24 marzo Ministro in 7a Commissione Senato

Il 25 febbraio, 18 e 24 marzo si svolge in 7a Commissione Senato l’Audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulle prospettive di riordino della normativa riguardante il settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) e degli ex istituti musicali pareggiati, nonché sugli esiti della consultazione pubblica la “Buona Scuola”

(7a Senato, 24.3.15)  Il PRESIDENTE, dopo un indirizzo di saluto, introduce l’oggetto della presente audizione, ricordando che essa sarà dedicata alle risposte del ministro Giannini ai quesiti e alle osservazioni formulati nella seduta n. 167 dello scorso 18 marzo.

Il ministro Stefania GIANNINI affronta preliminarmente il quesito formulato dalla senatrice Serra sull’accesso alla prestazione previdenziale per gli insegnanti coinvolti nella cosiddetta “quota 96”. Al riguardo, rammenta quanto esplicitato dal Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione, onorevole Madia, rispondendo ad un’interrogazione a risposta immediata svolta lo scorso 11 febbraio presso la Camera dei deputati, ove è stata rimarcata la volontà dell’Esecutivo di individuare, quale priorità di intervento, il sostegno alle persone prive attualmente di prospettiva occupazionale. Coerentemente con tale linea, il disegno di legge su “La buona scuola” adottato dal Consiglio dei ministri è focalizzato sulla stabilizzazione in ruolo di docenti precari e di vincitori di concorso: pertanto, non viene affrontata la questione specifica di “quota 96”.

Sul punto, ricorda, peraltro, che tale problematica coinvolgeva circa 4.000 persone di cui circa 1.000 hanno già presentato domanda di accesso all’assegno previdenziale all’INPS, con un esito positivo. Ne consegue che, ad oggi, la tematica in oggetto coinvolge poco meno di 3.000 persone, su cui sarà avviata una prossima riflessione.

In merito al reclutamento degli insegnanti, ricorda che il piano straordinario di assunzioni previsto dal disegno di legge prevede, dal 1° settembre 2015, l’immissione in servizio di 100.701 persone, determinando l’assunzione di tutti i vincitori del concorso svolto nel 2012, nonché di tutti gli iscritti alle graduatorie ad esaurimento della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado. Invece, per quanto attiene agli iscritti alle graduatorie ad esaurimento della scuola dell’infanzia, questi verranno stabilizzati nell’ambito delle disponibilità di organico. Permane, quindi, il problema di circa 20.000 persone escluse che verranno recuperate in una seconda fase.

Sottolinea come tale piano assunzionale consentirà l’assunzione a tempo indeterminato dei vincitori di procedure concorsuali o di soggetti per legge equiparati come, per l’appunto, gli iscritti alle graduatorie ad esaurimento, secondo un criterio ispirato al principio costituzionale dell’accesso alla pubblica amministrazione per concorso pubblico, che diventerà, a regime, l’unico canale di selezione del corpo docenti. D’altra parte, tale programma di assunzioni è adeguato a dare risposta ai rilievi formulati dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, nella recente giurisprudenza sulla stabilizzazione del precariato.

Nel fornire, poi, elementi numerici sulla composizione dei docenti stabilizzati, fa presente come il programma di assunzioni comporterà il potenziamento della pianta organica di circa 50.000 unità, contribuendo ad implementare l’organico dell’autonomia e a rispondere ai piani di offerta formativa incentrati sull’insegnamento della lingua italiana, della lingua inglese e di discipline come l’educazione musicale, l’educazione artistica, il diritto e l’economia (inclusa l’educazione alla cittadinanza attiva), l’utilizzo consapevole dei nuovi media  e degli strumenti digitali, oltre all’incentivazione di comportamenti responsabili ispirati al rispetto dell’ambiente, dei beni culturali, del paesaggio e della legalità; un ulteriore aspetto, sempre nell’ambito dei nuovi programmi di insegnamento, attiene al potenziamento dell’educazione fisica e all’introduzione dell’educazione alla salute e a stili di vita responsabili, nonché alla pratica sportiva. Saranno poi poste in essere specifiche iniziative di contrasto alla dispersione scolastica e di prevenzione di ogni forma di bullismo e di discriminazione.

Il potenziamento dell’organico dell’autonomia risulta, altresì, funzionale al raggiungimento di obiettivi come l’eventuale apertura pomeridiana delle scuole, la diminuzione del numero di studenti per classe e il rafforzamento dei programmi di alternanza scuola-lavoro. Ne consegue che, compatibilmente con i tempi dei lavori parlamentari, dal prossimo 1° settembre il programma di assunzioni sarà funzionale proprio alla realizzazione dell’organico dell’autonomia, determinando la responsabilità degli istituti scolastici nella richiesta di adeguate risorse umane e finanziarie.

All’interno del piano di assunzioni, un’attenzione particolare sarà dedicata all’immissione di personale specializzato nel sostegno.

