edilizia scolastica, e nell’attuazione della banda larga per l’accesso alla rete internet. Aggiunge che il modello di scuola che il Movimento 5 Stelle prefigura è quello di una scuola «aperta», chiaramente ancora da attuare, nella quale le biblioteche, i musei e altri luoghi di aggregazione rappresentano luoghi per l’insegnamento che si vanno ad aggiungere alle aule scolastiche. Osserva infine che, pur condividendo l’attenzione della risoluzione 7-00580 Santerini per gli aspetti psicologici e pedagogici che vengono evidenziati nella stessa, ritiene che sia necessario realizzare, presso il MIUR, una rete educativa nazionale, composta da esperti di metodologie didattiche, nonché da pedagogisti e psicologi a supporto delle istituzioni scolastiche.

Antonio PALMIERI (FI-PdL) chiede, in virtù di un impegno del suo gruppo politico previsto per la giornata di domani, che gli impedirà di partecipare alla seduta della Commissione, se per tale giornata è prevista la votazione delle risoluzioni all’ordine del giorno.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che per la giornata di domani non è attualmente prevista la discussione delle risoluzioni in oggetto.

Simona Flavia MALPEZZI (PD) ricorda ai colleghi del Movimento 5 Stelle che non solo loro hanno effettuato consultazioni sul piano della «Buona scuola», in quanto sia il Governo, soprattutto con la consultazione on line, sia il Partito Democratico, si sono confrontati in tutta Italia su questo argomento, coinvolgendo moltissimi cittadini e esperti del settore. Ricorda altresì che la vecchia distinzione tra organico di fatto e organico di diritto sarà sostituita con quella dell’organico funzionale, il quale rappresenta tutto l’organico in dotazione agli istituti scolastici, in un sistema verticalizzato, con capacità di integrazione tra le scuole. Osserva quindi che la risoluzione 7-00593 Simone Valente non fa riferimento all’autonomia scolastica, la quale è necessaria per dare dignità ai docenti. Reputa inoltre contraddittoria la richiesta del Movimento 5 Stelle di risolvere il problema del precariato dei docenti utilizzando il doppio canale di reclutamento, essendo necessario valorizzare anche gli insegnanti che non hanno ancora raggiunto l’abilitazione. Ritiene inoltre che l’alternanza scuola-lavoro debba rappresentare un’importante esperienza formativa e culturale, da estendere anche ai licei. Osserva poi che gli istituti paritari non sono dei «diplomifici», dovendo essere conformi alle regole previste per il sistema pubblico integrato d’istruzione, ricordando che è interesse degli stessi istituti paritari che eventuali «diplomifici» siano espunti dal sistema scolastico. Ricorda infine che il Partito Democratico sostiene la proposta di legge cosiddetta «0-6 anni», che prevede un nuovo sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai sei anni.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione delle risoluzioni in titolo ad altra seduta.

(Camera, 4.2.15) Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell’odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 3 febbraio 2015.

