Segreterie scolastiche prossime al collasso?

da La Tecnica della Scuola

Segreterie scolastiche prossime al collasso?

Il sistema informatico per il pagamento degli stipendi funziona a intermittenza e molto spesso alle scuole vengono chiesti “monitoraggi” e rendicontazioni dall’oggi al domani.
La denuncia di Unicobas.

Ormai le molestie burocratiche di cui sono vittime le segreterie scolastiche sono pressochè quotidiane. Per l’intero mese di gennaio le scuole sono state oggetto continuo di solleciti per il pagamento degli stipendi dei supplenti, sia quelli arretrati sia quelli di gennaio.
E, proprio in materia di stipendi, le scuole devono scontare anche il fatto che non sempre il sistema di Noipa funziona in modo regolare. Le ore perse per capire se il malfunzionamento dipende dalla postazione da cui si lavora, dalla connessione disponibile o dal sistema centrale non si contano più.
Al Ministero sembrano non rendersi conto che le segreterie scolastiche non si trovano tutte nelle grandi città servite dalla banda larga, ma sono sparse dovunque anche in montagna o nelle aree più isolate. Le scuole senza una connessione internet adeguata sono ancora tante.
E poi ci sono le vere e proprie “scocciature”, come quella che nei giorni scorsi è stata segnalata da Unicobas e relativa ai progetti scuola-lavoro. Nel Lazio (ma probabilmente anche in altre regioni) l’USR ha chiesto alle scuole di predisporre seduta stante i rendiconti delle spese connesse con i progetti scuola-lavoro: “Sono indispensabili – hanno spiegato i funzionari regionali – per consentire al Ministero di erogare il saldo”.
Ovviamente i rendiconti doveva esssere predisposti nel giro di pochissimo tempo e, per di più, firmati da revisori dei conti: evidentemente la firma di un DSGA e di un dirigente scolastico non sono sufficienti o addirittura non sono considerate abbastanza affidabili da parte del Ministero.
Le scuole hanno “obbedito” ma il malumore degli uffici sale sempre di più.
“Difficile dire fino a quando le segreterie riusciranno a resistere – sottolinea Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas – certo è che a settembre, il taglio di 2mila posti previsto dalla legge di stabilità provocherà il collasso finale degli uffici”.