In merito, poi, agli insegnanti iscritti alle graduatorie di istituto, non rientranti nelle stabilizzazioni, rileva che i titoli acquisiti con l’insegnamento costituiranno elementi preferenziali ai fini delle prossime procedure concorsuali. Al riguardo, fa presente che, dalla metà degli anni Novanta al 2012, non si sono svolte ben sette tornate concorsuali, togliendo prospettive occupazionali a circa 150.000 persone.

Con riferimento al quesito formulato dal senatore Bocchino, osserva che i circa 20.000 iscritti alle graduatorie ad esaurimento per la scuola dell’infanzia sono destinati ad essere gradualmente assorbiti, attraverso l’attuazione della delega sul sistema educativo integrato 0-6 anni. Sul punto, il Governo ritiene che lo strumento della delega sia quello più efficace per permettere, con l’apporto determinante del Parlamento, la realizzazione di un sistema incentrato sull’omogeneità territoriale e sull’estensione al maggior numero di bambini dell’offerta formativa pre-scolare.

Venendo al quesito della senatrice Puglisi sulla riforma degli organi collegiali, fa presente come lo strumento della delega sia considerato quello più efficace per rivedere l’intera materia, salvaguardando anche l’autonomia statutaria degli istituti scolastici e i principi della distinzione di funzioni tra i diversi organi, oltre che del coinvolgimento delle componenti esterne al comparto scolastico.

Con riferimento alle osservazioni del senatore Conte sull’alternanza scuola-lavoro, rileva che una delle finalità principali del disegno di legge del Governo consiste nell’instaurazione di un dialogo permanente tra il mondo della scuola e il mondo produttivo, realizzando almeno 400 ore di alternanza negli istituti tecnici e almeno 200 ore nei licei. Per attuare tale piano di alternanza, si agisce ricorrendo a tre leve specifiche, ossia lo stanziamento di risorse finanziarie, la semplificazione per le imprese, inclusa la possibilità di stipulare contratti di apprendistato prima dei diciotto anni, nonché l’introduzione per le scuole della possibilità di dotarsi di appositi laboratori territoriali per l’occupazione e il raccordo scuola-lavoro, anche nei periodi estivi. Per finanziare tali laboratori sono stanziati, quindi, 90 milioni quest’anno e, a regime, dal prossimo anno, 30 milioni annui.

Circa la tematica delle scuole paritarie, il disegno di legge rappresenta una prima importante attuazione della legge n. 62 del 2000 sul riconoscimento della libertà di scelta educativa, oltre che la valorizzazione di una realtà, come quella delle scuole paritarie, che coinvolge circa 874.000 alunni, di cui 622.000 nella scuola dell’infanzia. Per venire incontro ai bisogni delle famiglie viene, quindi, prevista una detrazione fiscale fino ad un massimo di 400 euro per alunno.

Con riguardo al quesito formulato dalla senatrice Montevecchi sul sostegno agli studenti disabili, osserva che una delle deleghe contenute nel disegno di legge attiene proprio all’inclusione scolastica, attraverso la ridefinizione del ruolo del personale di sostegno, nonché la relativa formazione e l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni.

Venendo al tema sollevato dalla senatrice Blundo sul contrasto alla dispersione scolastica, ritiene che l’intero impianto del disegno di legge sia ispirato ad un modello educativo volto a contrastare la dispersione, attraverso il potenziamento dell’autonomia delle scuole, oltre all’incremento dell’offerta formativa. Si tratta, quindi, di insistere sull’implementazione di azioni come l’apertura pomeridiana delle scuole, la riduzione del numero degli alunni per classe, il potenziamento della lingua italiana per gli studenti stranieri, che rappresentano la fascia più colpita dalla dispersione, oltre all’alternanza scuola-lavoro. Ovviamente, tali azioni devono essere calibrate secondo le caratteristiche proprie delle varie aree territoriali.

Con riguardo, invece, alle osservazioni circa il ruolo della dirigenza scolastica, conferma che il dirigente diventerà una figura centrale, la cui professionalità sarà ispirata ai principi di autonomia e responsabilità, anche attraverso una costante valutazione dei risultati ottenuti. Proprio per il raggiungimento di tali obiettivi, il fondo unico nazionale per la retribuzione di risultato dei dirigenti viene incrementato di circa 35 milioni di euro all’anno.

Rispondendo, poi, alla domanda della senatrice Fasiolo sulla questione delle reggenze, ritiene che la risposta migliore non potrà che venire dalle procedure concorsuali in atto oltre che da quelle future.

Si sofferma, quindi, sugli aspetti della formazione degli insegnanti, fornendo elementi sulla stesura dell’apposito piano nazionale, nonché sull’istituzione della carta elettronica per le iniziative di aggiornamento e ricorda che, per i nuovi assunti, sarà previsto un anno di prova, il cui superamento rappresenterà una condizione imprescindibile per la stabilizzazione definitiva.

In merito alla domanda della senatrice Petraglia sul personale amministrativo tecnico ausiliario (ATA), evidenzia che, da quest’anno, sono previste regolari assunzioni, sulla base sia delle graduatorie vigenti sia di futuri piani di assunzione.