Roberto SIMONETTI (LNA), con riferimento a quanto esplicitato nella risoluzione in oggetto, ritiene che l’organico funzionale aggiuntivo difficilmente potrà soddisfare tutte le esigenze del mondo della scuola. Aggiunge che i docenti da destinare all’organico funzionale di rete, secondo alcune stime, non sarebbero più di 30.000 e che se si dovesse assegnare alle aree a elevata complessità una quota parte delle complessive risorse destinate all’organico funzionale, come auspica la risoluzione, non si farebbe altro che accentuare gli scompensi già oggi presenti tra le diverse aree del Paese. Per tale motivo auspica che il futuro meccanismo concorsuale per l’accesso all’insegnamento sia elaborato su base regionale, ritenendo, infatti, che questo sia l’unico modo per aggirare la grave questione della disomogeneità di valutazione sul territorio. Pur ricordando che la Costituzione impone che i concorsi siano a carattere nazionale, ritiene che nulla impedisca che la gestione sia affidata agli uffici scolastici regionali. Ritiene quindi opportuno che i candidati possano scegliere liberamente in quale albo regionale eleggere il proprio «domicilio professionale», senza vincolo di residenza: verrebbero però valutati in maniera identica rispetto agli altri iscritti in quella regione. Reputa poi necessario salvaguardare il personale previsto dall’articolo 26, comma 8, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, di cui l’amministrazione scolastica centrale e periferica si avvale per i compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica. Precisa che tale contingente è stato ridotto da 500 a 300 unità ad opera della legge di stabilità 2012 (articolo 4, comma 68, della legge 12 novembre 2011, n. 183) e che la legge di stabilità 2013 – su questo punto non ancora applicata – vorrebbe ridurlo addirittura a 150 unità. Aggiunge che si tratta di personale che presta servizio ormai da diversi anni presso l’amministrazione scolastica, tra Ministero e uffici scolastici regionali, curando attività essenziali per l’ampliamento dell’offerta formativa a livello locale, in strutture già con pesanti vuoti per quanto riguarda gli addetti. Osserva che il mantenimento di tale personale – richiesto dal suo gruppo anche per l’anno scolastico 2015/2016 – è nell’ottica di supportare l’amministrazione scolastica periferica, sempre più sofferente per carenza di organico in un settore chiave, quale l’istruzione, per la ripresa del Paese. Per quanto riguarda il rapporto di autovalutazione previsto dalla direttiva n. 11 del 18 settembre 2014, sottolinea la necessità di un sistema di rilevazione dei risultati dei progetti e delle attività scolastiche attivate contro il bullismo. Osserva che è infatti vero che le scuole, sia statali che paritarie, hanno l’obbligo, nel caso di bullismo da parte di alunni ultraquattordicenni, di segnalare i fatti alla Procura della Repubblica e alla Procura regionale della Corte dei Conti, oltre che l’obbligo di attivare un procedimento disciplinare nei confronti dello studente – presunto responsabile – delle scuole di primo e secondo grado. Precisa poi che tra gli obblighi rientrano anche attività di prevenzione, spesso lasciate alla libera determinazione degli insegnanti. Ricorda, inoltre, che vi è una varietà di progetti, il cui aspetto critico è costituito dalla totale assenza di misurazioni della loro efficacia, senza cioè verifica dei risultati conseguiti. Ricorda, altresì, che dal prossimo marzo tutte le scuole statali e paritarie avranno l’obbligo di compilare (entro luglio) il rapporto di autovalutazione di istituto, in applicazione del nuovo «Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione». Chiede, quindi, al Ministero di inserire nel questionario di autovalutazione la rilevazione e la misurazione dei risultati dei progetti e delle attività con finalità educative e di contrasto al bullismo, allo scopo di verificare la reale efficacia dei progetti e poter imporre alle scuole obiettivi di miglioramento misurabili in termini percentuali.
Chiede inoltre ai presentatori chiarimenti in merito al riferimento, presente nella quarta premessa della risoluzione in oggetto, alla necessità di porre attenzione, nella distribuzione del personale scolastico, alle aree a rischio di disagio minorile e a forte processo migratorio.
Ritiene poi auspicabile inserire, nella risoluzione che si appresta a predisporre, l’impegno per l’introduzione di costi standard anche nel sistema scolastico, come avvenuto in quello sanitario: considera infatti indispensabile passare ad un sistema di livelli essenziali delle prestazioni che individui con criteri oggettivi il fabbisogno formativo, sulla base di uno standard condiviso su cui fondare la programmazione territoriale; un modello capace di realizzare un giusto equilibrio tra l’autonomia programmatoria delle regioni – nei territori – e il rispetto dei vincoli di bilancio imposti dalla finanza pubblica. Reputa inoltre utile guardare ai criteri di allocazione delle risorse per intervenire su un altro capitolo critico del sistema scolastico, costituito dalla valutazione, introducendo, oltre alla valutazione dei docenti, anche la valutazione delle scuole e della dirigenza scolastica, indicando un sistema condiviso di autovalutazione delle scuole che potrebbe permettere ai genitori di comparare gli istituti in base a criteri prestabiliti che tengono conto dello stesso livello socio-economico.
Segnala, infine, che il piano della «Buona Scuola» dovrebbe introdurre nel suo impianto normativo un ruolo per le regioni che, attualmente, non è presente. Per questo, ritiene opportuno che, anche in sede di Conferenza Stato-regioni, siano fissati i relativi livelli essenziali delle prestazioni che tengano conto dei costi standard.

Simona Flavia MALPEZZI (PD), dopo aver ringraziato le colleghe Santerini e Rocchi, condividendo l’impianto della risoluzione in oggetto, auspica che tutto l’organico dei docenti della scuola diventi funzionale, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali, sinora considerati strutture scolastiche di livello inferiore, incrementando le ore di insegnamento all’interno dei laboratori, in un’ottica volta alla diminuzione del fenomeno della dispersione scolastica. Dopo aver ricordato l’importanza dell’alternanza tra scuola e lavoro e di un intervento a sostegno delle zone a rischio di disagio minorile e a forte processo migratorio, auspica che si mettano in campo tutte le iniziative utili a realizzare la migliore integrazione tra studenti italiani e di origine straniera, come è avvenuto in alcune esperienze locali di talune regioni come il Veneto.

