Esposizione al vero

ESPOSIZIONE AL VERO di Umberto Tenuta

CANTO 400 ESPOSIZIONE AL BELLO AL BUONO AL VERO

OGGI TOCCA AL VERO

“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gesù in Gv 8,32)

<<… l’uomo, rispetto ad altri animali, non può certo vantare armi naturali paragonabili, come denti, artigli, potenza muscolare, veleni ecc. Nella lotta per sopravvivere, ha sviluppato soprattutto l’intelligenza, con la quale ha rapidamente rimontato il deficit iniziale.

<<Curiosità ed esplorazione
<<L’uomo è l’animale più curioso che esista, più dei gatti e delle scimmie
. La sua curiosità è connaturata alla dimensione del suo cervello.
<<Teognide, andava mostrando ad un più vasto pubblico come quella saggezza, per quanto quasi inaccessibile, fosse tuttavia indispensabile agli uomini, se non volevano essere preda dell’impotenza, figlia dell’ignoranza:
<<La conoscenza vi renderà liberi, diceva Socrate>>.

 

Nasce, il figlio dell’uomo, ignudo.

Debole, fragile, incapace, non autonomo, non libero, non ancora uomo.

Ma dotato di infinita curiosità[1].

Curiosità che lo spinge a toccare, mangiare, guardare, ascoltare, esplorare il mondo che lo circonda.

E la madre lo asseconda.

Lo libera dalle fasce che gli impediscono di muoversi, di andare, di esplorare il mondo attorno a lui.

*IBUKA M., A un anno si pattina, a tre si legge, e si suona il violino, Armando, Roma, 1984

*TITONE R., Bilingui a tre anni, Armando, Roma, 1973.

SCARDOVELLI M., <<Nessuno di loro (Buddha, Socrate e Freud) ha creduto, neppure per un minuto, che la conoscenza che rende l’uomo libero possa ottenersi con l’apprendimento meccanico di dati, concetti, teorie. Cioè con quel tipo di conoscenza che ancora oggi viene praticata nella maggioranza delle scuole e dei corsi universitari, e che ha fatto dire ad uno spirito libero come Ivan Illich: “Descolarizziamo la società!”, MIMESIS, 2010>>.

Esporre al VERO!

Esporre alla conoscenza del VERO.

Lo fanno le MADRI.

Per quanto a loro possibile: ricco e vario è l’ambiente nel quale i bimbi trascorrono i primi tre anni della loro vita ed apprendono a muoversi, a prendere, a pattinare, a danzare, a cantare, a parlare una lingua.

Forse lo fa ancora il GIARDINO DELL’INFANZIA.

Oh, Giardino di fiori!

Resisti alle voci della Sirena PRIMARIA e SECONDARA!

Regala pietre e sassi!

Regala erbe e petali di rose!

Regala gialle margherite da sfogliare!

Regala girotondi per cantare!

Sono ancora curiosi i bimbi e tutto vogliono toccare, assaporare, ascoltare, odorare.

SCUOLA PRIMARIA!

Arriva presto, anche a cinque anni.

Troppo presto per lasciare i giardini.

E non andar sulle colline in fiore.

A prendere sassi, a smuovere massi, a fare dieci, cento, mille passi.

Ad imparare il Sistema Internazionale.

A coglier fiori di ciclamini in fiore.

A imparare i colori dell’arcobaleno.

A guardare le cime dei monti, le sorgenti, i torrenti, i laghi, i mari.

Bimbo mio, quante cose impari!

Impari e sai.

La tua curiosità non è sazia mai.

E sulle strade del mondo sempre oltre confine vai.

Di perché pieno lo zaino tu hai.

Io non so, nessuno sa dove arriverai.

Oltre i fini dell’orizzonte libero tu andrai.

<<Non aspettar mio dir più né mio cenno;

libero, dritto e sano è tuo arbitrio,

e fallo fora non fare a suo senno:

per ch’io te sovra te corono e mitrio>>.

……

“Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa.

E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!”

(Rudyard Kipling)

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

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[1] HODKIN R.A., La curiosità innata – Nuove prospettive dell’educazione, Armando, Roma, 1978.