Con riguardo all’osservazione del senatore Liuzzi sull’importanza dell’insegnamento della geografia, condivide tale rilievo, precisando che, comunque, il disegno di legge non aumenta il numero delle ore dei singoli insegnamenti, a livello ordinamentale, scegliendo di valorizzare l’autonomia degli istituti scolastici.

Passando, poi, alle questioni riguardanti il “cantiere AFAM” e il relativo documento “chiamata alle arti” auspica che, prima della prossima pausa estiva, si possa addivenire ad una proposta di revisione organica della materia, attraverso la convergenza tra Parlamento e Governo.

Con riferimento agli ex istituti musicali pareggiati, rileva come la statizzazione a costo zero prevista dalla legge n. 508 del 1999 risulti impraticabile rendendosi necessarie apposite risorse finanziarie pari a circa 40 milioni di euro, permettendo così la realizzazione, nei prossimi anni, di un graduale processo di statizzazione.

Con riferimento al quesito sollevato dal senatore Bocchino sul Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), ritiene che non sarebbe efficace, ad oggi, includerlo nel Consiglio universitario nazionale (CUN), dal momento che la mancata attuazione della legge n. 508 ha fatto sì che il comparto AFAM rappresenti tuttora un ibrido irrisolto tra sistema universitario e sistema scolastico. Conferma, quindi, l’intenzione di adottare il regolamento istitutivo del CNAM.

Sul tema dei precari del comparto AFAM, ricorda che questi hanno già ricevuto un segnale importante, attraverso la stabilizzazione verificatasi nel 2013 e auspica che, come per la scuola, in futuro siano attivate apposite procedure concorsuali.

In merito all’osservazione della senatrice Ferrara, concorda con l’obiettivo di armonizzare il settore AFAM con quello dei licei musicali, sottolineando, tuttavia, che i licei vanno visti come istituti formativi di secondo livello di tipo generalista e auspicando che, seguendo il modello francese, si punti su pochi e qualificati istituti musicali di eccellenza, competitivi a livello internazionale, affiancati da una rete territoriale di centri di formazione dei giovani musicisti.

In risposta alla senatrice Montevecchi, ritiene che gli attuali criteri di scelta delle figure apicali siano trasparenti e corrispondenti alle esigenze di mutualità peraltro riprese dall’esperienza del mondo accademico. Al riguardo, rivendica poi, di aver introdotto una procedura di selezione aperta e trasparente per la nomina del rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca nei consigli di amministrazione degli istituti del settore AFAM.

Da ultimo, con riguardo ai dipendenti del settore AFAM assunti con contratti atipici, fa presente che è in corso di predisposizione il regolamento per disciplinare il reclutamento dei dipendenti, in attuazione dell’articolo 2 della legge n. 508 del 1999.

 

Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato il Ministro per la puntualità delle risposte fornite, fa presente che, con ogni probabilità, l’iter di esame del disegno di legge del Governo su “La buona scuola” avrà inizio alla Camera dei deputati e che si sta valutando, insieme alla vice presidente della Commissione cultura dell’altro ramo del Parlamento, onorevole Piccoli Nardelli, l’opportunità di svolgere un ciclo di audizioni in sede congiunta. Ciò non toglie che, in seconda lettura, compatibilmente con i tempi necessariamente celeri per l’esame del provvedimento, si potrà valutare lo svolgimento di ulteriori audizioni, anche alla luce delle eventuali correzioni da apportare al testo trasmesso dalla Camera dei deputati.

In merito, poi, alla questione del comparto AFAM, concorda con il Ministro sulla necessità di addivenire ad una rapida soluzione, attraverso l’elaborazione di una nuova disciplina normativa.

Dichiara, indi, conclusa la procedura informativa all’ordine del giorno.


 

(7a Senato, 18.3.15) Il  PRESIDENTE avverte preliminarmente che questa seduta sarà dedicata alla formulazione di quesiti ed osservazioni da parte dei senatori, a cui poi farà seguito l’intervento di replica del Ministro, qualora ci sia il tempo sufficiente a disposizione.

 

Nel dibattito prende la parola la senatrice SERRA (M5S), che sottolinea la necessità di fornire una celere risposta all’incresciosa questione del pensionamento degli insegnanti coinvolti nell’istituto cosiddetto “quota 96”, posto che le bozze del disegno di legge su la “buona scuola” approvato dal Consiglio dei ministri la scorsa settimana sembrano non recare alcuna soluzione ad un problema dovuto ad un grave errore contenuto nella “riforma Fornero”.

 

Il senatore MARTINI (PD) chiede un chiarimento sul percorso di riforma del cantiere AFAM, anche in termini di procedure, tempistica e obiettivi, ai fini di una soluzione organica dell’intera questione e degli elementi di sofferenza insiti in tale settore, incluso il rischio della chiusura di alcuni istituti.

