Elezioni CSPI – Appello al voto

DARIO CILLO Candidato per la componente Dirigenti
LISTA XI – UIL LA VOCE LIBERA DELLA SCUOLA

Appello al voto

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“Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione è organo di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione e di supporto tecnico scientifico per l’esercizio delle funzioni di governo in materia di istruzione universitaria, ordinamenti scolastici, programmi scolastici, organizzazione generale dell’istruzione scolastica e stato giuridico del personale.”

Così recita l’art. 2, c. 1 del Decreto Legislativo 30 giugno 1999, n. 233 (combinato ed integrato con l’art. 1, c. 3, lettera q), della legge 15 marzo 1997, n. 59).

Partendo da questi presupposti il nuovo Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione dovrà, innanzitutto, essere composto da persone competenti, che abbiano una chiara visione della normativa in essere e del sistema Scuola nella sua interezza.

In questo senso lo slogan dell’ultima ora, unito all’uso della facile demagogia e della superficialità nelle affermazioni, nonché l’apodittica convinzione di trovarsi nel giusto, magari condita dal disprezzo per le idee altrui – strumenti sin troppo noti di un certo modo di fare propaganda politica – sono a mio avviso decisamente estranei allo spirito della Scuola e certamente non in linea con alcuna vera innovazione.

Al contrario la capacità di aprirsi al dialogo con gli altri e con l’altrui pensiero, nel rispetto di posizioni diverse dalle proprie, potrà essere il mezzo ideale per raggiungere fini giusti in un consesso in cui – oltre che con gli altri componenti eletti – ci si dovrà confrontare, con i diciotto (9 + 9) nominati direttamente o indirettamente dal Ministro.

Non si tratta, quindi, di chiudere le proprie posizioni in corporativismi o posizioni ciecamente partigiane, ma saper affrontare il confronto nell’interesse superiore del servizio che si deve svolgere, nel rispetto del proprio elettorato ma anche, e soprattutto, della Scuola tutta.

E’ evidente che stiamo vivendo un momento estremamente importante per il futuro della Scuola.

Il testo attuale dei disegni di legge di Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e di Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, rimanda un’immagine contraddittoria della figura del Dirigente scolastico e della Scuola che si vorrebbe prefigurare.

Emerge

  1. la figura di un Dirigente Scolastico al quale vengono assegnati compiti e responsabilità senza l’indicazione reale di strumenti di gestione e per di più privo di una reale funzione in quanto esplicitamente escluso dal ruolo unico della dirigenza pubblica;
  2. la mancata realizzazione di quel Middle-Management che tutti auspicavamo come crescita professionale del ruolo docente attraverso la valorizzazione del merito e funzionale alla migliore gestione di un sistema complesso come la Scuola;
  3. il potenziamento di specifiche aree disciplinari a fronte di una seria revisione del curricolo e della stessa struttura dei cicli;
  4. la mancanza di una chiara politica di lotta alla dispersione e di orientamento allo studio ed al lavoro;
  5. l’inesistenza di una concreta riforma degli Organi Collegiali e di una chiara definizione dei loro compiti e funzioni che armonizzi quanto previsto da un lato dai Decreti Delegati del ’74 e dal Testo Unico del ’94, con la disciplina introdotta dal Decreto Interministeriale 44 e dal Decreto Legislativo 165 del 2001 (con le SMI);
  6. una triste riproposizione del Piano Nazionale Sviluppo Digitale, senza nessuna valida novità né in termini di nuove strategie né di strumenti e strutture idonee;
  7. un quadro vuoto di annunciata ‘autonomia’ dal quale, ancora una volta, viene negata alla Scuola – anche a fronte delle modifiche introdotte dalla Legge costituzionale 3/2001 e della riforma degli Enti Locali – la proprietà e la gestione delle proprie strutture in termini di edilizia, decoro e sicurezza.

Tutto questo in un quadro normativo (e si fa riferimento nello specifico al DdL “La Buona Scuola”) che confonde e sovrappone una legge ordinaria, con una legge delega quando non con un potenziale decreto legge; e, per di più, in un contesto nel quale – è triste dirlo – il dibattito si anima di più per un articolo di giornale piuttosto che per la lettura dei testi di norma.

Non amo le polemiche.

Rispetto le persone e le loro idee, anche quando sono diverse dalle mie.

Vedo – anche in altre liste – candidati a queste elezioni che sarei orgoglioso rappresentassero la Scuola nel nuovo Consiglio della Pubblica Istruzione.

Qualora condivideste queste rapide linee spero che esse possano ispirare il vostro voto.

L’augurio sincero che faccio a tutta la nostra Scuola è che gli eletti possano realmente essere le persone idonee per aiutarci a realizzare una vera Buona Scuola!

Dario Cillo


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