Eurispes, Italia indietro su abbandono scolastico e laureati under 34

da Il Sole 24 Ore

Eurispes, Italia indietro su abbandono scolastico e laureati under 34

di Francesca Milano

Il capitolo dedicato all’Istruzione nel rapporto 2015 conferma che il nostro Paese è sempre più lontano dal raggiungimento degli obiettivi Ue per il 2020.

Nell’istruzione l’Italia non riesce a tenere il passo dell’Europa. Nel suo rapporto relativo al 2015, l’Eurispes fa il punto sulla stategia decennale varata dalla Ue in tema di istruzione, i cui obiettivi sono la riduzione sotto al 10% del tasso di abbandono scolastico e l’aumento al 40% dei laureati entro i 34 anni (guarda la tabella ).

Abbandono scolastico
A cinque anni dall’avvio del decennio “strategico”, in Italia l’abbandono scolastico tocca ancora cifre molto elevate: 17% contro la media europea che si attesta a quota 11,9 per cento. A preoccupare – secondo il rapporto Eurispes – è soprattutto la lentezza con la quale si sta riducendo tale percentuale: di questo passo, entro la fine del decennio (2020) l’Italia non raggiungerà il target proposto dalla Ue, motivo per cui per l’Italia è stato fissato un target nazionale a quota 15-16%, ben lontano dall’inarrivabile 10% che invece sembra essere alla portata della maggior parte degli altri Paesi.
Nel dettaglio, in Italia sono soprattutto i ragazzi ad abbandonare gli studi: 20,2% contro il 13,7% delle ragazze. Oltre al divario di genere, ne esiste anche uno legato alla cittadinanza: gli studenti extracomunitari che abbandonano la scuola solo il 34,4%, contro il 14,8% degli italiani.

Laureati
Anche il secondo obiettivo europeo è ancora troppo lontano per l’Italia, che sul fronte dei laureati tra i 30 e i 34 anni è addirittura fanalino di coda nella classifica dei Paesi. La percentuale di laureati tra i 30 e i 34 anni in Italia è pari al 22,4%, contro la media Ue del 36,5 per cento. Anche in questo contesto si registra una differenza tra uomini e donne: 17,7% contro il 27,2 per cento. Questo ritardo rispetto agli obiettivi Ue ha portato a un ridimensionamento del target per l’Italia, che entro il 2020 dovrà ragginugere il 26-27% dei laureati sotto i 34 anni, contro lo standard comunitario del 40 per cento.