Rimarca, quindi, la necessità di utilizzare questo anno di transizione, nel quale è anche possibile usufruire degli stanziamenti faticosamente allocati dalla legge di stabilità 2015, per arrivare ad un punto di approdo, fornendo anche una chiarificazione volta a sciogliere il dilemma rappresentato dal dualismo tra un iter parlamentare ormai avviato in questa Commissione e una possibile iniziativa governativa di cui occorre avere cognizione, per evitare di rinviare ulteriormente la questione.

 

Il senatore BOCCHINO (Misto-ILC) evidenzia che il principale problema connesso al riordino del comparto AFAM è dovuto all’attuazione non completa della legge n. 508 del 1999, in quanto è stato tradito l’obiettivo di giungere ad una convergenza tra il settore AFAM e il sistema universitario, ivi inclusa la trasformazione dei bienni accademici da sperimentali ad ordinamentali.

Nel sollecitare la piena attuazione della legge n. 508, auspica poi il superamento del Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), di cui peraltro non è stato mai adottato il provvedimento attuativo, valutando di far confluire il settore AFAM all’interno del Consiglio universitario nazionale (CUN).

Sul tema degli ex istituti musicali pareggiati, evidenzia un approccio superficiale all’argomento nel documento “chiamata alle arti”. Sul punto, nel condividere l’esigenza di una razionalizzazione, paventa il rischio che il valore della distribuzione territoriale di tali istituti non venga preso in adeguata considerazione, sottovalutando i danni sociali, economici e culturali che deriverebbero dalla chiusura degli ex istituti musicali pareggiati in città di piccole dimensioni.

Sottolinea, altresì, come alcune di tali realtà presentino ulteriori problemi, come quello del mancato pagamento degli stipendi, con il rischio di dover chiudere il prossimo giugno, con conseguenti risvolti problematici che toccherebbero proprio i docenti del settore AFAM.

Nel suddetto settore, inoltre, è presente un numero elevato di insegnanti precari – circa 2.000 su 8.000 – che scontano il colpevole ritardo del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca che, a distanza di quindici anni dell’entrata in vigore della legge n. 508, non ha ancora adottato il decreto sul reclutamento. Ne consegue che il Ministero dovrebbe individuare in maniera autonoma i criteri di stabilizzazione degli insegnanti precari, auspicabilmente adottando, come criterio preferenziale, il possesso di titoli artistici.

Venendo al tema più in generale dei precari della scuola, chiede chiarimenti sugli insegnanti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, con particolare riferimento ai circa 20.000 soggetti che potrebbero risultare esclusi dalla stabilizzazione e per i quali appare necessaria, comunque, una valida prospettiva occupazionale.

 

La senatrice PUGLISI (PD) osserva preliminarmente come il dibattito su “La buona scuola” si sia concentrato principalmente sulla stabilizzazione degli insegnanti precari. Al riguardo, rileva che, benché non tutti gli iscritti alle graduatorie ad esaurimento potranno essere stabilizzati, va comunque apprezzato il fatto che si comincia ad affrontare un problema che ha radici molto antiche.

Auspica, quindi, che, nel corso dell’iter parlamentare di esame del disegno di legge, vengano migliorati e affinati i profili normativi più critici.

È poi presumibile che la stabilizzazione riguardi principalmente gli iscritti alle graduatorie ad esaurimento e i vincitori del concorso indetto nel 2012, in quanto i profili professionali di queste figure rispondono alle esigenze dell’organico funzionale. Ciò non toglie che gli esclusi potranno continuare a svolgere incarichi di supplenza annuali, che costituiranno titolo preferenziale in vista di ulteriori procedure concorsuali.

Da ultimo, domanda al Ministro in quali termini il Parlamento potrà fornire un contributo per la ridefinizione degli organi collegiali delle scuole, che rappresenta una delle deleghe inserite nel disegno di legge del Governo.

 

La senatrice Elena FERRARA (PD) rileva, con riguardo al comparto AFAM, la necessità, senza dilatare i tempi del riordino, di procedere ad una riorganizzazione dei saperi artistici, attraverso la predisposizione di una nuova mappa dei fabbisogni culturali.

Altresì, le prospettive di riordino vanno lette anche nell’ottica di una necessaria intersezione tra il mondo della formazione culturale e il mondo del lavoro.

Da ultimo, auspica l’armonizzazione del comparto AFAM con quello dei licei musicali, per i quali si richiede una messa a sistema.

 

Il senatore CONTE (AP (NCD-UDC)), nel sottolineare la centralità del tema della stabilizzazione dei precari, osserva come molti di questi prestino da anni il proprio servizio professionale nelle scuole e presentino quindi un’adeguata qualificazione, mentre per altri si renda necessaria un’adeguata formazione.

Chiede, quindi, se, tra i criteri di individuazione del personale da stabilizzare, vi sia soltanto l’ordine di graduatoria ovvero anche quello delle competenze e quali siano i percorsi di qualificazione e di aggiornamento professionale degli insegnati che verranno stabilizzati.

