Boschi: ‘La scuola non funziona se la lasciamo a sindacati’. Cgil: arroganza

da Corriere della Sera

Boschi: ‘La scuola non funziona se la lasciamo a sindacati’. Cgil: arroganza

Il ministro a Pesaro per sostenere la campagna del candidato del centrosinistra nelle Marche. «La riforma? Non è un prendere o lascia ma non possiamo rinviare ancora»

Redazione Online

La riforma della scuola «non è un prendere o lasciare», ma «quello che non è accettabile è lasciare le cose come sono. La scuola solo in mano ai sindacati funziona? Io credo di no». Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi è tornata a parlare della contestata riforma della scuola a Pesaro durante la campagna elettorale a favore del candidato governatore del centrosinistra nelle Marche Luca Ceriscioli, insegnante di matematica, ora in aspettativa.

La sfida

Boschi ha sottolineato l’importanza della «sfida del cambiamento» e ha rimarcato che «già nel lavoro fatto in Commissione molti aspetti della riforma sono stati modificati. Il ruolo del dirigente è stato attenuato, pur riconoscendo l’autonomia dei dirigenti che devono poter individuare l’insegnante più giusto per la loro scuola». «Nel Piano dell’offerta formativa inoltre sono coinvolti anche i docenti, le famiglie e i ragazzi più grandi. E al Senato ora c’è un passaggio fondamentale, una sfida da cogliere insieme. Rinviamo tutto? No, non ci sto».

Il ruolo dei precari

Ceriscioli, che pure ha premesso di non aver condiviso appieno la piattaforma dello sciopero dei docenti, ha fatto propri alcuni temi della protesta: «Lo strapotere lasciato ai dirigenti scolastici va mitigato – ha detto – perché la collegialità è un valore quando si devono traguardare risultati». «Da rivedere anche il ruolo dei precari». «Io – ha ricordato Ceriscioli al ministro – sono stato precario per 10 anni, poi ho vinto il concorso, il primo che mi si è presentato». «Quando ero sindaco di Pesaro – ha continuato – ho stabilizzato 70 lavoratori che avevano lavorato per 15 anni per il comune. Non ne ho scelto neppure uno, ma era giusto riconoscere il loro investimento di vita».

Cgil: «Boschi conferma arroganza e disprezzo della democrazia»

La Cgil risponde, a distanza, alle dichiarazioni del ministro Boschi. Commenta il segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo: «La dichiarazione della ministra Boschi conferma l’arroganza e il disprezzo della democrazia. La scuola non è dei sindacati ma nemmeno proprietà privata del Governo – conclude Pantaleo – È del Paese e di chi quotidianamente garantisce alle nuove generazioni di avere una istruzione all’altezza dei tempi».