Scuola senza cultura

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SCUOLA SENZA CULTURA di Umberto Tenuta

CANTO 422 Sembrerebbe che la Scuola non sia la sede della Cultura.

E che nella BUONASCUOLA i giovani non vengano né inculturati né acculturati.

Insomma sembrerebbe che la Cultura non abiti nella BUONASCUOLA.

 

Leggete un quotidiano, un QUOTIDIANO qualsiasi.

Aprite la pagina della CULTURA su un Tablet qualsiasi.

Andate su ANSA CULTURA.

C’è il Cinema, c’è il Teatro, c’è tutto, tranne che la SCUOLA.

Di Scuola non si parla.

Semmai si parla degli edifici scolastici fatiscenti.

Semmai si parla dei miseri stipendi dei docenti.

Ma non si parla mai della Cultura che nella Scuola fa uomini i figli di donna.

La Cultura sembrerebbe estranea alla Scuola.

Quale la ragione?

A pensar male non si sbaglia mai, diceva quel noto Politico.

Ed allora si potrebbe pensare che la Storia, la Geografia, la Matematica, la Poesia, la Letteratura che si insegnano nella scuola non sono CULTURA.

Sono istruzione, mere nozioni, saperi.

Saperi che riempiono la testa, ma non la formano.

Saperi che si accumulano nella memoria a breve termine, ma non arrivano al cuore.

Ahimé, forse è così!

Ma se così è, non significa che così deve essere.

Se dalla BUONASCUOLA escono giovani che non sono diventati uomini, allora il QUARTO POTERE dovrebbe denunciarlo.

Dovrebbe denunciare che la Scuola non è una BUONASCUOLA.

Il QUARTO POTERE questo fa quando una sola disgraziata ostetrica non ce la mette tutta per far nascere alla vita un solo figlio di donna.

Ma la questione è chiara.

CAPITAN TRINCHETTO!

Molto chiara, limpida, cristallina, REC…

Nulla questio!

Non esiste alcun problema.

La Scuola garantisce il successo formativo a tutti i giovani che la frequentano.

Lo garantisce a tutti i suoi studenti.

La BUONASCUOLA adempie pienamente al suo compito istituzionale.

Tutti i giovani entrano nella BUONASCUOLA.

Vi entrano piccolini.

Ne escono tutti grandi, grandi uomini.

Un SUCCESSO!

Nessun disperso.

Uomini, uomini, UOMINI.

Da sempre.

Mica bisognava aspettare le BUONASCUOLA!

Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane.

Nemmeno una sola parola sulla BUONASCUOLA!

TACI.

TACETE.

TACIAMO.

La BUONASCUOLA non ha bisogno di commenti.

Né di interventi.

Edilizia, attrezzature, didattica… tutto OK.

Stipendi, meriti, demeriti… tutto OK.

Il PARADISO PERDUTO!

Un dicastero sprecato per l’EDUCAZIONE NAZIONALE.

La BUONASCUOLA va.

Va da sola.

Fin che la barca va, lasciala andare,

Fin che la barca va, tu non remare,

Fin che la barca va, stai a guardare

SILENZIO!

SILENTIUM.

Sta scritto all’ingresso di ogni scuola, di ogni corridoio, di ogni aula.

Della SCUOLA non si parla.

Non occorre parlare.

Non occorre parlare sui QUOTIDIANI.

Non occorre parlare sui SETTIMANALI.

Non occorre parlare sui QUINDICINALI.

Non occorre parlare alla TV.

Non occorre parlare nel MONDO DIGITALE.

La BUONASCUOLA è buona per decreto ministeriale!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html