Sottolinea, quindi, l’esigenza di uno stretto collegamento tra la scuola e il mondo del lavoro, per evitare distonie tra la formazione degli studenti e i requisiti di professionalità richiesti dalle imprese.

Nell’evidenziare, poi, il ruolo delle Province ai fini della formazione distrettuale, si sofferma sulla riforma del sistema educativo per la prima infanzia, ricordando che la Commissione ha avviato l’esame dei disegni di legge nn. 1260 ed abbinati e auspicando che, nel percorso su “La buona scuola”, vengano recepite le istanze emerse in Commissione con riguardo a tali provvedimenti.

Da ultimo, rimarca l’importanza delle scuole paritarie come risorsa per il territorio, anche ai fini della capacità di colmare lacune presenti nella scuola pubblica, e sottolinea la necessità di valorizzare tali istituti.

 

La senatrice MONTEVECCHI (M5S) interviene preliminarmente sul comparto AFAM e, più in generale, sul cantiere delle arti, chiedendo se vi sia la volontà di introdurre correttivi all’autonomia gestionale, al fine di prevenire scelte discrezionali nella selezione del corpo docenti.

Chiede, poi, delucidazioni sul sistema di valutazione dei docenti del comparto AFAM e sulle iniziative per valorizzare il ruolo degli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), ricordando che, a titolo esemplificativo, a Faenza è presente un centro di eccellenza come la scuola di ceramica.

Domanda, quindi, se vi sia l’intenzione di introdurre criteri più trasparenti per la nomina delle figure apicali degli istituti accademici.

Infine, in merito al disegno di legge governativo su “La buona scuola”, chiede in base a quale criterio si è scelto di non stabilizzare i precari iscritti in seconda fascia, se il tema del sostegno ai disabili sia incluso tra i criteri di delega e se vi sia l’effettiva intenzione di indire un nuovo concorso per la selezione dei docenti.

 

La senatrice PETRAGLIA (Misto-SEL) auspica che, in futuro, i tempi di svolgimento delle procedure informative dei rappresentanti del Governo siano meno dilatati e adeguati a consentire un’efficace dialettica tra Parlamento ed Esecutivo, ai fini della predisposizione dei testi legislativi.

In merito allo schema del disegno di legge governativo, evidenzia come il tema della stabilizzazione dei precari abbia un’indubbia centralità, stante l’elevato tasso di disoccupazione del nostro Paese. Rimarca, pertanto, l’esigenza di un’analisi puntuale della realtà del precariato, con un’accurata distinzione tra graduatorie ad esaurimento, seconda fascia e tirocini formativi abilitanti (TFA).

In merito al riordino delle scuole dell’infanzia, su cui la Commissione sta esaminando i disegni di legge nn. 1260 ed abbinati, chiede quali siano le prospettive di coinvolgimento degli enti locali, alla luce del fatto che molti di essi stanno seriamente pensando di dismettere la gestione degli asili e delle scuole materne di loro spettanza, per trasferirle allo Stato, in quanto i pesanti tagli di spesa rendono impossibile l’efficace gestione delle scuole.

Dopo aver chiesto chiarimenti sulle prospettive del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA), auspica, da ultimo, che il Parlamento concluda l’iter legislativo dei provvedimento sulla statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati.

 

La senatrice BLUNDO (M5S) evidenzia la gravità del problema del precariato, in quanto il settore scolastico può funzionare solo sulla base di un organico efficiente: purtroppo, l’esistenza di un forte numero di precari rischia in radice di compromettere la funzionalità dell’organico.

Con riguardo alle stabilizzazioni preannunciate, chiede se effettivamente il prossimo 1° settembre verranno stabilizzati centomila insegnanti e sulla base di quali criteri saranno individuati.

Passando al comparto AFAM, evidenzia la drammaticità dei contratti atipici che, a differenza dei contratti a tempo determinato, non prevedono alcun tipo di tutela per i lavoratori coinvolti. Chiede, poi, delucidazioni sulle prospettive, nei conservatori, delle classi di concorso riguardanti l’insegnamento degli strumenti musicali e l’insegnamento del diritto e della scienza delle finanze.

Chiede, poi, se vi sia l’intenzione di colmare le lacune presenti ne “La buona scuola” sul tema della dispersione scolastica, prendendo eventualmente a modello la best practice adottata in sede europea.

Domanda, quindi, se vi sia l’intenzione di tutelare il comparto del personale ATA, riconoscendo una maggiore autonomia ai fini dell’assunzione di lavoratori che hanno già prestato il loro servizio negli anni precedenti.

Da ultimo, domanda se vi saranno forme di controllo sui dirigenti scolastici, alla luce della maggiore autonomia che verrà loro riconosciuta.

 

La senatrice IDEM (PD) apprezza il fatto che, con “La buona scuola”, si adotta una visione complessiva del ruolo educativo delle scuole, imperniato non soltanto sul trasferimento di nozioni e metodi di studio, bensì anche sulla formazione in senso più generale, comprensiva di tematiche come l’educazione allo sport, le scienze motorie, l’educazione civica, nonché percorsi di sensibilizzazione in favore della tutela dell’ambiente e contro la violenza nei confronti delle donne ed episodi di bullismo.

