Promuovere e governare l’integrazione

Alunni stranieri, Giannini: “Integrazione sarà centrale nella Buona Scuola”

gianniniL’integrazione linguistica e culturale degli studenti figli di migranti sarà uno “dei punti cardine del decreto ‘La Buona Scuola’”. Perché “la scuola è la base, la cornice ideale per diventare cittadini sostanziali. E noi stiamo andando in questa direzione”. Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha aperto la due giorni di approfondimento e formazione dal titolo ‘Le scuole in contesti multiculturali. Promuovere e governare l’integrazione’, a cui partecipano oltre 250 fra dirigenti scolastici, docenti, esponenti di associazioni, studenti e genitori provenienti da tutta Italia. L’iniziativa è organizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Ufficio Scolastico per il Lazio, Roma Capitale e l’Università Roma Tre.

“Vogliamo fornire alle istituzioni scolastiche – ha spiegato il Ministro – gli strumenti scientifici, didattici e organizzativi adeguati e dare centralità alla formazione linguistica perché la lingua è passaporto di comunicazione e integrazione”.

L’iniziativa di oggi e domani è stata promossa nell’ambito dei lavori dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione e l’intercultura, istituto a settembre scorso dallo stesso Ministro Giannini. Nel corso della mattinata, presso la Sala della Comunicazione, al Miur, a Roma, è stata presentata una sintesi del volume “Alunni con cittadinanza non italiana. Tra difficoltà e successi”, in corso di pubblicazione e realizzato dal Miur in collaborazione con la Fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità). Il seminario si è poi spostato presso l’Università Roma Tre dove, tra le 15.00 e le 18.00, sono state previste sessioni tematiche di lavoro (nelle aule della facoltà di Scienze della formazione primaria). Gli esperti che hanno preso parte all’iniziativa provengono tutti da scuole che si caratterizzano per una forte presenza di alunni con cittadinanza non italiana. Ad animare i tavoli di lavoro anche studenti immigrati in Italia, ciascuno con una propria storia da raccontare.

Domani, venerdì 20, nell’Aula Magna del Rettorato (sempre dell’Università Roma Tre), la tavola rotonda finale. Ad aprirla Houssem Dalhoumi, alunno di La Spezia e primo presidente “straniero” di una consulta provinciale degli studenti. Housseum per la sua relazione ha scelto come titolo “Sono italiano, vengo dall’altra sponda del Mediterraneo”. Il presidente della consulta, nato in Tunisia, cresciuto in Italia, e in Italia ha fatto tutto il suo percorso scolastico, è il “prototipo” dei ragazzi “in attesa di cittadinanza”.

Gli alunni con cittadinanza non italiana sono quasi 803.000 (anno scolastico 2013/2014), il 9% del totale degli alunni. Il numero di questi studenti è quadruplicato dal 2001/2002 (erano 196.414, il 2,2% della popolazione scolastica complessiva) ad oggi. La loro presenza è in crescita nelle scuole superiori (22,7% nel 2013/2014 e nelle scuole non statali (10% degli alunni con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2013/2014 a fronte del 13,3% degli italiani). I nati in Italia sono ormai oltre la metà: il 51,7 per cento (415.283) degli alunni stranieri, un sorpasso avvenuto nell’ultimo anno scolastico. Romeni, albanesi e marocchini: i gruppi più numerosi secondo un trend ormai consolidato. Gli istituti tecnici – nell’anno scolastico 2013/2014 – sono stati in cima alle preferenze di questi alunni. Ma in aumento anche la scelta dei licei.

Rapporto alunni cittadinanza non italiana 2013-14

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‘Promuovere e governare l’integrazione’
Dal 19 febbraio a Roma due giorni di seminari e formazione fra pari per 250 presidi e docenti di scuole multiculturali
Aprono il Ministro Giannini e il Sottosegretario Faraone

Lavorano in scuole dove la multiculturalità è pane quotidiano e da domani, per due giorni, si riuniranno a Roma per condividere e scambiare le loro esperienze di integrazione. Duecentocinquanta fra dirigenti scolastici, docenti, esponenti di associazioni, studenti e genitori saranno protagonisti del seminario “Le scuole in contesti multiculturali. Promuovere e governare l’integrazione”, organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Ufficio scolastico per il Lazio, Roma Capitale e l’Università Roma Tre.

L’iniziativa è nata nell’ambito dei lavori dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione e l’intercultura del Miur, istituito a settembre dal Ministro Stefania Giannini. Il Ministro aprirà i lavori insieme al Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. L’evento di apertura del seminario sarà ospitato presso la sala della Comunicazione del Miur, in Viale Trastevere, a partire dalle 9.30.

Nel corso della mattinata, sarà presentata una sintesi del volume ‘Alunni con cittadinanza non italiana. Tra difficoltà e successi’ in corso di pubblicazione e realizzato dal Miur in collaborazione con la Fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità). Il volume, che raccoglie dati provenienti da molteplici fonti (Miur, Invalsi, Ministero del Lavoro, Isfol, Indire, Istat, Pisa, Ocse), traccia un quadro della presenza di alunni di origine straniera nelle nostre scuole e università, ma offre anche spunti sull’educazione degli adulti immigrati e sui numeri dei Neet (Not in education, employmentor training) fra i giovani di cittadinanza non italiana. Gli alunni di cittadinanza non italiana sono 803.000 (anno scolastico 2013/2014), aumentano quelli presenti nelle scuole superiori. I nati in Italia sono ormai oltre la metà, il 51,7%: il sorpasso si è registrato nel corso dell’ultimo anno scolastico. I neo arrivati nell’ultimo anno sono il 4,9% e sono in calo. Nel 2013/2014, gli istituti tecnici sono stati la prima scelta degli alunni stranieri, ma è in aumento anche la scelta dei licei.

Nel corso del pomeriggio di domani, il seminario si sposterà a Roma Tre dove fra le 15.00 e le 18.00 si svolgeranno sessioni tematiche di lavoro presso le aule di Scienze della formazione primaria. Gli operatori coinvolti provengono da scuole con una forte presenza di alunni di cittadinanza non italiana. Sette i temi che verranno affrontati. Alcuni inediti, come l’integrazione fatta a partire dai nidi, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie. Altri di stringente attualità: un tavolo, fortemente voluto dopo la strage di Charlie Ebdo in Francia, sarà dedicato alla sfida del dialogo tra culture e religioni. Nel corso del seminario, gli operatori della scuola racconteranno le loro buone pratiche. Un viaggio attraverso l’Italia dell’integrazione. Come quella della scuola ‘Sassetti Peruzzi’ di Firenze, dove la presenza massiccia di studenti cinesi è stata trasformata in una ricchezza ai fini anche dello scambio linguistico. O quella della scuola ‘Crema 3’, in provincia di Cremona, dove grazie alle tecnologie avanzate si cerca di facilitare l’apprendimento dell’italiano degli alunni figli di migranti.

Nei tavoli saranno coinvolti anche studenti di origine straniera per raccontare le loro esperienze. Venerdì 20, nell’Aula Magna del rettorato, la tavola rotonda finale. Sarà Houssem Dalhoumi, studente di La Spezia, primo presidente “straniero” di una consulta provinciale degli studenti, ad aprire la giornata conclusiva con un intervento dal titolo, da lui scelto, ‘Sono italiano, vengo dall’altra sponda del Mediterraneo’. Houssem, nato in Tunisia, cresciuto in Italia dove ha fatto il suo percorso scolastico, è il prototipo dei ragazzi “in attesa di cittadinanza”, il suo Mediterraneo è anche il nostro e richiama questioni di grande (e preoccupante) attualità.

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