Maria Grazia ROCCHI (PD) ritiene che il piano della «Buona scuola» avvii un’importante stagione riformatrice volta a restituire dignità ai docenti e alle istituzioni scolastiche, in particolare attraverso la formazione continua. Dopo aver ricordato che in Italia il tasso di dispersione scolastica, ossia di coloro che non ottengono un diploma di licenza di scuola secondaria superiore, è pari a ben il 17 per cento, auspica che gli obiettivi di riduzione di questo tasso, indicati nell’ambito della strategia Europa 2020, si possano raggiungere grazie all’attuazione di tale piano, che deve tener conto, in particolare, delle aree a elevata complessità. Ricorda, quindi, l’importanza della risoluzione che la VII Commissione si appresta a predisporre come strumento di indirizzo per l’attuazione del piano. Ribadisce anch’ella l’esigenza che l’organico sia effettivamente funzionale, a garanzia della stabilità degli interventi perseguiti, condividendo, inoltre, la particolare attenzione che bisogna porre nella valorizzazione dell’istruzione e formazione professionale, così come emerso, d’altronde, nel corso della recente indagine conoscitiva sulla dispersione scolastica, conclusa dalla VII Commissione della Camera.

Luigi GALLO (M5S) annuncia, come già anticipato nella seduta di ieri, che il suo gruppo ha appena presentato una risoluzione sul medesimo tema oggetto del presente atto di indirizzo.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

(7a Camera, 3.2.15) La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Milena SANTERINI (PI-CD) illustra la risoluzione in oggetto. Ricorda, in particolare, che la stessa impegna il Governo: ad utilizzare al meglio i 148 mila docenti da stabilizzare, dopo aver proceduto alla copertura dei posti vacanti e disponibili, disponendo che il nuovo organico non sia aggiuntivo bensì costituisca a tutti effetti espansione dell’organico e, per questo, sia stabile e fisso correlato all’attuazione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche o loro reti; ad operare per una complessiva revisione delle attuali classi di concorso finalizzata, in particolare, a garantire un ottimale utilizzo delle competenze professionali dell’organico superando le attuali rigidità; a considerare la stabilizzazione come una misura necessaria, ma non sufficiente, per una strategia volta a dotare le scuole di risorse professionali competenti e motivate e a potenziare gli interventi di sviluppo professionale; ad assicurare che prioritariamente l’organico funzionale delle scuole consenta, oltre alla piena copertura delle supplenze, l’attuazione degli obiettivi di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e dell’integrazione, attraverso progetti stabili almeno di durata biennale; ad assegnare alle aree a elevata complessità, da ridefinire ciclicamente tenendo anche conto dei risultati di apprendimento quali risultano dalle prove standardizzate INVALSI, una quota parte delle complessive risorse destinate all’organico funzionale d’istituto; a considerare gli effettivi bisogni rappresentati dalle scuole in relazione agli obiettivi da raggiungere individuati nel piano dell’offerta formativa, prevedendo che, all’interno della provincia di riferimento, si realizzi il più possibile una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative delle scuole, consentendo a queste di esprimere gradimenti in ordine alle competenze stesse; a modificare i tempi delle procedure preparatorie dell’anno scolastico nella gestione del personale docente; a sostenere in particolare, nella distribuzione delle risorse, il segmento dell’istruzione tecnica e dell’istruzione e formazione professionale; a formare e qualificare i docenti assunti nelle competenze richieste dalla qualità dell’insegnamento, in particolare nella lingua straniera e nell’informatica, nonché nei compiti di prevenzione del disagio, rinnovamento delle metodologie didattiche, orientamento, sviluppo delle competenze, integrazione interculturale e interventi tempestivi per affrontare le difficoltà di apprendimento, anche attraverso l’utilizzo sistematico dei Dipartimenti e delle Facoltà universitarie; ad accompagnare la formazione in ingresso del personale docente immesso in ruolo con una decisa innovazione dell’anno di prova, nel corso del quale accertare il possesso delle competenze di base dei docenti assunti, rilevandone crediti e debiti formativi in base ai quali prevedere la formazione ed eventuali possibilità di rinvio o recessione del contratto; ed a rivedere altresì la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne (quali docenti universitari e/o dirigenti tecnici); a prevedere di affrontare, nell’ambito di tale riorganizzazione dell’organico scolastico, la revisione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione; a riferire ai competenti organi parlamentari decorso un anno sullo stato e sull’esito della predetta stabilizzazione.