Chiede, poi, se saranno previste modalità di valutazione dell’operato dei dirigenti scolastici, oltre a iniziative per la formazione professionale e l’aggiornamento permanente del corpo docenti.

Da ultimo, fornisce dei dati comparati sul divario tra Stati Uniti e Italia circa gli investimenti familiari nell’educazione dei figli, indicativi di un gap da colmare con urgenza.

 

Il senatore LIUZZI (FI-PdL XVII) reputa saggia la decisione del Governo di adottare, come mezzo di riforma del sistema scolastico ed educativo, lo strumento del disegno di legge, che consentirà un maggiore coinvolgimento dell’apporto del Parlamento.

Rimarca, poi, la centralità dell’istruzione e della formazione, in considerazione del carattere strategico del sapere sia per lo sviluppo economico sia per la formazione e la mobilità professionale delle giovani generazioni, sottolineando, a quest’ultimo riguardo, la valenza dell’insegnamento della geografia, anche ai fini del rafforzamento dell’industria turistica.

Con riferimento al riordino del settore AFAM, auspica che si tenga nella dovuta considerazione la diversità nella distribuzione territoriale dei conservatori che risulta più radicata nel Sud, evidentemente per ragioni intrinseche alle caratteristiche del tessuto sociale del Mezzogiorno.

 

La senatrice FASIOLO (PD) esprime soddisfazione per le scelte del Governo di valorizzare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, sia aumentando i margini di azione dei dirigenti scolastici, sia attraverso la predisposizione degli organici funzionali.

Evidenzia che i dirigenti scolastici, per poter valutare i docenti, dovranno avere competenze molto marcate e usufruire di percorsi di formazione permanente; inoltre, dovranno necessariamente essere sottoposti a forme periodiche di valutazione.

Si sofferma, quindi, sulla problematica connessa al fatto che, nelle more della valutazione e della selezione dei dirigenti scolastici, resta aperto il tema delle reggenze, considerato che i soggetti facenti la funzione di dirigente scolastico dovranno anche elaborare i piani triennali di offerta formativa. Auspica, quindi, l’assegnazione provvisoria degli incarichi di reggenza a docenti che abbiano acquisito un’adeguata esperienza, espletando la funzione di dirigente vicario.

Da ultimo, con riferimento al personale ATA, giudica positivo l’incremento del fondo per il funzionamento previsto dalla bozza del disegno di legge governativo e auspica la stabilizzazione di coloro che hanno già svolto, in passato, tale professione in forma precaria.

 

Il  PRESIDENTE, nel ringraziare il Ministro per la disponibilità dimostrata ascoltando i numerosi interventi, ritiene che la scelta del Governo di presentare un disegno di legge potrà valorizzare proficuamente il dialogo con il Parlamento e vedrà questa Commissione fortemente impegnata a migliorare il provvedimento governativo.

Per quanto concerne, poi, il tema del comparto AFAM e degli ex istituti musicali pareggiati, ritiene urgente addivenire ad una soluzione che consenta anche la rapida conclusione dei disegni di legge all’esame della Commissione.

Fa, poi, presente la disponibilità del Ministro a proseguire l’audizione, con le risposte agli interventi formulati oggi, in una seduta che avrà luogo martedì 24 marzo, alle ore 20.

 

Il seguito della procedura informativa è, quindi, rinviato.


 

(7a Senato, 25.2.15) Il  PRESIDENTE, dopo aver formulato un indirizzo di saluto al Ministro, introduce brevemente i temi oggetto dell’odierna audizione. 

 

            Il ministro Stefania GIANNINI avverte preliminarmente che affronterà innanzitutto il tema del riassetto normativo del comparto dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), ricostruendo analiticamente il quadro normativo di riferimento, con particolare rilievo agli istituti musicali e ai conservatori, tratteggiando poi una gamma di possibili soluzioni delle criticità registrate.

            Con riguardo, invece, all’esito della consultazione pubblica la “Buona Scuola”, preannuncia un riepilogo del percorso finora svolto, per poi soffermarsi sui principi e criteri ispiratori del decreto-legge e del disegno di legge delega di imminente adozione.

            Venendo allo specifico aspetto del comparto AFAM, fornisce dei dati numerici sulle caratteristiche di tale realtà, precisando che esso si compone di oltre 130 istituzioni pubbliche diffuse, anche se non sempre in maniera omogenea, sull’intero territorio nazionale e articolate in istituti preposti all’educazione musicale oltre a quelli preposti all’educazione artistica, con particolare rilievo, in quest’ultimo caso, all’arte drammatica e alla danza. Sono poi presenti venti accademie di belle arti statali e altre realtà di eccellenza.

            Osserva come tali numeri forniscano la misura dell’impegno che il Governo e il Parlamento devono intraprendere per un approccio compiuto a tale settore di strategica valenza culturale.

