Una didattica più «Smart» per Matematica e Scienze

da Il Sole 24 Ore

Una didattica più «Smart» per Matematica e Scienze

di Eugenio Bruno

Insegnare matematica e scienze con modalità più “smart”. A cominciare da un portale dedicato e dall’utilizzo dell’e-learning. Lo prevede il progetto Science and mathematics advanced research for good teaching (Smart) che è stato lanciato nell’ambito di Erasmus+ ed è stato presentato ieri al ministero dell’Istruzione. L’iniziativa è nata su proposta dell’Istituto superiore Carlo Anti di Villafranca di Verona, in partenariato internazionale con altre istituzioni scolastiche, università e rappresentanze del mondo del lavoro di Italia, Svezia, Germania, Ungheria e Olanda.

Il progetto
Ha durata biennale e rientra nell’ambito delle attività avviate dal Miur per la promozione della cultura tecnico-scientifica. Da un lato, migliorando le competenze professionali dei docenti e supportando l’innovazione nel sistema di formazione iniziale e continua degli insegnanti di matematica, fisica e scienze. Dall’altro aumentando la motivazione degli alunni ad approfondire lo studio delle materie scientifiche. Complessivamente sono coinvolti oltre 2.000 docenti (800 già attivi e oltre 1.200 in formazione) e 18.000 alunni (600 le scuole accreditate) per il capitolo Matematica mentre per le Scienze sono 1.200 gli insegnanti interessati, con 500 esperimenti online e una serie di Forum tematici. Nel corso dei prossimi mesi, sarà creato un portale web che ospiterà, tra l’altro, “open online courses” di matematica e scienze, lezioni e materiali didattici utilizzabili liberamente.

Il collegamento tra scuola, università e lavoro
L’importanza di questo link viene confermata dai vari soggetti coinvolti. «Questo progetto – ha spiegato Marina Marchisio, docente di matematica all’università di Torino – è importantissimo perché rappresenta un’apertura e un confronto anche con università europee. L’Università di Torino – ha aggiunto – ha messo a disposizione una piattaforma e-learning che offre, oltre a materiali e forum, un ambiente di calcolo più evoluto e un sistema di tutoring sincrono e asincrono. E dai primi risultati abbiamo visto che utilizzando questa modalità didattica la motivazione, l’interesse e l’apprendimento degli studenti per la matematica è maggiore». A sua volta, Claudio Pardini, preside dell’istituto Anti, ha sottolineato come l’iniziativa nasca dai risultati poco confortanti emersi dall’analisi Ocse: «Il problema – ha spiegato – è che la matematica viene insegnata in maniera troppo slegata dalla realtà, i ragazzi non capiscono a cosa serve, non hanno riscontro nella vita quotidiana, trovano le lezioni noiose e sono demotivati. Per questo occorre rinnovare l’apprendimento della materia». Sulle modalità che verranno seguite si è soffermato Settimio Mobilio, docente di Roma Tre: «L’uso della pratica laboratoriale è molto più diffuso in Europa rispetto all’Italia. Da noi gli insegnanti ricorrono soprattutto alle lezioni frontali per l’insegnamento delle scienze. La nostra scuola non ha tenuto il passo del progresso e della scienza. Il progetto Smart – ha concluso – va ora in questa direzione con più laboratori e materiali didattici sviluppati per l’insegnamento delle scienze».