Antonio PALMIERI (FI-PdL), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede quale sarà l’iter di discussione della presente risoluzione.

Maria COSCIA (PD), con riferimento a quanto testé richiesto dal collega Palmieri, rileva che in sede di ufficio di presidenza potranno essere assunte le opportune determinazioni in merito. Entrando nel merito della risoluzione testé illustrata dalla collega Santerini, ritiene opportuno impegnare il MIUR affinché garantisca un’organizzazione flessibile e non rigida dell’organico, che deve essere funzionale, pluriennale e in grado di garantire l’insegnamento nelle fondamentali discipline nelle scuole di ogni ordine e grado. Manifesta poi perplessità sul riferimento all’INVALSI contenuto nella risoluzione in oggetto, nonché sull’ambito territoriale – non esclusivamente provinciale – all’interno del quale si deve realizzare una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative delle scuole. Sottolinea, infine, l’importanza che può assumere l’approvazione di un testo condiviso su un argomento tanto importante come quello oggi in discussione.

Antonio PALMIERI (FI-PdL), dopo aver ringraziato le colleghe Santerini e Rocchi, rileva che sarebbe opportuno inserire il riferimento alle scuole paritarie all’interno della risoluzione che la Commissione si sta accingendo a predisporre.

Luigi GALLO (M5S), dopo aver ricordato i tagli che sono stati effettuati nel settore dell’istruzione, ritiene che potrebbe essere riduttivo limitare il dibattito che deve essere svolto sull’interno piano della «Buona scuola» agli impegni contenuti nella risoluzione in esame. Si riserva, quindi, di presentare un’apposita risoluzione sul complessivo tema dell’istruzione, la quale potrà anche affrontare l’argomento citato delle scuole paritarie.

Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI si riserva di intervenire nel prosieguo della discussione sulla risoluzione in oggetto.

Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00580
presentato da
SANTERINI Milena
testo di
Venerdì 23 gennaio 2015, seduta n. 369

La VII Commissione,
premesso che:
le Linee Guida per «La Buona scuola» prevedono la stabilizzazione di circa 148 mila docenti, mediante la loro immissione in ruolo, nell’intento di avviare a soluzione l’annosa situazione del precariato;
il Governo, per rispondere ai bisogni reali delle scuole, con tale stabilizzazione, così come chiaramente affermato nel testo de «La Buona Scuola», intende anche ampliare l’offerta formativa e migliorarne la qualità, fornendo al piano di assunzioni una specifica caratterizzazione qualitativa;
nella legge di stabilità 2015 è stato istituito un fondo per la realizzazione del piano della «Buona Scuola» con particolare riferimento non solo al piano straordinario di assunzione dei docenti ma anche alla formazione dei docenti e dirigenti scolastici;
la distribuzione di tale personale deve essere effettuata conseguentemente in base a criteri funzionali agli obiettivi di qualità del servizio scolastico e alle necessità delle singole scuole, affinché possano raggiungere gli esiti di efficacia formativa da loro stesse individuati, ponendo particolare attenzione alle aree a rischio di disagio minorile e a forte processo migratorio;
uno degli scopi più importanti da conseguire con il razionale impiego di tali risorse umane deve essere costituito dalla prevenzione e dal contrasto della dispersione scolastica a sostegno del successo formativo, al fine di contribuire credibilmente alla riduzione della dispersione dal 17,6 per cento attuale al 10 per cento) entro il 2020, così come richiesto nel Documento conclusivo dell’Indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica, approvato dalla Commissione «Cultura, Scienza e Istruzione» della Camera e tenendo conto delle indicazioni della Commissione Europea che ha posto il fenomeno della dispersione scolastica tra i cinque obiettivi della strategia Europa 2020;
il rapporto di autovalutazione previsto dalla direttiva 8 settembre 2014, n. 11, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, dispone che le singole scuole analizzino i dati sugli alunni per quanto riguarda evasione, ripetenze, abbandoni e si rende, pertanto, necessario richiedere alle scuole di determinare gli obiettivi che intendano perseguire in questo campo;
la continuità didattica, una delle condizioni per qualificare l’offerta formativa, da molti anni viene gravemente compromessa dalla irregolarità dello svolgimento delle lezioni nei primi mesi dell’anno scolastico a causa di assegnazioni tardive del personale; occorre quindi assicurare il diritto prioritario alla continuità didattica degli alunni senza penalizzare il regolare accesso al posto di lavoro del personale docente, normalizzando lo svolgimento dell’attività didattica fin dall’inizio delle lezioni,