            Espone quindi ulteriori dati sul numero di studenti iscritti alle istituzioni dell’AFAM, specificando che esso ammontava, nell’anno accademico 2013-2014, a circa 85.000 unità: all’interno di tale corpo studentesco, oltre il 10 per cento è formato da studenti stranieri.

            Per quanto riguarda invece il corpo docenti, esso risulta pari a 8.000 insegnanti circa, di cui 6.000 a tempo indeterminato e 2.000 a tempo determinato.

            In merito alle immissioni in ruolo del personale docente precario, dà conto delle misure adottate sulla base dell’articolo 19 del decreto-legge n. 104 del 2013 che prevede l’assunzione di quota parte dei docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, sottolineando la necessità di un approccio organico al fenomeno della stabilizzazione degli insegnanti, in questo come in altri comparti educativi. 

            Ricostruisce quindi il percorso normativo alla base della legge n. 508 del 1999, ricordando che le finalità di tale disciplina consistevano sia nell’allineamento dell’autonomia degli istituti di alta formazione ai parametri propri dell’autonomia universitaria sia ad una equiparazione formale e sostanziale dei titoli di studio rilasciati dal comparto AFAM rispetto ai titoli di studio di altri enti di formazione universitaria. 

            A distanza di oltre quindici anni dall’entrata in vigore della citata legge n. 508, il bilancio sulla relativa attuazione risulta molto parziale, poiché si è giunti ad una autonomia limitata di tali istituti, anziché ad una effettiva e completa valorizzazione. Sono emerse altresì delle criticità, come, a mero titolo esemplificativo, quelle relative all’assunzione dei docenti e alla programmazione e al riequilibrio dell’offerta didattica, il cui superamento richiede un disegno complessivo sfociato nel documento denominato “Chiamata alle arti” che individua quattro filoni tematici su cui focalizzare i prossimi interventi: il completamento dell’autonomia; la governance degli istituti; l’internazionalizzazione delle medesime istituzioni; infine, il programma di assunzione del personale, anche alla luce del fatto che nel comparto AFAM sono presenti circa 4.000 professori a contratto.

            Passa quindi ad esaminare il tema della statizzazione, non ancora avvenuta, degli ex istituti musicali pareggiati (oggi denominati istituti superiori per gli studi musicali) il cui numero ammonta a venti soggetti presenti nel Paese. Al riguardo, rammenta che l’articolo 2, comma 8, lettera e), della legge n. 508 del 1999 disponeva una statizzazione graduale degli istituti, previa istanza dei soggetti interessati e comunque senza nuovi o maggiori  oneri per il bilancio dello Stato. Per effetto della mancata attuazione della citata previsione normativa, tali istituti si trovano oggi in una sorta di limbo giuridico, in quanto risultano parificati ai conservatori e quindi rientranti nello spazio comune europeo delle arti musicali; nello stesso tempo, però, i finanziamenti a loro favore derivano dagli enti locali, anziché dallo Stato. 

            Rimarca quindi la necessità di fornire risposta alla realtà degli ex istituti musicali pareggiati, considerando che essa rappresenta una componente non secondaria della formazione accademica. Fa peraltro presente come attualmente oltre il 90 per cento del bilancio di tutti gli enti del settore AFAM sia utilizzato per coprire le spese per il personale e che tale caratteristica riguarda anche gli ex istituti musicali pareggiati in cui il corpo docente ammonta a circa 617 unità.

            Ritiene imprescindibile che l’attuazione completa della legge n. 508, anche nel quadro di una contestuale revisione normativa del settore, sia ancorata al presupposto della non obbligatorietà del percorso di statizzazione e dei vincoli di carattere finanziario esistenti. 

            

Il PRESIDENTE interviene incidentalmente per ricordare che la Commissione sta affrontando in queste settimane sia la tematica dell’offerta culturale nel settore musicale, attraverso un apposito affare assegnato di cui la senatrice Elena Ferrara è relatrice, sia il riassetto della normativa sugli ex istituti musicali pareggiati, riguardo al quale sono pendenti alcuni disegni di legge di cui è relatore il senatore Martini.

 

Il ministro Stefania GIANNINI, nell’esprimere apprezzamento per tale precisazione, procede poi all’illustrazione degli esiti della consultazione su la “Buona Scuola”, ricordando che gli imminenti provvedimenti legislativi che il Consiglio dei ministri si accinge ad adottare raccolgono il frutto di circa un anno di consultazione e sono finalizzati a passare dalla prospettiva della scuola possibile ad una nuova prospettiva incentrata su “la scuola che vogliamo”.

Tale mutamento prospettico implica l’attivazione di un’effettiva autonomia scolastica, concedendo agli istituti l’organico dell’autonomia, ossia quello adeguato al perseguimento degli obiettivi didattici ed educativi. Pertanto, il primo punto cardine del decreto-legge di imminente adozione consiste in un piano di assunzioni straordinario volto a stabilizzare le figure di docenti di cui la scuola ha bisogno, valorizzando e potenziando alcune discipline didattiche e ponendo altresì l’accento sull’inclusione e sull’integrazione.

