Riforma, ecco perchè cambierà la vita scolastica di studenti e insegnanti

da La Tecnica della Scuola

Riforma, ecco perchè cambierà la vita scolastica di studenti e insegnanti

 

Nel dl che a fine mese arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri vi saranno tre macro-capitoli: studenti, insegnanti, vita scolastica. All’interno il pacchetto assunzioni, il concorso per prof, la nuova carriera, l’aggiornamento obbligatorio, la valutazione. E interventi sui programmi. Tempi più lunghi per la legge delega, dove confluiranno le parti più “ostiche”: revisione organi collegiali, nuovo testo unico, forse riforma dei cicli e della scuola dell’infanzia.

Cominciano a trapelare indiscrezioni sempre più dettagliate sulla riforma della scuola: l’annuncio ufficiale del programma è previsto per il prossimo 22 febbraio, in occasione del primo compleanno del Governo Renzi. Presso il Tempio di Adriano di Roma, il Pd presenterà le linee guida, rivedute e corrette sulla base delle indicazioni pervenute nel corso dei due mesi di consultazione nazionale on line. Di sicuro, al momento, si sa solo il nome dell’evento: “La scuola che cambia, cambia l’Italia”.  Sui contenuti del decreto legge che approderà a lì a qualche giorno in Consiglio dei Ministri (seguirà una legge delega che accoglierà questioni più ampie), dicevamo, ci dobbiamo accontentare delle indiscrezioni. Che però si fanno sempre più dettagliate.

Secondo l’agenzia nazionale Ansa, il decreto legge, la parte della riforma da approvare con urgenza e che avrà effetti pratici già dal prossimo anno scolastico, come ha confermato dal premier Renzi, “sarà sostanzialmente composto di tre grandi capitoli: studenti, insegnanti, vita scolastica. In esso confluiranno il pacchetto di assunzioni (circa 140 mila persone che dovranno restare almeno tre anni nel posto che scelgono), sarà impostato il nuovo concorso per docenti (“avremo – ha assicurato il ministro – professori più giovani. Nel 2025 la media sarà scesa di 3-4 anni”), verranno affrontate le questioni che riguardano carriera (a cominciare dagli scatti di merito; gli scatti di anzianità rimarranno in vita, ma con un ruolo sempre più marginale), aggiornamento (obbligatorio) e valutazione”.

Sono previsti anche interventi sulle discipline e i programmi scolastici, la cui ultima rivisitazione normativa risale alla legge 133/2008 durante l’ultimo Governo Berlusconi e con Maria Stella Gelmini ministro dell’Istruzione. Anche in questo caso vi sono previsioni, anche dettagliate. “Nelle quarte e quinte elementari oltre alla musica e all’educazione fisica con insegnanti specialisti, da settembre ci sarà la possibilità di avere professori di inglese che insegneranno, in compresenza con la maestra, una materia in inglese, il cosiddetto Clil. In terza e quarta superiore verrà introdotta un’ora di economia”.

Qualche indizio comincia a trapelare anche sulla legge delega, attraverso cui verranno affrontati le parti della riforma più “ostiche”: come la riforma degli organi collegiali, attesa da decenni, ma anche il nuovo “testo unico per la scuola, un’eventuale riforma dei cicli e con buona probabilità anche la riforma della scuola dell’infanzia recependo il disegno di legge sul sistema integrato per l’infanzia, prima firmataria Francesca Puglisi, che prevede l’estensione dell’educazione prescolare dai tre mesi ai sei anni su tutto il territorio nazionale”.