impegna il Governo:

ad utilizzare al meglio i 148 mila docenti da stabilizzare, dopo aver proceduto alla copertura dei posti vacanti e disponibili, disponendo che il nuovo organico non sia aggiuntivo bensì costituisca a tutti effetti espansione dell’organico e, per questo, sia stabile e fisso, correlato all’attuazione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche o loro reti;
ad operare per una complessiva revisione delle attuali classi di concorso finalizzata, in particolare, a garantire un ottimale utilizzo delle competenze professionali dell’organico superando le attuali rigidità;
a considerare la stabilizzazione come una misura necessaria ma non sufficiente per una strategia volta a dotare le scuole di risorse professionali competenti e motivate e a potenziare gli interventi di sviluppo professionale;
ad assicurare che prioritariamente l’organico funzionale delle scuole consenta, oltre alla piena copertura delle supplenze, l’attuazione degli obiettivi di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e dell’integrazione, attraverso progetti stabili almeno di durata biennale;
ad assegnare alle aree a elevata complessità, da ridefinire ciclicamente tenendo anche conto dei risultati di apprendimento quali risultano dalle prove standardizzate INVALSI, una quota parte delle complessive risorse destinate all’organico funzionale d’istituto;
a considerare gli effettivi bisogni rappresentati dalle scuole in relazione agli obiettivi da raggiungere individuati nel piano dell’offerta formativa, prevedendo che, all’interno della provincia di riferimento, si realizzi il più possibile una corrispondenza tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative delle scuole, consentendo a queste di esprimere gradimenti in ordine alle competenze stesse;
a modificare i tempi delle procedure preparatorie dell’anno scolastico nella gestione del personale docente (mobilità, nomine in ruolo, conferimento supplenze annue/temporanee fino al termine delle attività) prevedendo come obiettivo finale di conferire prima dell’estate le supplenze annue e fino al termine delle attività, per permettere il regolare avvio dell’anno scolastico;
a sostenere in particolare, nella distribuzione delle risorse, il segmento dell’istruzione tecnica e dell’istruzione e formazione professionale;
a formare e qualificare i docenti assunti nelle competenze richieste dalla qualità dell’insegnamento, in particolare nella lingua straniera e nell’informatica, nonché nei compiti di prevenzione del disagio, rinnovamento delle metodologie didattiche, orientamento, sviluppo delle competenze, integrazione interculturale e interventi tempestivi per affrontare le difficoltà di apprendimento, anche attraverso l’utilizzo sistematico dei Dipartimenti e delle Facoltà universitarie;
ad accompagnare la formazione in ingresso del personale docente immesso in ruolo con una decisa innovazione dell’anno di prova, nel corso del quale accertare il possesso delle competenze di base dei docenti assunti, rilevandone crediti e debiti formativi in base ai quali prevedere la formazione ed eventuali possibilità di rinvio o recessione del contratto; ed a rivedere altresì la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne (quali docenti universitari e/o dirigenti tecnici);
ad attivare un sistema di formazione continua in servizio degli insegnanti che coinvolga in modo strutturale scuola e università, per assicurare una cooperazione tra innovazione educativa, sperimentazione scolastica e ricerca universitaria; a perseguire, sia nella formazione iniziale, sia in quella continua, piena integrazione tra i saperi disciplinari, i metodi di insegnamento, le didattiche e le competenze pedagogiche;
ad accertare e monitorare da parte delle scuole il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della dispersione dichiarati nel rapporto di autovalutazione delle scuole, che dovranno compilare entro il luglio 2015, prevedendo un’apposita attenzione al miglioramento, della scuola anche in collaborazione con l’Invalsi ed, a tale scopo, a completare le anagrafi scolastiche con il concorso delle regioni, indispensabile per la prevenzione degli abbandoni e della dispersione;
a prevedere di affrontare, nell’ambito di tale riorganizzazione dell’organico scolastico, la revisione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, al fine di valorizzare l’acquisizione delle competenze sociali e civiche anche attraverso nuove modalità di valutazione degli studenti e autovalutazione delle scuole, l’individuazione di figure di coordinamento e una revisione curricolare e del tempo-scuola coerenti con la pratica effettiva del vivere a scuola da cittadini;
a riferire ai competenti organi parlamentari decorso un anno sullo stato e sull’esito della predetta stabilizzazione.
(7-00580) «Santerini, Rocchi».