Per questo, ritiene necessario, nell’ambito delle competenze degli studenti, potenziare l’educazione alla cittadinanza attiva, intesa come cultura del rispetto e della sensibilità per l’ambiente, per il patrimonio culturale e per le competenze linguistiche, comprensive non solo di almeno una lingua straniera, ma anche dell’innalzamento qualitativo nell’utilizzo della propria lingua madre. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede quindi un corpo docente funzionale all’organico dell’autonomia: pertanto, il piano di assunzioni selezionerà gli insegnanti effettivamente necessari al fabbisogno organico, evitando di portare in cattedra docenti la cui formazione risulta troppo lontana nel tempo o che non hanno insegnato da un numero elevato di anni. Altresì, tra le esigenze didattiche da soddisfare, risulta imprescindibile il potenziamento delle competenze nelle materie letterarie, scientifico-matematiche oltre che nell’ambito artistico, comprensivo dell’educazione sia artistica che musicale il cui insegnamento va impartito già nella scuola primaria. 

Il piano di assunzioni sarà poi abbinato alla possibilità, da parte delle scuole e degli studenti, di realizzare il curriculum personalizzato all’interno delle linee guida nazionali. 

Un ulteriore intendimento consiste quindi nel rafforzamento della dimensione applicativa e pragmatica rappresentata dall’alternanza scuola-lavoro e dalla formazione tecnica e professionale, valorizzando i relativi percorsi nella scuola secondaria di secondo grado, anche attraverso un incremento del monte ore a disposizione. A tal fine, verranno stanziati 100 milioni di euro per consentire alle scuole di coprire i relativi costi, ponendo anche in essere una semplificazione burocratica per la gestione degli studenti nei centri di formazione e per favorire un incontro scuola-lavoro. 

Al riguardo, individua quale modello di seguire quello dei laboratori territoriali rappresentati dalla rete delle imprese e delle università, valorizzando la vocazione territoriale, come accade per gli istituti tecnici superiori. 

L’esigenza di abbandonare gli approcci di carattere sporadico, in favore degli interventi programmatici di sistema, richiede inoltre la mappatura del fabbisogno delle scuole e degli studenti, calibrando la stabilizzazione dei docenti sulla base delle diverse esigenze territoriali; altresì, anche il contrasto alla dispersione scolastica implica un approccio sistematico in termini e quantitativi e qualitativi.

La finalità della consultazione sulla “Buona Scuola” risiede altresì nella creazione di una scuola inclusiva e integrativa attraverso l’istituzione, con apposito decreto ministeriale, di una classe di concorso specifica per la formazione di insegnanti preposti all’alfabetizzazione e all’insegnamento della lingua italiana in favore degli alunni stranieri, distinguendo tra quelli nati in Italia e quelli arrivati nel nostro Paese dopo la nascita. 

Una politica inclusiva propriamente intesa implica poi uno speciale piano educativo per gli alunni con disabilità, prendendo a modello i centri di eccellenza presenti in Italia per l’insegnamento della lingua dei segni. 

Un ulteriore elemento cardine dell’attività riformatrice è rappresentato altresì dal piano di formazione degli insegnanti, che risulta propedeutico sia alla crescita professionale dei docenti sia alla valorizzazione degli istituti scolastici.

Non sfugge poi l’importanza della figura del dirigente scolastico per il quale sarà previsto un sistema di valutazione che consenta di verificare i risultati della sua funzione di garante dei processi scolastici e dei percorsi organizzativi.

Altresì, occorre integrare, come già viene fatto in molte scuole, l’attività didattica frontale con altri metodi sperimentali di insegnamento.

Nel precisare che gli interventi sopra delineati troveranno collocazione nel decreto-legge, evidenzia quindi che, attraverso lo strumento del disegno di legge delega, verranno affrontati ulteriori temi come la revisione degli organismi collegiali delle scuole, il capitolo della disabilità, quello dell’abilitazione, nonché la rivisitazione organica del sistema integrato di istruzione, con particolare riferimento alla fascia di età da 0 a 6 anni, per giungere poi alla predisposizione di un apposito testo unico.

 

Il PRESIDENTE, nel ringraziare il Ministro per l’esaustiva relazione svolta, fa presente che la seduta del Consiglio dei ministri in cui verrà adottato sia il decreto-legge sia il disegno di legge delega dovrebbe tenersi il prossimo martedì 3 marzo e che quindi, successivamente, in una data da concordare, l’audizione del Ministro proseguirà con la formulazione di quesiti e osservazioni da parte dei senatori e con la successiva replica. Auspica, inoltre, che vi siano ulteriori spazi per un’interlocuzione in merito ad altre tematiche come le prospettive di riordino degli enti di ricerca nonché il futuro dell’università.

Pertanto, rinvia ad altra seduta il prosieguo dell’audizione del Ministro.